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MELAGRANA, LA MELA DEL PARADISO

Scritto da MadameBlatt

Le sue guance sono come il fiore del melograno

e le sue labbra come il succo del melograno.”

(Leggenda persiana)

Il Melograno (Punica granatum L.) è una specie originaria dell’Asia Occidentale.
Il nome “Melograno” deriva dal latino “malum” (mela) e “granatum” (con semi).
In inglese e francese “Pomegranate”, in tedesco “Granatapfel” (mela coi semi).
In inglese antico, era noto con il nome di “Apple of Grenada” (mela di Granada), infatti, la città spagnola di Granada ha nello stemma un frutto di Melograno, in spagnolo (granada).
Per la sua forma estetica, questo delizioso frutto è presente in varie rappresentazioni simboliche ed i suoi numerosi semi lo rendono un simbolo di fertilità.

Simile a un globo imperiale, rappresenta il potere temporale, mentre teologicamente rappresenta la Chiesa e il sacerdozio.
Il Melograno ha diversi significati culturale-religiosi, come simbolo di vita e fertilità per i loro numerosi semi, ma anche simbolo di potere (sfera imperiale), sangue e morte.

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Già nell’antichità simboleggiava fertilità, bellezza e vita eterna.
Sacro agli Egizi, già 4500 anni fa era simbolo di amicizia e concordia.
Essi avevano l’abitudine di porre all’interno dei sepolcri i frutti di Melograno.
Secondo la mitologia greca, l’albero nasce dal sangue del dio Bacco, ucciso dai Titani e riportato in vita da Rea, madre di Giove.
Proserpina, rapita da Plutone, quando si trova nell’Ade, si ciba dei chicchi di Melagrana.
Per i Greci questa pianta era sacra a Giunone e a Venere e rappresentava la fecondità e l’amore.
Oggi i Greci, quando acquistano casa, ricevono in dono una Melagrana, simbolo di abbondanza, fertilità e fortuna.
Le spose romane usavano intrecciare tra i capelli rametti di Melograno.
Nell’arte copta, l’albero di Melograno raffigurava il simbolo della Resurrezione.
I Babilonesi credevano che, masticare alcuni semi di Melagrana prima della battaglia, li rendesse invincibili.

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Il Corano menziona tre volte una Melagrana, che rappresenta le cose buone create da Dio, sia il frutto terreno che quello del Paradiso, quindi a volte è anche indicato come “Mela del Paradiso”.
Nella tradizione asiatica, il frutto aperto rappresenta abbondanza e buon augurio e ha ispirato molte leggende.
Ad esempio, in Vietnam, la Melagrana si apre in due e lascia uscire cento bambini, mentre le spose turche lanciano un frutto in terra: avranno tanti figli quanti sono i chicchi caduti.
In Dalmazia, lo sposo usa trasferire, dal giardino della sposa al suo, una pianta di Melograno.
E’ di origine indiana, la credenza che il succo di questo frutto combatta la sterilità.

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In Messico, i semi di Melograno sono usati per preparare particolari chili, a cui conferiscono un colore rosso.
Gli Indiani usano i semi di Melagrana come spezia, conosciuta come “anardana”. Essiccati, acidificano le salse Chutney e Curry.
La leggenda dei Frigi (antica popolazione indoeuropea in Anatolia) racconta che Agados, la roccia, decise un giorno di prendere le sembianze della Grande Madre.
Sul proprio corpo riposava il Dio del Cielo e, una notte, lasciò cadere su Lei il seme.
Dall’unione della Madre e del Padre nacque l’indomito Agdistis.
Nessuno voleva prendersi la briga di domare questo essere androgino, solo Dioniso si fece avanti.
Un giorno, il Dio dell’Ebbrezza trasformò la fonte alla quale si abbeverava Agdistis in vino, affinché il Dio si ubriacasse e cadesse addormentato.
Durante questo sonno profondo, Dioniso legò il membro dell’altro cosicché, quando si fosse alzato, la corda lo avrebbe strappato via.
Così accadde e il sangue che sgorgò andò a fecondare il terreno.
Nel momento stesso che il sangue di Agdistis toccò terra, nacque un Melograno.
Dopo pochi giorni, passò di lì la Dea Nana, che colse un frutto dall’albero.
Lo posò sul grembo ma questo sparì. Dopo nove mesi nacque Attis.
Per gli Ebrei, la Melagrana è sinonimo di correttezza e onestà.
Al suo interno conterrebbe 613 semi, esattamente come nella Torah sono contenute 613 perle di saggezza (365 divieti e 248 obblighi, osservando i quali si ha certezza di tenere un comportamento saggio ed equo).
Simbolo di morte, di rinascita e di rigenerazione, la Melagrana inserita in un contesto funerario era di buon augurio, perché là dove c’è morte, c’è pure rigenerazione.

Sandro Botticelli-Madonna della Melagrana

Un’altra leggenda narra, che Orione sposò Side, tanto bella quanto vanitosa.
Convinta d’essere più bella perfino di Era, la donna sfidò la Dea e venne punita dal marito, che la scaraventò nell’Ade, dove si trasformò in Melograno.
Una variante racconta, che Side era una giovane e bella donna.
Per sfuggire agli oltraggi del padre, si uccise e gli Dei pietosi fecero crescere un Melograno sulla sua tomba.
Il padre, invece, venne mutato in nibbio, uccello che mai si posa sulle fronde del Melograno.
Nel Cristianesimo, l’apostolo Paolo utilizza la Melagrana come simbolo di una vita dura e sgradita ai sensi (la corteccia del frutto) ma che, aperta da Colui che ci coltiva, è dolce da mangiare e splendida alla vista (i chicchi dolci del frutto) e lo indica come “il frutto di pace”.
Però, la Melagrana ha anche prestato il suo nome all’arma granata.
Infatti, nel Medioevo questo frutto veniva chiamato “malum granatum”, a causa dei suoi numerosi chicchi, e così gli involucri riempiti di granuli di polvere da sparo divennero noti come “granate”.
I soldati tedeschi adottarono la parola intorno al 1600 dall’italiano granata e, durante la Guerra dei Trent’anni, divenne parte della lingua volgare.
In origine, le granate si riferivano a proiettili colati a mano, ma in seguito il nome fu usato anche in riferimento alle munizioni sparate a macchina.
Utilizzata per la tintura delle pelli e come tenifugo, ha da sempre avuto un ampio utilizzo in cucina.
Le scorze dei frutti hanno anche proprietà aromatiche e vengono utilizzate per dare il gusto amarognolo a vermouth ed aperitivi.
Il succo di Melagrana è detto “granatina” ed è ottenuto dalla spremitura dei semi ed usato come bevanda.
Esso è spesso usato, nelle cucine tradizionali dei paesi di origine, per preparare salse, dolci o piccanti, per cibi tradizionali, per guarnire la carne o il riso.
Nel linguaggio floreale, per il suo colore acceso, esprime amore ardente, fertilità, ricchezza.

In generale, sognare una Melagrana, significa che si è consapevoli delle proprie capacità e si sa anche metterle a frutto.
Ci si trova in un periodo di grande creatività e ricco di gratificazioni.
Ma anche, si sta per intraprendere un cammino di crescita interiore che terrà lontani da ogni cosa offuschi la propria rettitudine.
-Vedere una Melagrana: occorre dirigere il proprio percorso per migliorare la propria moralità, dimenticando i piaceri che possono compromettere il benessere fisico e mentale.
-Raccogliere una Melagrana: si sarà tentati dal fascino femminile, in maniera insidiosa e distruttiva, ma si sarà in grado di resistere al suo potere.
-Mangiare una Melagrana: si soccomberà al fascino di qualcuno.
-Melagrana aperta: si vivrà un’ indimenticabile passione amorosa.
– Succo di Melagrana: si rischia di vivere un amore fasullo.
Melagrana acerba: guai.
Melagrana matura: protezione da una persona anziana.
Melograno senza frutti: si riesce spesso a sorprendere gli altri.

 

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INCANTESIMO D’AMORE E MELAGRANA
Se si hanno problemi d’amore e si desidera la fedeltà della persona amata, raccogliere 7 chicchi di Melagrana e riporli con 7 chicchi di riso in un sacchetto di panno verde.
Bruciare, in una notte di Luna piena, 7 foglie di Edera, simbolo di fedeltà.
Contemplare la Luna mentre la pianta brucia, porre le ceneri nel sacchetto con i semi di Melagrana ed il riso e lasciare l’amuleto su un piattino bianco, alla luce della Luna per tutta una notte.
Portarlo sempre con sé, sempre alla propria sinistra.

 

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LIQUORE ALLA MELAGRANA

2 Melagrane
300 gr. zucchero
400 ml. Acqua
350 ml. alcool
Sgranate la Melagrana, facendo attenzione ad eliminare dai chicchi tutti gli eventuali residui di buccia bianca, che se non eliminata andrebbe a compromettere il risultato finale in quanto conferirebbe un gusto amaro al liquore.
Mettete i chicchi di Melagrana in un barattolo insieme all’alcool e lasciate riposare per circa 10 giorni lontano dalla luce, avendo cura di agitare il barattolo almeno una volta al giorno.
Trascorsi i dieci giorni, versate in una pentola lo zucchero con l’acqua, mettete sul fuoco a fiamma molto bassa e mescolate in modo tale da far sciogliere bene lo zucchero e creare una sorta di sciroppo, senza però far caramellare lo zucchero.
Fate raffreddare lo sciroppo così ottenuto, filtrate l’alcool in modo da eliminare i chicchi di Melagrana e unite i due composti.
Mescolate bene e con l’aiuto di un imbuto versate il liquore in una bottiglia, avendo però cura di filtrarlo accuratamente con una garza oppure con un filtro di carta.
Chiudete la bottiglia e prima di bere il liquore lasciatelo riposare per una ventina di giorni circa.

PIANETA: Mercurio
ELEMENTO: Fuoco

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