Home MITI E LEGGENDE AMORE DA LEGGENDA: YANG GUIFEI E L’IMPERATORE XUANZONG

AMORE DA LEGGENDA: YANG GUIFEI E L’IMPERATORE XUANZONG

Scritto da MadameBlatt

Negli anni del 700 d.C., Yang Yuhuan era conosciuta come una delle quattro antiche bellezze cinesi e, così come le altre tre fanciulle, diventò una figura storica oltre che leggendaria.
Storicamente, Yang Yuhuan era la moglie del principe Shou, figlio dell’Imperatore Xuanzong della dinastia Tang.
Ma, bramando la sua bellezza, l’Imperatore Xuanzong voleva averla come sua concubina.
Poiché non poteva sposare ufficialmente sua nuora, lo fece in modo subdolo.

Yang Guefei

Per prima cosa, fece di Yuhuan una suora taoista, poi le diede il titolo di “Yang la Suprema Verità”, che la autorizzava a diventare un membro della sua corte.
In seguito, nel 745 d.C., l’Imperatore Xuanzong conferì a Yuhuan il titolo di Guifei (First Lady), rendendola la sua “preferita” a corte tra lo sgomento di centinaia di altre sue concubine.
Solitamente, un Imperatore non si sarebbe preoccupato di avere una seria storia d’amore con una concubina, ma l’affetto che aveva per Guifei Yang era eccezionale e, bisogna dire, che anche la donna era molto innamorata del suocero, tanto che i due erano inseparabili.

Yang Guefei

Emperor Xuan Zong

I favori dell’Imperatore si estesero anche ai suoi parenti e un cugino della donna in particolare, Yang Guozhong, fu nominato primo ministro, rivelandosi però una persona malvagia, che si fece molti nemici dentro e fuori la corte.
L’Imperatore Xuanzong e Guifei Yang avevano entrambi una mentalità artistica, il primo esperto di strumenti musicali e la seconda nel canto e nel ballo.
Insieme si esibivano spesso nell’allora famosa ‘Rainbow Feather Garment Dance’ (Danza dell’abito di piume e arcobaleno), tuttavia i bei tempi non durarono a lungo.
Infatti, mentre l’Imperatore si abbandonava alla passione per Guifei Yang, scoppiò la guerra civile alle frontiere.


Nel primo decennio del sesto secolo, il governo Tang aveva stabilito molte fortezze, conosciute come città ‘fan’, nelle frontiere settentrionali per rinforzare la loro difesa ed aveva conferito il titolo di ‘Jiedushi’ (Governatore militare) ai loro massimi capi, che avevano così diritto a enormi poteri militari, civili e finanziari.
Nel 755 d.C., un Jiedushi di nome An Lushan divenne così potente, che iniziò a sfidare la sovranità dell’Imperatore Xuanzong guidando, fra l’altro, una ribellione che chiedeva la fine del governo corrotto del primo ministro Yang Guozhong, cugino di Guifei Yang.

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Quando l’esercito ribelle marciò verso Chang’an, la capitale, l’Imperatore dovette fuggire con i suoi cortigiani, scortato da un esercito.
Raggiunto un villaggio chiamato Mawei Slope, a poco più di 100 li dalla capitale, i soldati ed i loro ufficiali si rifiutarono di proseguire e chiesero che il primo ministro Yang Guozhong e sua cugina Yang Guifei fossero eliminati, incolpandoli dei problemi che avevano assillato la dinastia.
L’imperatore Xuanzong dovette purtroppo cedere alla loro richiesta, anche se amava teneramente Guifei Yang e sapeva che era diventata il capro espiatorio dei misfatti del Primo Ministro.

Yang Guifei and Emperor

Dopotutto, la sua vita e, per estensione, il destino della dinastia, era più importante di quello di una donna.
Naturalmente, Guifei Yang venne a conoscenza di ciò che era accaduto e venne sopraffatta da un immenso dolore.
Senza rancore contro il suo amante regale, con molta riluttanza si impiccò con una sciarpa bianca, senza che l’onnipotente ed affettuoso Imperatore potesse impedirlo. Coprendosi il viso con le mani, lasciò scorrere le lacrime senza controllo.
La ribellione, così, fu finalmente sedata e l’Imperatore Xuanzong tornò al suo palazzo.
Ma ora che Guifei Yang se n’era andata per sempre, egli non aveva altro in mente che il suo ricordo: tutto ciò che vedeva e toccava gli ricordava i loro momenti insieme.
Le radici di loto del lago ricordavano la pelle chiara ed i rami di salice le sopracciglia della sua adorata.
L’Imperatore divenne svogliato e insonne e, quando riusciva a dormire, l’assenza di Guifei Yang si faceva sentire più dilaniante che mai nei sogni.
Vedendo che l’Imperatore soffriva così tanto per la morte di Guifei Yang, un prete taoista si offrì di aiutarlo, affermando di poter comunicare con i defunti.


Quindi, iniziò a cercare lo spirito di Guifei Yang in paradiso e negli inferi, alla fine rintracciandolo in un’isola divina, sulla quale si ergevano padiglioni dopo padiglioni, popolati da ninfe e fate.
Guifei Yang era la più bella di tutte e, all’arrivo dell’inviato del suo amante reale, si affrettò fuori dalla sua camera senza curarsi troppo del proprio aspetto.
Eppure era bella come quando aveva fatto la “danza dell’abito di piume e arcobaleno”.

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Piangendo, lo spirito della donna ringraziò l’inviato per averle portato l’amore dell’Imperatore:
«Per favore, dillo a sua maestà. Sebbene la vita sia breve nel mondo mortale, è senza tempo su quest’isola divina. Date questa metà della mia forcina al mio diletto e fategli conoscere il mio amore per lui: è solida come l’oro di cui è fatta».

Yang Guefei – Ph. 4travel jp

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Ogni settimo giorno del settimo mese, l’Imperatore Xuanzong visitava il Tempio della Longevità, dove poteva comunicare tranquillamente con la sua amata e pregava:
«Possiamo essere uccelli gemelli che volano fianco a fianco in cielo e alberi gemelli intrecciati sulla terra».

La loro storia d’amore, culminata con una tragica fine, guadagnò l’ammirazione delle generazioni a venire e divenne leggenda, ma all’epoca incorse in una forte disapprovazione da parte dei sudditi dell’imperatore.
Tra le tante leggende, il poema “Lament of Endless Grief” (Lamento di dolore senza fine), scritto da Bai Juyi, uno dei più grandi poeti Tang, è il più popolare.

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