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AGRIFOGLIO, LA PIANTA SACRA DELLA FORTUNA

Scritto da MadameBlatt

L’Agrifoglio (Ilex aquifolium), detto anche Aquifoglio e Alloro spinoso, è un albero (o arbusto) sempreverde, alto fino a 10 m, con la chioma piramidale, corteccia liscia grigia e rami verdastri, spontaneo in Italia.
Con foglie sempreverdi e bacche rosse brillanti, l’Agrifoglio si distingue nel paesaggio invernale, dopo che le latifoglie decidue hanno lasciato cadere il fogliame.
Le sue caratteristiche distintive hanno portato ad un significato mitico tra molti popoli dei tempi antichi.
Una leggenda vuole, che un piccolo orfanello viveva presso alcuni pastori, quando gli angeli apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo.
Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecciò una corona di rami d’alloro per il neonato re.

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Ma quando la pose davanti a Gesù, la corona gli sembrò così indegna, che il pastorello si vergognò del suo dono e cominciò a piangere.
Allora Gesù Bambino toccò la corona, e fece in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e cambiò le lacrime dell’orfanello in bacche rosse.
L’Agrifoglio deve la sua nobiltà ai servizi resi alla Santa Famiglia.
Per sfuggire alla collera di Erode, pronto a massacrare tutti i maschietti di meno di due anni, Giuseppe, Maria e Gesù furono costretti a fuggire in Egitto.
Miracoli di ogni genere li accompagnarono lungo il cammino.
Si dice che la Santa famiglia camminasse sotto scorta di leoni, lupi e leopardi.
Per dissetarsi e nutrirsi, le palme s’inchinavano per offrire i lori frutti.

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Quando i soldati di Erode si avvicinarono, anche l’Agrifoglio fece la sua parte, nascondendo Maria ,Giuseppe e Gesù sotto i suoi rami.
Per riconoscimento, Maria lo benedisse e decise che l’Agrifoglio sarebbe rimasto sempre verde, un simbolo d’immortalità.
L’origine dell’Agrifoglio si ritrova, anche, in una leggenda dei Paesi nordici nella quale si narra che, quando Baldur morì trafitto da una freccia, cadde proprio su un cespuglio di Agrifoglio.

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Allora suo padre, il dio Odino, decise di ricompensare la pianta che aveva ospitato il figlio al momento della morte, trasformandola in sempreverde e riempiendola di bacche rosse, in ricordo del sangue versato dal figlio.
I Druidi, una classe erudita tra i Celti che servivano come sacerdoti e insegnanti, attribuivano poteri magici alla pianta e la associavano all’immortalità.
Queste credenze rendevano sfortunato l’abbattimento di un Agrifoglio, ma si credeva che il taglio dei suoi rami, da appendere in casa nei mesi invernali, fornisse rifugio agli spiriti silvestri.

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Le grate “fate” a loro volta, portavano fortuna agli abitanti della casa.
Gli antichi Romani associavano l’Agrifoglio a Saturno, il Dio dell’agricoltura, della fertilità e del raccolto.
Decoravano le loro case con ghirlande di Agrifoglio, durante la festa di Saturnalia, celebrata il 17 dicembre.
Saturnalia era il precursore pagano della celebrazione moderna del Natale.
La leggenda narra che, se l’Agrifoglio con foglie lisce fosse stato usato per decorare, la donna di casa avrebbe avuto il controllo per l’anno a venire.
Gli uomini avrebbero governato il pollaio, se le decorazioni avrebbero incluso l’Agrifoglio spinoso: l’equilibrio ne sarebbe derivato con una decorazione bilanciata, contenente foglie sia lisce che spinose.

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Il naturalista romano Plinio descriveva alcuni dei leggendari attributi dell’Agrifoglio: “se piantato vicino a una casa o fattoria, l’Agrifoglio respinge il veleno e difende il luogo da fulmini e stregoneria. I fiori fanno congelare l’acqua; e il legno, se gettato contro un animale, anche senza toccarlo, ha la proprietà di costringere l’animale a tornare e sdraiarsi accanto ad esso”. Quest’ultima qualità si estendeva al controllo dei cavalli e, fino al XVIII secolo, molte fruste usate dai cocchieri erano realizzate con rami di Agrifoglio.
Le rosse bacche dell’Agrifoglio rappresentavano la fertilità, durante la profonda oscurità invernale, una promessa di ritorno di luce e calore.


I primi Cristiani sostenevano che la corona di spine di Cristo fosse fatta di Agrifoglio e che le bacche, originariamente bianche, fossero diventate rosse, a simboleggiare il sangue versato, durante la sua crocifissione.
L’Agrifoglio ha anche interpretato un ruolo leggendario nel Romanticismo.
Infatti, si credeva che un uomo che portava un sacco di foglie e bacche di Agrifoglio, aveva maggiori possibilità di attirare una donna.
E una donna non sposata, che metteva una foglia di Agrifoglio sotto il cuscino, avrebbe fatto sogni pieni di immagini del suo futuro marito.


Un dono di Agrifoglio agli sposi novelli, conferiva una benedizione per un matrimonio felice e fruttuoso.
Nella tradizione Neopagana, l’Agrifoglio governa la metà oscura dell’anno, dall’autunno all’Equinozio di primavera, essendo più forte in pieno inverno, mentre la sua controparte e avversaria, la quercia, governa l’altra metà dell’anno.
In araldica, l’Agrifoglio rappresenta la verità.
Nel folclore tradizionale inglese, le foglie di Agrifoglio senza spine sono di natura maschile, chiamate “He-Holly”, mentre la varietà più usuale e spinosa è femminile, “She-Holly”.

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L’Agrifoglio può essere usato nella consacrazione e negli incantesimi, per guadagnare denaro, vendetta fisica, bellezza, protezione (specialmente contro i fulmini), fortuna e magia dei sogni.
Può anche essere utilizzato in qualsiasi rituale relativo alla morte e alla rinascita e ai misteri stagionali.
Poiché l’Agrifoglio brucia molto, è adatto in qualsiasi festa del fuoco.
Il legno di Agrifoglio crea ottime bacchette, che possono essere utilizzate per bandire entità indesiderate e comandare gli spiriti evocati.
Si dice che l’Agrifoglio, piantato vicino a una casa, respinga il veleno e protegga dalla stregoneria e dai fulmini.


Il legno ha il potere di domare gli animali ed i fiori di congelare l’acqua.
L’acqua alle erbe a base di Agrifoglio ha proprietà protettive.
L’Agrifoglio, portato in casa durante i festeggiamenti di Yule, invita le persone fatate a rifugiarsi nell’abitazione insieme con i suoi abitanti, nel freddo dell’inverno, ma poi devono essere bruciate durante Imbolc (1-2 febbraio), per garantire che queste creature non rimangano in casa, causando problemi durante tutto l’anno.
Però un piccolo ramo dovrebbe essere conservato ed appeso fuori dalla casa, per proteggerla dai fulmini.


Nella tradizione scozzese, i rami di Agrifoglio all’esterno della casa sono considerati un forte scudo contro il male, ed è sfortunato bruciare l’Agrifoglio in qualsiasi circostanza.
La festa pagana dell’Agrifoglio si celebra ancora l’8 luglio, secondo il “Calendario delle streghe” ed apre il cosiddetto tempo del “Tinne”*, che termina il 4 agosto.
Sebbene agli uccelli piacciano le bacche di Agrifoglio, non sono salutari per gli esseri umani o gli animali domestici.

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I germogli di Agrifoglio sono un buon foraggio invernale per il bestiame.
I bastoncini sono buoni per i conigli da rosicchiare, avendo un effetto tonificante e stimolante dell’appetito.
Con i fiori si possono invece realizzare estratti curativi. Le essenze floreali all’Agrifoglio sembra che agiscano a livello emotivo, stimolando generosità e capacità di comprensione,  contrastando sentimenti come ira, invidia e sospetto.
L’Agrifoglio rientra nei fiori di Bach, come rimedio naturale per tenere a bada le emozioni negative e favorire, invece, un atteggiamento di apertura verso il prossimo.

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Pianeti associati: Saturno e Marte.

ATTENZIONE: Le bacche fresche sono velenose e causano vomito violento se ingerite.

 

*NdA:L’ottava lettera dell’alfabeto gaelico dell’albero è l’Agrifoglio. Rappresenta la T, come l’Agrifoglio era “Tinne” in gaelico antico. Il suo nome gaelico moderno è “cuileann”.

 

 

 

 

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