Barbarea è un genere di pianta appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, che comprende 22 specie.
Tra queste, molto comune è la Barbarea vulgaris, Erba di Santa Barbara o Crescione invernale, una pianta perenne, originaria dell’Eurasia, che cresce nei prati, sui bordi delle strade e negli incolti.
Può essere alta fino a 1 m. e presenta foglie basali a rosetta e fiori gialli riuniti in pannocchia.
Tutta la panta emana un odore nauseabondo.
Barbarea è il nome assegnato dal botanico scozzese dell’800, Robert Brown, probabilmente in onore di Santa Barbara, in quanto nel ‘500 veniva chiamata Herba Sanctae Barbarae.
Il suo nome in altre lingue è: Barbarée vulgaire, Gewöhnliche Winterkress, Gewöhnliches Barbarakraut, Herbe de Sainte-Barbe, Winter-cress, Yellow rocket.
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Questa pianta è dedicata a Santa Barbara, perché veniva raccolta ai primi di dicembre, in concomitanza con la data in cui si festeggia la santa (4 dicembre), in quanto le sue foglie venivano usate nell’alimentazione o nella cura delle ferite subite nel corso di attività relative ai pericoli di esplosione.
Infatti, Santa Barbara è la patrona di minatori, artiglieri, artificieri, vigili del fuoco e cavatori, e viene invocata per scongiurare fulmini ed esplosioni.
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Passeggiando per i campi, è molto facile trovare l’Erba di Santa Barbara, il cui sapore è molto simile ai broccoli.
Anticamente, era un alimento base in molte cucine di fattorie e villaggi nei mesi primaverili ed estivi.
Le delicate foglie primaverili (prima della fioritura) hanno un sapore incredibile nelle insalate e non sono affatto amare, contrariamente a quanto si pensi.
Quando i fiori si aprono, le foglie diventano più amare, ma ancora commestibili. Puoi saltare o cuocere le foglie in stufati, friggerle come delle patatine e altro ancora.
I germogli e le gemme non aperte possono essere cotti in modo molto simile ai broccoli.
L’Erba di Santa Barbara è utilizzata su piccola scala, come medicina vegetale ed alimentare, e contiene sostanze fitochimiche dimostrate di essere benefiche per la salute umana, come flavonoidi, glucosinolati e saponine.
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Le foglie sono vulnerarie e sono state utilizzate da sempre, come impiastro per il trattamento delle ferite, oppure in una tisana come antiscorbutico e diuretico.
Ai tempi di Luigi XIV, l’Erba di Santa Barbara era considerata un rimedio infallibile nei casi di perdita della voce e veniva usata sotto forma di sciroppo.
Questa pianta viene utilizzata dagli agricoltori, nel tentativo di combattere la crescente popolazione di Falene diamondback (Plutella Xylostella).
Quando la Barbarea vulgaris viene piantata in un campo, attira gran parte delle falene femmine, che vi depongono le uova.
Le larve muoiono poco dopo la schiusa, a causa di una sostanza chimica che secernono le piante, e questo tipo di controllo degli insetti è chiamato “dead-end trap cropping” (coltura con trappola senza uscita).
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In Esoterismo, l’Erba di Santa Barbara è impiegata in questioni d’amore e per rimuovere gli ostacoli.
Nel Voodoo creolo, è sincretizzata con loa Chango, una delle sette potenze africane, ed usata insieme all’immagine di Santa Barbara.
In Siria, Libano e Palestina, proprio come nei paesi balcanici, viene offerta con orzo bianco, semi di melograno, addolcita con uvetta, zucchero e anice, come simbolo di vita eterna e benedetta.
In generale, puoi usarla per ungere una candela da usare nella Magia delle candele.
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Oppure aggiungila al detergente per pavimenti e cospargila in casa ed ai quattro angoli della tua proprietà, per proteggerti dai fulmini.
Usala per tracciare una linea sul terreno che i tuoi “nemici” potrebbero calpestare, per richiamare i tuoni e ottenere potere su di loro.
Ungi con olio di Erba di Santa Barbara la tua auto, per tenere a bada il maltempo e le entità malvagie, oppure ungi i tuoi stivali e la tua uniforme (se sei un militare o nelle forze dell’ordine) per proteggerti e darti il sopravvento in situazioni di combattimento.
Aggiungi una goccia di olio di Barbarea alla tua uniforme di arti marziali, prima di una competizione (fai attenzione perché potrebbe macchiarsi).
ATTENZIONE: Pianta potenzialmente tossica, in quanto l’ingestione di un gran quantitativo di foglie potrebbe portare a malfunzionamento dei reni.
PIANETA: Mercurio
ELEMENTO: Fuoco
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Gemelli
CHAKRA: 3, Manipura (C. del Plesso solare)
