La “Magia apotropaica” (dal greco =”allontanare”), o “Magia protettiva” è un tipo di magia inteso a respingere il male o le influenze del male, oltre al danno delle energie maligne, deviando la sfortuna o scongiurando il Malocchio (leggi articolo: https://www.madameblatt.it/2022/01/05/il-malocchio/).
Le culture antiche invocavano regolarmente i poteri di simboli e rituali magici, o apotropaici, per proteggere se stesse ed i loro cari dal male.

Ph. Museo cinese Parma
Nell’antica Grecia, per queste credenze superstiziose, si usava il termine ‘Deisidaimonia’, che si fondava sulla convinzione che le persone, sia vive che morte, avessero la capacità di inviare sfortuna ed energia negativa ad altre persone.
Per i vivi, potevano farlo contro un nemico, o contro qualcuno che li aveva offesi in qualche modo.
Per i defunti, se non veniva loro concessa un’adeguata sepoltura, o il dovuto rispetto, si credeva che avrebbero perseguitato coloro che avevano fatto loro il torto, portandogli sfortuna come punizione.

Apotropaion-Ph. de-academic.com
Infatti, personaggi e spiriti così vendicativi sono un tema comune nell’antica tragedia greca.
I Greci facevano offerte agli “Dei devianti” (Apotropaioi theoi), divinità ctonie (divinità generalmente femminili, legate ai culti di Dei sotterranei e personificazione di forze sismiche o vulcaniche), i quali garantivano sicurezza e deviavano il male.
Per questo, si usava la Magia apotropaica per allontanare qualsiasi danno, scongiurare il male e deviare la sfortuna inviata da esseri vendicativi.
Nacque, così l’Apotropaion, ovvero un qualsiasi oggetto o simbolo, ritenuto in possesso del potere di proteggere il suo proprietario dall’energia negativa, proprio come un portafortuna.
Poteva essere una statuetta femminile, infilata su una collana da portare al collo, o indossata su una fascia sul corpo, per esempio.
Ma, oltre ad essere esposti sul corpo, le donne usavano spesso amuleti per la protezione dei propri figli, poiché sono stati trovati molti vasi, che raffigurano bambini, che indossano una varietà di amuleti diversi.
Le donne dell’antica Grecia, quindi partecipavano ed usavano i poteri della Magia apotropaica.
Mentre alcune di queste immagini sembrano essere svanite nell’oscurità, se ne possono ancora trovare altre in varie forme, spesso ‘nascoste in bella vista’.

Daisy wheel-Ph. Museum of Witchcraft and Magic
Tradizionalmente trovati incisi o bruciati nelle aree di ingresso, in particolare finestre, caminetti e porte, i simboli apotropaici sono apparentemente comuni negli edifici antichi, con abitanti che temevano gli spiriti maligni.
Essi si ritrovano su case, fienili, chiese e porte delle cantine.
I simboli apotropaici erano più comunemente creati in 3 forme: cerchio, pentacolo e una forma “VV“, mentre meno frequentemente, erano linee diagonali, scatole e labirinti, ed altre centinaia di variazioni su questi temi.
Il più usato era il ‘Fiore della vita’ (o ‘Ruota a margherita’, ‘Daisy wheel’), un simbolo che ricorda un fiore a sei petali racchiuso in un cerchio, simbolo delle streghe.

Daisy wheel-Ph. www.bbc.com
Si credeva, che la sua linea unica e continua fosse seguita da spiriti maligni e fosse usata per confonderli ed intrappolarli.
Due piccole margherite sono state persino scoperte vicino alla porta, che conduce a una cantina di birra nella casa natale di Shakespeare a Stratford-upon-Avon, e molte si trovano ancora nelle chiese, case ed edifici medioevali.
Molto usato era anche il simbolo del Pentacolo, attualmente associato al Paganesimo, che nel Medioevo era considerato un segno cristiano, intriso del potere di allontanare le streghe.

Pentacle -Ph. educalingo.com
Infatti, si credeva che i cinque punti su questa stella rappresentassero le cinque ferite di Cristo, ed il Pentacolo era spesso indossato come amuleto protettivo, non era inciso negli edifici.
Oltre ai disegni, si ritiene che varie lettere dell’alfabeto abbiano un potere significativo, a seconda delle loro associazioni.
Il più popolare al culmine dell’uso apotropaico era il “VV“, pensato per evocare la protezione della Vergine delle Vergini, o la Vergine Maria.
Appaiono anche variazioni su questo simbolo, tra cui “AM” per “Ave Maria” e “M” per “Maria”.

Ph. cimuseums.org.uk
Nei villaggi medioevali, gli abitanti attribuivano malattie, raccolti infruttuosi e una serie di disgrazie al male degli spiriti maligni, come streghe, demoni, il diavolo, ecc.
Per questo motivo utilizzavano questi segni rituali, che venivano ritagliati, graffiati o scolpiti nelle travi, nei muri e nelle soglie di case e chiese, nella speranza di rendere il mondo un luogo più sicuro e meno ostile.
Ed erano azioni normali e comuni nella vita quotidiana, mentre oggi sono considerate rappresentazioni inquietanti e curiose di un’Era passata di un popolo superstizioso.
Spesso, nella Magia apotropaica, si utilizzavano animali, come i gatti.
A volte addirittura membri amati della famiglia, quando morivano, venivano sepolti nei muri delle case della gente.
Si credeva, che incastonare il gatto nei muri, avrebbe protetto la casa dalla sventura, dal malocchio e, in alcuni casi, anche dalle streghe.
È interessante notare che coloro che hanno seppellito questi gattini nelle loro mura, non penserebbero mai di aver fatto magie.
Oltre a questi animali, venivano sepolti nei muri delle case per proteggere la famiglia dalla Stregoneria, ‘Bottiglie delle Streghe’ appositamente preparate, teschi di cavallo e scarpe.

Bottiglia della Strega-Ph. viviliberamente com
Ciò perché la Magia apotropaica è stata così radicata nella storia e nella cultura delle piccole città per decenni, persino secoli, che questa pratica probabilmente sembrava un modo normale per proteggere la propria casa.

Croce di Santa Brigida -Ph. wwing
In Irlanda, nel giorno dedicato a Santa Brigida (1 febbraio), era consuetudine tessere una ‘Croce di Brigida’ (Cross Bride) di giunco, che veniva appesa a porte e finestre, per proteggere la casa da fuoco, fulmini, malattie e spiriti maligni.
Così come, anticamente a Samhain, era consuetudine tessere una croce di bastoncini e paglia, chiamata ‘Parshell‘ o ‘Parshall‘, che veniva fissata sopra la porta, per scongiurare la sfortuna, la malattia e la Stregoneria.
Nell’antica Grecia, l’immagine più usata, per scongiurare il male, era quella delle Gorgoni, mostri di aspetto stupendo, con ali d’oro, mani di bronzo e serpenti al posto dei capelli.

Samhain Parshell-Ph. Spleodar
Chiunque le guardasse direttamente negli occhi, rimaneva pietrificato.
Questa immagine della testa era chiamata ‘Gorgoneion’, ed aveva anche occhi selvaggi, zanne e lingua sporgente.

Gorgoneion – Ph. antikenmuseumbasel.ch
La gente credeva, che le porte e le finestre degli edifici fossero particolarmente vulnerabili all’ingresso o al passaggio del male, quindi, oltre ad utilizzare le Gorgoni, usavano volti barbuti grotteschi, simili a satiri, spesso con il berretto appuntito, i quali venivano scolpiti sulle porte delle fornaci, per proteggere da incendi ed incidenti.

Sheela na Gig-Ph. tangents.me

Hunky punk -Ph. Jacqueline Ross
Successivamente, su chiese e castelli iniziarono ad apparire Gargoyle o altri volti e figure grotteschi, come Sheela na Gig (una serie di sculture medievali rappresentanti donne nude che mostrano una vulva ingigantita) e Hunky punk (incisioni grottesche sui lati degli edifici, in particolare delle chiese tardo gotiche, simile nell’aspetto a un Gargoyle), per spaventare streghe ed altre influenze maligne.
Il legno più utilizzato era quello di Corniolo .

Gargoyle -Ph. mymodernmet.com
Allo stesso modo, le facce grottesche scolpite nelle Zucche ad Halloween, avevano lo scopo di scongiurare il male, tra l’altro nella stagione di Samhain, il capodanno celtico.
Ciò in quanto, a quei tempi, si credeva che fosse il periodo in cui le anime dei morti ed altri spiriti pericolosi camminavano sulla Terra.
E’ molto interessante sapere che, nell’antica Grecia, si credeva che i ‘Phalloi’ (Falli) avessero qualità apotropaiche.
Spesso, riproduzioni in pietra venivano posti sopra le porte e le versioni tridimensionali venivano erette in tutto il mondo greco.

Phalloi Ph. kreps.org
I più notevoli di questi sono i monumenti urbani trovati sull’isola di Delo.
Il Fallo era anche un simbolo apotropaico per gli antichi Romani, che però lo chiamavano ‘Fascinum’.
Nell’antica Roma, si pensava che l’invidia portasse sfortuna alla persona invidiata, per cui, per non essere invidiati, i Romani cercavano di incitare alle risate i loro ospiti, usando immagini umoristiche, spesso prendendo di mira persone deformi, come i gobbi o i pigmei.
Infatti, essi consideravano la deformità, una condizione comica e credevano che tali immagini potessero essere utilizzate per deviare il malocchio.

Phalloi -Ph. uitvconnect.com
Rappresentazioni falliche, per scongiurare il malocchio si trovano ed usano ancora nel Bhutan moderno, associate al monaco buddista, missionario e poeta della tradizione tibetana Mahamudra, Drukpa Kunley.
Anche in Asia meridionale, il simbolo fallico è utilizzato, con il nome di ‘Lingam’.
Rituali magici apotropaici erano praticati anticamente in tutto l’estremo Oriente e in Egitto, dove divinità spaventose venivano invocate tramite rituali, per proteggere gli individui, allontanando gli spiriti maligni.

Heka
Nell’antico Egitto, questi rituali eseguiti nelle case, erano personificati dalla divinità associata alla magia stessa, Heka (o Hike).
Altre due divinità più spesso invocate in questi rituali, erano la Dea della fertilità Taweret, sotto forma di ippopotamo e il demone-leone Bes (che si sviluppò dall’antico Dio demone nano apotropaico, Aha, letteralmente “combattente”).
Anche l’acqua era usata frequentemente nei rituali, in cui venivano utilizzati vasi per libagioni a forma di Taweret, per versare acqua curativa su un individuo.
In seguito, quando l’Egitto passò sotto i Tolomei greci, le stele recanti il Dio Horus furono usate in rituali simili: l’acqua veniva versata sulla stele e, dopo aver effettuato rituali poteri curativi, veniva raccolta in una bacinella, per abbeverare un malato.

Bes -Ph. www.storicang.it
Tutti questi oggetti venivano spesso usati nei rituali, per facilitare la comunicazione con gli Dei.

Birth tusk -Ph. www.metmuseum.org
Un altro di questi, ritrovato molto spesso, è la bacchetta apotropaica d’avorio, “Zanna di nascita” (Birth tusk), che aveva un’ampia popolarità nel Regno di Mezzo (1550-1069 a.C.) ed era usata, per proteggere le donne incinte ed i bambini dalle forze maligne.

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In alcune culture dei Nativi americani, un Acchiappasogni, fatto di filo come una ragnatela, veniva posizionato sopra un letto o una zona notte, per proteggere i bambini addormentati dagli incubi.
L’uso degli oggetti riflettenti era molto apprezzato, in quanto si pensava che deviassero il malocchio.

Witch ball by LunaZingara on Etsy
Per esempio, le “Sfere delle streghe” (Witch’s balls) sono ornamenti in vetro soffiato, simili a palline di Natale, che venivano appese alle finestre.
Allo stesso modo, lo specchio cinese Bagua (o Pa kua) veniva solitamente installato, per scongiurare l’energia negativa e proteggere gli ingressi delle residenze.

Bagua by SacredSanctuaryStore on Etsy
Nella cultura occidentale, il Ferro di cavallo era spesso inchiodato sopra o vicino alle porte.
Si credeva anche, che proiettili d’argento, rose selvatiche, crocifissi ed aglio allontanassero o distruggessero i Vampiri.
In Europa, venivano scolpite sulla prua dei velieri, Polene apotropaiche, considerate un sostituto del sacrificio di uno schiavo, durante l’Età delle invasioni da parte di marinai sassoni e vichinghi, per evitare sfortuna durante il viaggio.
Il dragaggio (pulizia dei fondali) del Tamigi sotto il London Bridge ha portato alla scoperta di un gran numero di coltelli, pugnali, spade e monete piegati e rotti, del periodo moderno e risalenti all’epoca celtica.

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Sembra che questa usanza fosse quella di evitare la sfortuna, in particolare quando si partiva per un viaggio.
Nel Regno Unito, si pensava che le Gazze portassero sfortuna, per cui si coniavano varie rime o saluti personalizzati, per placarle.
I viaggiatori irlandesi e gli zingari vendevano spesso l’Erica bianca o Limonium bianco, per “portare fortuna”.
In realtà, è difficile distinguere tra oggetti, che dovrebbero scongiurare il male, ed oggetti destinati a portare fortuna, anche se, generalmente, un talismano porta fortuna, mentre un amuleto scongiura o protegge (è quindi apotropaico).
Fatto sta che, ancora oggi, questi oggetti, questi rituali e queste scritture sono utilizzati come ‘portafortuna che allontanano il male’, e quindi credenze superstiziose, ed i loro amuleti associati, non perirono con i loro antichi seguaci.
Piuttosto, molti sono sopravvissuti nel mondo moderno e rimangono una parte importante di numerose culture in tutto il globo.
Per esempio in Australia, in particolare tra le comunità di Greci ed Italiani, è facile vedere che, contro il Malocchio, si indossino anche oggi amuleti come “Occhio di Horus”, oppure di colore celeste-blu.
Ma anche indossare abiti neri ai funerali, è un’antica superstizione, ancora osservata nel Mondo occidentale moderno.

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