Il Cedro (Citrus medica) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutaceae, originario della Media, una vasta regione dell’antica Persia, arrivato nei Paesi mediterranei ed in Italia probabilmente nel III secolo a.C..
Considerato il più antico agrume coltivato in Europa, è ritenuto una delle tre specie di agrumi da cui provengono tutte quelle oggi coltivate, assieme al Pomelo (Citrus maxima) ed al Mandarino (Citrus reticulata).
Cedro: dal greco antico ”kitron” e dal latino “citrus”, usati per indicare un’altra pianta, il Cedro del Libano.
Medica: proveniente dalla Media, vasta regione dell’antica Persia nord-occidentale, confinante con la Mesopotamia e l’Armenia, corrispondente all’odierno Iran nord-occidentale.
Oggi è ampiamente coltivato in Italia, India, Cina, Indonesia, Australia, Brasile e Stati Uniti.
Altre lingue: Citron, Fingered Citron, Buddha’s Fingers, Buddha’s Hand, Cedrate, Cédrat, Hingkom, Taba, Bira Tenga, Matulankam, Bush ukan, Cheu yuan, Cidra, Cédratier, Cidro dulce, Limón cidra, Limón caviar, Zitronatzitrone, Zedratzitrone, Cedar, Etrog.

Cedro Mano di Buddha-Ph. NoName_13-Pixabay
Il Cedro è un sempreverde, può raggiungere gli 8 metri d’altezza, presenta ramificazione irregolare e spinosa; foglie ovali-oblunghe con margine dentato; fiori grandi di colore rosso-violaceo in boccio, mentre all’apertura hanno interno bianco ed esterno soffuso di viola; frutti con forma diversa a seconda della varietà, da oblunghi a tondi o a “raggi”, o come una mano; percentuale maggiore di albedo, la parte bianca della buccia, rispetto alla polpa.
Infatti, il Cedro conta un gran numero di varietà, divise in due categorie: quelle a polpa dolce e quelle a polpa acida.
La varietà più diffusa e pregiata è coltivata in Calabria nella Riviera dei Cedri, ed è denominata “Liscia Diamante“, anche comunemente detta di “Santa Maria del Cedro” (comune italiano della provincia di Cosenza), per via dell’uso consolidato nel commercio della zona in cui si concentra la produzione cedricola italiana, e dove sono situati il Museo del Cedro ed il Consorzio del Cedro di Calabria.

Cedro Mano di Buddha-Ph. K_Kristie – Pixabay
In Sicilia è tipica la varietà bitorzoluta “Vozza Vozza“, a bassa acidità, buona per il consumo crudo, mentre in Campania si coltiva una cultivar molto acida dall’albedo amarognolo, lo “Sfusato Amalfitano“.
Importante è anche il Cedro di Firenze, con forma a goccia puntata, il quale rivestiva un alto valore diplomatico presso la Corte medicea, in quanto era un dono che le ambascerie portavano alle corti straniere.
Famoso è il Cedro Mano di Buddha, con la tipica forma del frutto a spicchi, frastagliata e divisa in varie escrescenze, che richiama una mano umana.
Tra quelle straniere sono da menzionare il Cedro di Corsica a polpa dolce; il Mak nao del Laos, che produce frutti di a forma di pera non particolarmente giganti, all’inizio di colore violaceo, fino a diventare giallo intenso a maturazione; Cedro giudaico o Etrog, che viene usata dagli Ebrei durante il Sukkot (Festa di Pellegrinaggio).
I frutti di Cedro hanno pochissimo succo, ma la loro buccia spessa e ricca di olio è importante economicamente, soprattutto per la preparazione di canditi, acqua, bevande e sciroppo, e per l’estrazione di olii essenziali.

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Serbatoio di composti naturali che possono potenzialmente essere utilizzati per trattare diverse malattie, il Cedro è stato utilizzato per secoli in medicina (ed ancora oggi), per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antimicrobiche, antivirali, antitumorali, neuroprotettive ed antiperglicemiche.
Nel Medioevo, le persone utilizzavano il frutto come rimedio per tutto, dai morsi di serpente al mal di mare, dal dolore muscolare alle malattie della pelle.
Rappresentato in affreschi e mosaici greco-romani, nel significato di fiori e piante, il Cedro è il simbolo della “bellezza capricciosa”.
Il Citrus medica var. sarcodactylus (dal greco “dalle dita carnose”), ovvero il Cedro Mano di Buddha, è stato utilizzato per millenni per profumare le stanze ed anche dato come offerta nei templi buddisti.
Nell’Asia antica probabilmente era conosciuto come protezione contro lo scorbuto, insieme ad altre proprietà correlate come aiutare a mantenere i denti.
Nell’Induismo, l’albero di Cedro è associato a Dhūmorṇā, la moglie di Yama, secondo il Viṣṇudharmottarapurāṇa, un antico testo enciclopedico sanscrito, che tratta una varietà di argomenti culturali come arti, architettura, musica, grammatica e astronomia.
Secondo questo testo, l’immagine di Dhūmorṇā dovrebbe avere due mani con mātuluṅga, cioè una specie di albero di Cedro, nella mano sinistra e la mano destra dovrebbe essere posta sulla schiena del marito.

by Johann Christoph Volkamer
Nel Giainismo, il Cedro è il frutto offerto da Revatī, la Dea dell’opulenza, a Mahāvīra (filosofo ed asceta indiano, fondatore di questa dottrina) secondo il Revatīsajjhāya (trattato sulle vite delle eroine giainiste), mentre era malato dopo l’attacco di Gosāla, suo discepolo.
Sembra che questo frutto fosse appunto il Citruss medica, in sanscrito bījapūraka.
Questa è la leggenda.
“… Arrivando ad una pianta sul ciglio della strada, Gosāla chiese a Mahāvīra quale sarebbe stato il destino della pianta (Cedro) e dei suoi semi.
Mahāvīra affermò che la pianta sarebbe cresciuta fino a dare i suoi frutti ed i baccelli dei semi sarebbero cresciuti in nuove piante. Determinato a sventare la previsione del suo maestro, Gosāla tornò alla pianta di notte e la sradicò.
Più tardi, un improvviso acquazzone fece rivivere la pianta e la fece radicare di nuovo.
In seguito, avvicinandosi di nuovo alla pianta, Gosāla affermò a Mahāvīra che avrebbe scoperto che la sua profezia era stata sventata.
Invece, si scoprì che la pianta ed i suoi semi si erano sviluppati esattamente come previsto da Mahāvīra.
Gosāla fu così colpito dalla rianimazione della pianta, che si convinse che tutti gli esseri viventi fossero capaci di tale rianimazione.
Mahāvīra non era d’accordo con questa tesi, e questo sembra sia stata la causa della separazione dei due asceti.
Tuttavia, Mahāvīra in seguito fu raffigurato come colui che salvò Gosāla da un attacco da parte di un rinunciante infuriato, usando poteri magici acquisiti attraverso la pratica di austerità; si sostiene che questo abbia motivato la ricerca da parte di Gosāla dello stesso tipo di poteri magici.”

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Durante l’esilio babilonese, gli Ebrei adottarono il Cedro nell’osservanza della Festa dei Tabernacoli o Festa dei Incontro, una festa del raccolto.
Questo albero magico divenne una delle “quattro specie” (Salice, Mirto, Palma e Cedro), che i fedeli tenevano e scuotevano nelle sei direzioni, per stimolare le piogge invernali.
Nell’Ebraismo, tradizionalmente mangiare Etrog (Cedro) in santità è una rettifica per la macchia di aver mangiato dall’Albero della Conoscenza, la cui conseguenza per le donne era una gravidanza ed un parto difficili.
Ciò si basa sull’opinione che il frutto proibito, che Adamo ed Eva mangiarono fosse un Etrog, pertanto, la donna morde il Cedro, per dimostrare che “proprio come non ho alcun beneficio/piacere dal mordere un Etrog, così non ho avuto alcun beneficio/piacere dal peccato di mangiare dall’Albero” (Ta’amei Minhagim p. 521:68).
Quindi, ancora oggi, le donne mordono l’Etrog, sia per rimanere incinta, che per un parto facile.
E mangiare Etrog candito durante il Sukkot (festa di pellegrinaggio, che in Israele dura sette giorni, otto al di fuori di Eretz Israel) è diventata consuetudine.

Mano di Buddha-Ph. NoName_13-Pixabay
In Magia, il Cedro è usato nei rituali di guarigione, come ingrediente o sostituto per incantesimi e formule magiche relative a questioni solari tipo: illuminazione, potere magico, energia fisica, protezione, successo e porre fine a questioni legali.
Il Cedro ti collega alle forze superiori che ti circondano e si utilizza nelle cerimonie di purificazione, oltre ad essere mezzo ideale per inviare preghiere all’Universo.
L’energia del Cedro promuove sicurezza, autorità ed abbondanza, quindi può essere utilizzato in qualsiasi formula, per attrarre prosperità e crescita.
Oggetti, animali o persone che vengono incensati dal fumo di Cedro sperimenteranno una purificazione ed un magnetismo nei loro campi aurici, che attrarranno abbondanza e salute.
Aiuta a proteggere dai brutti sogni.

Ph. Yankelowitz – Wikipedia