Home STORIE E LEGGENDE VEGETALI ARABETTA, LA SOVRANA DEL REGNO VEGETALE

ARABETTA, LA SOVRANA DEL REGNO VEGETALE

Scritto da MadameBlatt

L’Arabetta comune o Pelosella (Arabidopsis thaliana) è una piccola pianta alta fino a 50 cm., con piccolissimi fiori bianchi, appartenente alla stessa famiglia della senape, Brassicaceae.
In altre lingue è conosciuta come: Schotenkresse, Schmalwand, Fausse arabette, Arabette de Thalius, Thale cress.

Ph. Arts & Science-NYU

Originaria dell’Eurasia e dell’Africa, cresce un po’ ovunque, su suoli decalcificati, su muretti, lungo vie e massicciate ferroviarie, nelle post-colture, dal livello del mare sino alla fascia montana inferiore, tanto che è considerata pianta infestante, quando invece è la pianta più studiata di sempre nelle discipline delle scienze vegetali.

Infatti, è una delle principali piante utilizzate in botanica, genetica e biologia molecolare, per trarne informazioni vitali sui segreti genetici di tutte le piante.
L’Arabetta, da circa 30 anni è utilizzata come organismo modello nella ricerca, oltre ad essere la prima pianta in assoluto, il cui genoma è stato completamente sequenziato (The Arabidopsis Genome Initiative, 2000).

Ph. Encyclopedia of Life

L’Arabetta è ampiamente usata per lo studio delle scienze vegetali, tra cui genetica, evoluzione, genetica delle popolazioni e sviluppo delle piante.
Sebbene abbia poco significato diretto per l’agricoltura, ha diversi tratti che la rendono un modello utile, per comprendere la biologia genetica, cellulare e molecolare delle piante da fiore.

E pensare che, nel 1777, il botanico e farmacista britannico William Curtis aveva descritto l’Arabidopsis thaliana […] come una pianta “senza alcuna virtù o utilità particolare“.
Oggi, con la pubblicazione del suo genoma, quest’erba infestante può pretendere, a buon titolo, un posto fra le piante ‘più importanti del regno vegetale’.

L’Arabetta comune fu annotata per la prima volta nel 1577, sulle montagne dell’Harz (Germania settentrionale) da Johannes Thal (da qui il nome ‘thaliana’), un medico della Turingia del ‘500, il quale la chiamò ‘Pilosella siliquosa’.
Circa duecento anni dopo, Carlo Linneo (botanico, tassologo, medico e zoologo svedese) ribattezzò la pianta ‘Arabis thaliana’ in onore di Johannes Thal.


Il nome ‘Arabidopsis’, invece, deriva dal greco = ‘somigliante ad Arabis’, genere in cui inizialmente Linneo l’aveva collocata.
Il 2 gennaio 2019, il lander cinese ‘Chang’e-4’ (missione spaziale robotica) ha portato l’Arabetta comune sulla Luna.

Un piccolo microcosmo (ecosistema artificiale semplificato, utilizzato per simulare e prevedere il comportamento degli ecosistemi naturali in condizioni controllate) ‘stagno’ nel lander conteneva oltre all’Arabetta, semi di patate e uova di baco da seta.
Poiché le piante sostengono i bachi da seta con l’ossigeno ed i bachi da seta, a loro volta, forniscono alle piante l’anidride carbonica ed i nutrienti necessari attraverso i loro rifiuti, i ricercatori valuteranno se le piante svolgono con successo la fotosintesi, e crescono e fioriscono nell’ambiente lunare.

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