Home MISTERO LA VOISIN, LA STREGA DE L’AFFAIRE DES POISONS

LA VOISIN, LA STREGA DE L’AFFAIRE DES POISONS

Scritto da MadameBlatt

The Affair of the Poisons”, (“L’Affare dei Veleni”), è uno dei casi criminali più clamorosi della Francia del XVII secolo.
Nel 1679, un’indagine lunga svariati anni, guidata da Nicolas de La Reynie, magistrato francese, rivelò che nobili, ricchi borghesi e gente comune allo stesso modo avevano fatto ricorso segretamente a donne ‘indovine’, numerosissime a Parigi a quel tempo, per droghe e veleni, per messe nere e per altri scopi criminali.
Un Tribunale speciale per il processo degli imputati, noto come ‘Chambre ardente’ (‘Camera ardente’), fu creato nell’aprile 1679.

Nicolas de La Reynie


Qui si tennero 210 sessioni all’Arsenale di Parigi, in cui vennero emessi 319 mandati di arresto e condannate a morte 36 persone, compresa l’avvelenatrice ‘Madame La Voisin’ (al secolo Catherine Deshayes, Madame Monvoisin), bruciata al rogo il 22 febbraio 1680.

Ma chi era Madame La Voisin?

Madame La Voisin

L’indovina, abortista, maga ed avvelenatrice Catherine Deshayes- Monvoisin nacque intorno al 1640 e la sua storia straordinaria illustra, quanto profondamente le persone credessero alla Stregoneria durante il XVII secolo.
Il suo soprannome “La Voisin” deriva dal suo nome da sposata “Monvoisin”.
Se la sua vita di moglie di un gioielliere parigino e mercante di seta fosse andata secondo i piani, sarebbe stata del tutto insignificante ma, quando gli affari di suo marito andarono in rovina, la donna si trasformò in levatrice ed indovina.
Ebbe così tanto successo, da essere in grado di sostenere l’intera famiglia: marito, madre e tre figli.
A poco a poco, oltre a fornire servizi di ostetricia, praticava anche aborti (che all’epoca erano illegali) e, poiché i suoi clienti iniziarono a dipendere dal suo aiuto e dai suoi consigli, non riuscì a resistere alla tentazione di vendere oggetti magici e alla miscelazione di pozioni d’amore.


Diventò, così, un business di enorme successo: nel 1660, la sua clientela comprendeva gli aristocratici più ricchi e potenti della Terra.
Catherine era ricca, famosa ed aveva molteplici amanti, tra cui un carnefice, un alchimista, un architetto, un mago ed un certo numero di conti e visconti.
Aveva una casa a Villeneuve-sur-Gravois, Parigi, dove aveva il suo studio e organizzava feste serali in giardino, con musica dal vivo.
Si dilettava nella scienza e nell’alchimia, e sperimentava con i veleni.
Le venne anche in mente di avvelenare suo marito, ma alla fine abbandonò il piano.
Madame La Voisin non era l’unica famosa indovina a Parigi in quel momento.
La sua rivale, Marie Bosse, gestiva un’attività simile per lo stesso gruppo di clienti ed entrambe le donne si guadagnavano da vivere, grazie alla feroce competizione per l’influenza alla corte del Re Sole, Luigi XIV.

Catherine Deshayes

Il favore reale non solo poteva elevare lo status di una persona, ma poteva rendere loro e l’intera famiglia ricchi per le generazioni a venire.
Invece, la caduta in disgrazia poteva comportare l’esilio, l’ergastolo o la morte.
Di conseguenza, consigliare ai cortigiani il modo migliore, per ingraziarsi il favore del Re, era un mestiere redditizio e Madame La Voisin spendeva una grande quantità di denaro in vestiti ed altri oggetti di scena, per assicurarsi che le persone credessero veramente in lei e la pagassero profumatamente per i suoi servigi.
Col tempo, sua figlia Marguerite divenne la sua assistente.
La domanda si intensificò, in quanto le persone non erano più soddisfatte delle pozioni prodotte da ossa di rospo, denti di talpa, limatura di ferro e sangue umano.
Pretendevano messe nere, durante le quali avrebbero potuto chiedere a Satana di rispondere alle loro preghiere.

Lust and Poison at the Sun King's Court - History of the West - Blog
Secondo quanto riferito, alcuni rituali prevedevano il sacrificio di un bambino, altri richiedevano solo l’uso del sangue di un neonato.
Quindi, Madame La Voisin cominciò ad assumere altre persone affinché l’aiutassero, persino invitando i sacerdoti ad officiare queste messe sataniche, naturalmente pagandoli profumatamente.

I servizi offerti da Madame La Voisin comprendevano afrodisiaci e veleni e, un esperto della nuova ‘scienza dell’uccisione con il veleno’, costituì una rete di farmacisti, per fornire le varie miscele necessarie.
La sua cliente più illustre era Françoise “Athénaïs” di Rochechouart di Mortemart, marchesa di Montespan, conosciuta meglio come Madame de Montespan, l’amante ufficiale di Luigi XIV.
Donna brillante, bella ed ambiziosa la quale, avendo soppiantato Louise de La Vallière nel 1667, era determinata a non essere sostituita da nessun’altra a sua volta, nella corte francese disseminata di rivali.

Madame de Montespan

I suoi intrighi erano complicati dal fatto, che era incinta quasi permanentemente: aveva avuto sette figli dalla sua relazione con il Re, a cui si aggiungevano altri due che aveva avuto da suo marito.
Per mantenere l’affetto del Re e tenere a bada la concorrenza, Madame de Montespan si dedicava alla Stregoneria, alle messe nere e alle pozioni d’amore, tutte fornite da Madame La Voisin.
Re Luigi XIV, però, non fu mai un amante fedele, portando numerose donne a letto, anche durante i periodi in cui aveva un’amante ufficiale e, nel corso della loro relazione, Madame de Montespan metteva delle pozioni nel suo cibo.
Nel 1677, Madame de Montespan scoprì che il Re aveva iniziato una relazione con Angélique de Fontanges ed era così furiosa, da avere l’intenzione di avvelenarli entrambi.
Pertanto, consultò Madame La Voisin, la quale alla fine accettò di consegnare di persona al Re una sua missiva, su carta avvelenata.

Angélique de Fontanges

Il piano fallì, ma subito ne fu escogitato uno nuovo.
Ma, prima che potesse essere messo in atto, un’altra nota indovina, Magdelaine de La Grange, fu arrestata per avvelenamento.
Fu l’inizio, quindi, di un grande scandalo noto come “L’affaire des poisons”, che scosse Parigi dal 1677 al 1682.
L’indagine successiva scoprì una rete di indovini, stregoni ed avvelenatori in tutta la capitale, tra cui anche un certo numero di importanti aristocratici, e tutti furono arrestati e condannati per stregoneria ed avvelenamento, dei quali ne vennero giustiziati 36, mentre molti altri furono imprigionati a vita.
Nel 1679, Marie Bosse, la principale concorrente di Madame La Voisin, fu arrestata e, inevitabilmente, tradì la sua rivale quindi, due mesi dopo, anche Catherine Deshayes-Monvoisin fu arrestata, così come sua figlia Marguerite.

Arresto di Madame La Voisin-Ph. History of Yesterday

A causa del suo alcolismo, Madame La Voisin non ebbe bisogno di tortura per parlare.
La donna raccontò della sua carriera, ammise di aver venduto veleni e servizi magici, e fece i nomi di alcuni dei suoi clienti meno conosciuti.
Nel febbraio 1680 fu processata e, due giorni dopo, fu bruciata viva in Place de Grève.
Anche sua figlia Marguerite confessò tutto, compreso l’elenco dei clienti di sua madre, l’attentato alla vita del Re ed il suo legame con Madame de Montespan, insieme a un numero enorme di altri cortigiani di alto rango.
Per evitare uno scandalo dalle proporzioni enormi, Re Luigi XIV chiuse le indagini, soppresse i pettegolezzi, sigillò le dichiarazioni dei testimoni, ordinò la distruzione di molti dei documenti dell’indagine e fece imprigionare gli altri imputati con una “lettre de cachet ” (Al tempo della monarchia assoluta, era una lettera firmata dal Re di Francia, controfirmata da uno dei suoi ministri e chiusa con il sigillo reale, o cachet, e conteneva ordini diretti del Re, spesso per forzare azioni arbitrarie e giudizi a cui non si poteva fare appello), il che significava che era praticamente tutto scomparso, senza alcuna esistenza legale ed ufficiale.

Madame La Voisin al rogo

Tutti i personaggi di questo ‘affaire’ furono divisi ed imprigionati in varie roccaforti in tutto il Paese e, di loro, non si seppe più nulla.
Madame de Montespan fu sostituita da Françoise d’Aubigné, marchesa de Maintenon, la governante strettamente legata ai figli legittimi del Re, e quella fu la fine de “L’affare des poisons”.
Uno storico autore ed esperto del periodo, Jean-Christian Petitfils, descrisse Madame La Voisin come una donna il cui marito era inutile, provava tutti i tipi di professioni ma era pessimo in tutti.
Così iniziò a predire il futuro e si rivelò avere una testa migliore per gli affari.

Per cui, fece fortuna ed agì come una specie di agente procacciatrice d’affari, mettendo i clienti in contatto con persone che avrebbero fatto quasi tutto, pagando bene.
Prima dell’Illuminismo, le persone erano molto superstiziose, credevano in Dio e, visto che gran parte della religione si basa sui miracoli e sulla magia, esse erano predisposte a crederci.


Erano i tempi in cui si credeva che il vile metallo potesse essere trasformato in oro, che un talismano proteggesse nelle battaglie, che le streghe lanciassero facilmente incantesimi, che esistessero pozioni d’amore, maledizioni.
Tutto ciò ed altro era profondamente radicato nelle menti di tutti, tanto che offerte di questo tipo erano comunemente associate ad altri servizi illegali, come omicidio ed aborto.
Chi credeva in Dio, al di là della casta e dell’istruzione, automaticamente credeva anche in Satana e, se il primo non rispondeva alle preghiere, lo avrebbe fatto il secondo…
Si racconta che, nel suo giardino, Madame La Voisin avesse seppellito più di 2000 tra feti e neonati, e che battezzava i neonati prima di immolarli come sacrifici, per addolcire gli umori capricciosi del diavolo e fare rituali di magia nera.

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“La speranza è il tappeto magico che ci trasporta dal momento presente nel regno delle infinite possibilità” (H. J. Brown)

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