Β«Herbei, herbei!
Herein, herein!
Ihr schlotternden Lemuren,
Aus BΓ€ndern, Sehnen und Gebein
Geflickte Halbnaturen.Β»
π
Β«Venite avanti, entrate,
Lèmuri traballanti,
esseri malcreati,
messi insieme a stento
con fibre, ossa e tendini!Β»
Β«-βFaustβ di Johann Wolfgang von Goethe-
Apuleio, scrittore, filosofo e retore romano del II secolo d.C., diceva:
Β« βC’Γ¨ anche un’altra specie di demone, con un secondo significato, e questa Γ¨ unβAnima umana che, dopo la sua dipartita dalla vita presente, non entra in un altro corpoβ. β¦Quando la morte la libera, l’Anima dal suo organismo corporeo terreno, viene chiamata Lemure. Tra questi ultimi ce ne sono alcuni che sono benefici, che abitano in una casa con un potere placato e tranquillo, e che diventano gli dei o i demoni della famiglia, cioΓ¨ i suoi dei domestici: in tal caso vengono chiamati Lari. Ma vengono vilipesi e si parla di loro come Larve quando, condannati dal fato a vagare, come se fossero esiliati, a causa delle cattive azioni della loro vita, e non infastidiscono gli uomini buoni, ma sono nocivi per gli uomini cattivi. Essi diffondono intorno a loro male e pestilenze (Inane terriculamentum bonis hominibus, ceterum noxium malis); o se la loro vera natura Γ¨ dubbia, vengono semplicemente chiamati Mani. Β»
(Apuleio βDe deo Socratisβ)

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Apuleio pensava che Lemure fosse una parola generica indicante uno spirito dopo che ha lasciato il corpo, mentre quello che infesta le case Γ¨ chiamato specificamente Larva.
Inoltre, egli affermava che i Mani erano originariamente chiamati Lemuri, e consistevano di due classi: i Lari e le Larve; i primi erano le anime di coloro che avevano condotto vite virtuose, ed i secondi le anime di coloro che avevano vissuto in modo improprio.
In seguito, il termine Mani divenne una designazione generale per gli spiriti βdi natura neutraβ.
Gli spiriti buoni dei defunti, che anche dopo la morte continuavano ad essere attivi nel portare benedizione sulla loro posteritΓ , sono i Lari, la cui origine del culto Γ¨ fatta risalire a quando i Romani seppellivano i loro morti nelle loro case, finchΓ© fu proibito dalle leggi delle Dodici Tavole.
Ogni casa aveva individualmente un βlar familiarisβ (Lare della famiglia), che era lo spirito tutelare di un antenato della famiglia, la cui cura principale era quella di impedirne la morte.
La sua immagine, vestita di toga, stava nel Lararium o Santuario dei Lari, accanto al focolare domestico, che nei primi tempi si trovava nell’atrio e poi in una nicchia di un’apposita edicola e, in particolari occasioni o ricorrenze, veniva onorata con l’accensione di una fiammella.
Ogni avvenimento importante era messo sotto la protezione dei Lari con sacrifici ed offerte come il raggiungimento dell’etΓ adulta, la partenza per un viaggio oppure il ritorno di qualcuno, il matrimonio, le nascite.
Infatti, venivano effettuati regolarmente dei sacrifici oppure venivano fatte offerte in periodi prestabiliti, come le Calende, le None e le Idi di ogni mese.
In tali occasioni i Lari venivano coperti di ghirlande, dolci e miele, e venivano offerti vino, incenso ed animali, soprattutto maiali.

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Quotidianamente, il capofamiglia ed i suoi figli salutavano il Lare con una preghiera mattutina ed un’offerta dalla tavola, in quanto dopo che il pasto principale era terminato, una parte di esso veniva posta sulle fiamme del focolare.
Quando il focolare ed i Lari non erano nella sala da pranzo, l’offerta veniva posta su una tavola speciale davanti al santuario.
Anche all’esterno i Lari venivano onorati come divinitΓ tutelari e nelle cappelle agli incroci (Compita) c’erano sempre due Lari compitales o Lari vicorum (uno per ciascuna delle strade che si intersecavano), che venivano onorati da una festa popolare (Compitalia) tenuta quattro volte l’anno.
I Lari venivano invocati come protettori in viaggio, in campagna, in guerra ed in mare e, essendo spiriti buoni, gli si contrapponevano le Larve.
Come sopra scritto, le Larve erano piΓΉ specificatamente chiamate Lemuri, dalla parola latino βlemuresβ = βspiriti della notteβ, ed erano considerati gli spiriti dei morti della religione romana, ossia anime che non riescono a trovare riposo a causa della loro morte violenta, che tornavano sulla terra a tormentare i vivi, perseguitando le persone fino a portarle alla follia.
Erano le anime dei morti che non riuscivano a trovare pace, sia a causa della loro colpa, sia per aver perpetrato qualche indegnitΓ , durante la loro vita.
Potevano anche essere considerati spiriti erranti e vendicativi di coloro a cui non era stata concessa una sepoltura adeguata, riti funebri o a cui i vivi non avevano dedicato attestazioni affettive con iscrizioni tombali o votive.

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Questi informi Esseri liminali, associati all’oscuritΓ ed al suo terrore, presiedevano soglie, cancelli o porte, erano “attraversatori di confini”, che supervisionavano uno stato di transizione di qualche tipo: dal vecchio al nuovo, dall’inconscio allo stato cosciente, dal familiare all’ignoto.
Si supponeva che le Larve/Lemuri vagassero all’esterno sotto forma di spettri spaventosi, scheletri, ecc. e, in particolar modo, che inducessero i vivi alla follia.
Nel XIII volume dell’Enciclopedia Britannica o Dizionario delle Arti, delle Scienze, sono descritti i Lemuri dell’antichitΓ come spiriti o folletti, fantasmi inquieti di persone defunte, che tornano per terrorizzare e tormentare i vivi.
Secondo gli antichi, essi vagavano per il mondo spaventando le brave persone e tormentando le cattive e, per questo motivo, gli antichi Romani istituirono una festa nei giorni 9-11-13 maggio chiamata Lemuria, per placare gli spiriti dei morti, esorcizzarli dalle case ed impedire loro di causare problemi.
Si trattava di un periodo in cui le attivitΓ commerciali ed i templi chiudevano, ma il rituale piΓΉ importante aveva luogo l’ultima notte della festa, quando i Lemuri venivano esorcizzati.
L’intera festa di Lemuria era incentrata sul trattare con i Lemuri per impedirgli o fermarli nel disturbare i viventi.
Per fare ciΓ², il βpaterfamiliasβ (padrone di casa o il capofamiglia), a mezzanotte, si lavava le mani tre volte con acqua di sorgente, camminava a piedi nudi per la casa, si metteva fagioli neri in bocca e poi li sputava, o li lanciava dietro le spalle, e facendo il segno delle corna con le mani, diceva:
βCon questi fagioli riscatto me stesso ed i miei cari.”
Mentre tutto ciΓ² accadeva, il resto della famiglia insieme batteva su pentole di bronzo e diceva:
“Mani dei miei padri ed antenati, andatevene!”
Bisognava ripetere questo rito per 9 volte, senza voltarsi indietro, cosΓ¬ gli spiriti maligni, che si cibavano dei fagioli, li avrebbero raccolti e se ne sarebbero andati, lasciando i residenti soli fino alla festa dell’anno seguente.
L’influenza di Lemuria sugli antichi Romani si estendeva oltre i giorni ufficiali della festa, e l’intero mese di maggio era considerato sfortunato per i matrimoni e per i viaggi.

HelΓ©na PetrΓ³vna Blavatsky
HelΓ©na PetrΓ³vna Blavatsky, teosofa, saggista occultista e medium russa naturalizzata statunitense dellβ800, affermava che le larve fossero le βombre di coloro che hanno vissuto sulla terra, hanno rifiutato ogni luce spirituale, sono rimasti e sono morti profondamente immersi nel fango della materia, e dalle cui anime peccaminose lo spirito immortale si Γ¨ gradualmente separatoβ.
Continua: “Il che significa in parole piΓΉ semplici che Lari e Lemuri sono semplicemente i gusci gettati via dall’Ego, l’Anima spirituale ed immortale, il cui guscio, ed anche il suo riflesso astrale, l’Anima animale, muoiono, mentre l’Anima superiore prevale per tutta l’eternitΓ . Le larve sono le ombre degli uomini che sono vissuti e morti.”
La descrizione fisica dei Lemuri Γ¨ un po’ misteriosa, in quanto venivano per lo piΓΉ raffigurati come entitΓ oscure ed informi, ed i testi antichi ed il folklore li ritraevano in modo simile a come immaginiamo i fantasmi.
Essi prendevano di mira le famiglie con cui avevano situazioni in sospeso, o che avevano fatto loro del male, ed erano particolarmente attivi di notte.
A peggiorare le cose per i vivi, chiunque non fosse stato sepolto correttamente con riti funebri e venerato dai parenti o conoscenti, rischiava di diventare un Lemure.
Quindi, per gli antichi Romani, i Lemuri erano un problema serio perchΓ© infestavano e tormentavano i vivi, cosa che poteva manifestarsi in diversi modi, da quello psicologico sottile, come gli incubi, ad un approccio piΓΉ diretto, come la malattia.
Nel βDaemonologieβ, libro di re Giacomo I dβInghilterra del β600, Γ¨ scritto gli antichi chiamavano questi spiriti con nomi diversi, a seconda delle loro azioni.
Se infestavano alcune case, apparendo in forme diverse ed orribili, e facendo grandi gesti, erano chiamati Lemuri o Spettri.
Se apparivano con le sembianze di un defunto ad alcuni suoi amici, erano chiamati βUmbrΓ¦ mortuorumβ, βOmbre della Morteβ.

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Essi frequentavano luoghi solitari, perché così potevano turbare e contendere di più la fede di coloro che da soli frequentavano tali posti, in quanto la natura umana è tale, che in compagnia solitamente non si è così mossi da un qualche tipo di paura.
Se invece turbavano le case abitate, era un segno sicuro o di grave ignoranza, o di qualche peccato grave e calunnioso tra gli abitanti di quelle dimore che, così, sarebbero stati puniti.
Altre storie narrano che le Larve siano le forme dell’anima del male meschino, mortali troppo piccole ancora per diventare demoni, o quelli costretti da un potere superiore che si rifiuta di lasciarli essere altro che i parassiti minori dell’abisso.
Si narra, che le Larve potrebbero anche essere le forme di poteri demoniaci morti, e che quelle dellβAde fossero usate come valuta dalle streghe notturne che, incapaci di bandire il demone, continuavano a tessere la magia per legare l’entitΓ .
Infatti, un accordo stretto con una strega notturna per fornire le Larve avrebbero anche potuto fornire un’arma per mettere il demone sotto controllo.
SantβAgostino diceva che le Larve sono demoni dannosi creati da uomini malvagi, che dopo la morte invocheranno con sacrifici e onori divini, affinchΓ© possano infliggere danni.
Inoltre afferma che i beati, in greco βEudaimonesβ, sono anime buone, cioΓ¨ demoni buoni, confermando la sua opinione che le βanime degli uomini sono demoni.”

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Ancora oggi, nellβEsoterismo oscuro, le Larve sono ciΓ² che la maggior parte dei supplicanti malvagi diventano, quando arrivano per la prima volta nei Piani Inferiori, attraversati dal fiume Stige, i cui abitanti sono collettivamente chiamati Demoni.
Sono vermi o larve spesso raffigurati di grandi dimensioni con teste umane, spogliate della loro intelligenza e dei loro ricordi, e nemmeno considerate tra i ranghi dei Demoni o dei Diavoli.
“Lari se buoni,
Lemuri (larve) se cattivi e
Mani se indeterminati.”
– βCittΓ di Dio”, SantβAgostino –