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ANGELICA, L’ERBA DEGLI ANGELI

Scritto da MadameBlatt

Angelica è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere), originaria dell’Europa settentrionale, che comprende una trentina di specie, anche se la più utilizzata e conosciuta è l’Angelica archangelica.
E’ una pianta erbacea, rustica, che può raggiungere i 2 metri d’altezza e vive nelle zone appenniniche ed alpine.
Essa si trova spontanea e si coltiva in Italia e in tutta l’Europa, specialmente nel nord, ma è abbondante in Scandinavia e in Siberia.
Presenta foglie bipennate, formate da foglioline più piccole e fiori disposti ad ombrelle, di colore giallo-verde.


Alcuni dicono che il nome derivi dal latino medioevale “herba angelica”.
Infatti si credeva, che la pianta proteggesse dal diavolo e curasse tutte le malattie; fu poi, un medico di Lipsia, Rivinus, nel secolo XVII, a dare il nome di “Angelica” alla pianta, volendo con questo affermarne le origini sacre e le proprietà “magiche”.
Altri dicono invece, che Angelica deriva dal greco ‘anghelos’, cioè ‘angelo annunziatore’, pianta venuta dal cielo.
Arcangelica, dal credo ‘arco’ = ‘il primo, il capo’, pianta dell’Arcangelo.
E’ chiamata anche Angelica dorata, Bragosse, Cecil, Sambugari.
Le giovani foglie si consumano sia crude sia cotte; i gambi teneri, una volta canditi, servono a decorare le torte, e con essi si prepara anche un ottimo liquore, oltre ad essere uno degli innumerevoli ingredienti del Chartreuse, un antico e segreto liquore dei monaci certosini di Vauvert, Francia.
L’Angelica era una pianta molto coltivata attorno ai monasteri ed il suo gradevole sapore ne faceva un rimedio assai piacevole.
L’antica legislazione scandinava proibiva ai contadini, quando cambiavano casa, di asportare dai campi e dai giardini le piante di Angelica.

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Nel XVI sec. veniva coltivata nei monasteri dell’Europa centrale e, appunto dai monaci, per le sue virtù vere e presunte, fu denominata ‘Erba degli angeli‘ o ‘Erba angelica‘ o ‘Erba arcangelica‘, quasi fosse venuta dal regno degli angeli.
Secondo l’abate Fournier, il nome Arcangelica deriva dalla leggenda, che attribuiva all’arcangelo Raffaele l’aver rivelato ad un eremita le proprietà specifiche della pianta contro la peste.
Oltre alle virtù soprannaturali, che le furono assegnate dai frati medievali, si ritenne a lungo che possedesse la capacità di garantire una lunga vita.
A conferma di tale prodigiosa prerogativa, si citava il fatto, ricordato da Raspail, di un certo Annibale Camoux, morto a Marsiglia nel 1759 all’età di 121 anni, il quale riteneva che la sua eccezionale longevità derivasse dall’uso quotidiano di succhiare pezzi di radici di Angelica.
I medici del Rinascimento soprannominarono l’Angelica “radice dello Spirito Santo”, per le sue divine proprietà di curare le malattie più gravi.
Gli esorcisti e i maghi si servivano di un ramo di Angelica Arcangelica, per liberare i fatturati, uomini o bestie e per spezzare gli incantesimi.

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Paracelso, medico e grande ermetista (1490-1541), narra che, durante la peste del 1510, numerosi Milanesi si salvarono, per aver bevuto della polvere di Angelica nel vino.
I Lapponi avevano l’usanza di mettere sulla loro testa una corona di Angelica, quando cercavano l’ispirazione.
L’Angelica è un’erba meravigliosa, per eliminare l’agitazione, la depressione, i mal di capo, l’anemia, l’asma, l’influenza virale, le cattive digestioni.
Allevia la stanchezza e la tensione nervosa, calma i disturbi emotivi e il sistema respiratorio, soprattutto in situazioni di respirazione ansiosa.
Nel significato dei fiori, simboleggia ‘ispirazione‘.
L’essenza di Angelica è un profumo tipicamente solare, che apre il soggetto alle sue vere aspirazioni, alla generosità, alla parte più nobile del suo carattere.
Nell’Esoterismo è usata per invocare o potenziare sogni vividi, visioni, capacità psichiche, chiaroveggenza e rituali di divinazione.

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L’Angelica è anche utilizzata per benedizioni domestiche, incantesimi curativi, armonia, intuizione, stabilità e meditazione, oltre che per maledire, bandire, legare, controllare e/o dominare un amante.
E’ validissima negli incantesimi di protezione, rituali di purificazione, rottura/non attraversamento di incantesimi, esorcismo e protezione dai nemici, o da coloro che cercano di farti del male.
È particolarmente utile per proteggere le donne, e coloro che si identificano come donne, dalla violenza, oltre che usata nei talismani per la fortuna nel gioco d’azzardo.
Questa pianta è associata a San Michele Arcangelo e si usa nei bagni, nelle defumazioni di scarico del male e nella confezione di amuleti.
Nella tradizione afrobrasiliana spezza le fatture e le maledizioni con l’aiuto di Oxalà.
L’Angelica è anche utilizzata, per frenare le passioni e placare il desiderio, e difende dagli scandali, specialmente quelli sessuali.
Il suo potere è anche molto consigliato, per liberare le persone dalla schiavitù della droga e dell’alcol.

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Si dice che l’Angelica fiorisca per la prima volta nel giorno dell’onomastico dell’Arcangelo Michele, il 29 settembre.
Inoltre, metti l’Angelica in un sacchettino bianco e tienila per proteggere il tuo bambino.
Sembra, che fumarne le foglie aumenti la chiaroveggenza e incoraggi le visioni.

Ogni volta che stai attraversando un momento difficile, o hai dei timori per la tua famiglia, prova questo rituale.
Se l’energia negativa è intensa, brucia le foglie di Angelica con l’incenso, per esorcizzare il tuo spazio.
Mentre stai proteggendo te stesso e la tua casa dalla negatività durante questo rituale con l’Angelica, sperimenterai anche un accresciuto psichismo.
Dopo, quindi, presta molta attenzione ai tuoi sogni: arriveranno messaggi importanti.

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PIANETA: Sole
ELEMENTO: Terra-Fuoco
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Leone
CHAKRA: 1, Muladhara (C. della radice) –Svadhisthana 2, (C. sacrale) – 4, Anahata (C. del cuore)

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