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LE ERBE DI SAN GIOVANNI
Le cimette io cogliea della mortella
spigo, timo, cedrina e vigorosa
menta, con rosmarino e nipitella
foglie di noce e qualche ultima rosa.
E tutta, entro una conca, l’odorosa
boccetta esposta alla Diana stella
con limpid’acqua, v’infondea gelosa
le spiche d’aglio e il pan, la nostra ancella.
Io ne ridea e le movea domanda:
perchè dell’aglio col maligno odore
offender l’aromatica lavanda?
Ella, facendo il segno della croce:
l’aglio di San Giovanni ha gran valore,
nè della strega or più l’occhio gli nuoce.
–Maria Alinda Bonacci Brunamonti –
La vigilia di San Giovanni, che inizia al tramonto del 23 giugno, è la vigilia della festa che precede la festa di San Giovanni Battista.
Il Vangelo di Luca afferma, che Giovanni nacque sei mesi prima di Gesù, quindi la festa di Giovanni Battista fu fissata il 24 giugno, sei mesi prima di Natale, secondo l’antico calcolo romano.
Questo giorno di festa è uno dei pochissimi giorni di santi, che commemora l’anniversario della nascita, piuttosto che della morte, del santo che viene onorato.
La festa di San Giovanni coincide strettamente con il Solstizio di giugno, chiamato anche ”Mezza Estate” nell’emisfero settentrionale.
Nonostante la festività cristiana sia fissata al 24 giugno, nella maggior parte dei paesi le festività si svolgono principalmente la sera prima, alla vigilia di San Giovanni, festa celebrata in molti luoghi, o addirittura fin dal 21 del mese corrente.
Naturalmente, i giorni che circondano il Solstizio d’Estate abbondano di leggende, divinazioni e rituali che coinvolgono acqua, piante e fuoco.
In quasi tutte le zone rurali d’Europa, la notte tra il 23 e il 24 giugno, giorno della natività di San Giovanni Battista, è scandita da feste e falò, ruote infuocate che rotolano giù per le montagne, purificazione rituale del bestiame con fumo, incendio di erbe aromatiche per allontanare il malocchio e guarire.
In Italia, al centro di questo inebriante mix di simbolismo e rituale, troviamo rituali magici, streghe, fate, spiriti della natura, santi cristiani, rimedi erboristici, raccolta delle noci per preparare il Nocino, il famoso “Liquore delle Streghe”.
Durante San Giovanni, il velo tra il mondo degli spiriti e il nostro si assottiglia, quindi dobbiamo proteggerci dagli spiriti maligni, dalla stregoneria e dal malocchio.
Vediamo come possiamo farlo.
In seguito all’avvento del Cristianesimo, la Chiesa dichiarò il 24 giugno, il giorno di San Giovanni in onore di San Giovanni Battista, incorporando le antiche tradizioni popolari di mezza estate nella nuova celebrazione religiosa.
Ma come spesso accadeva, le persone non erano preparate ad abbandonare le loro gioiose vecchie pratiche pagane.
Credevano che il velo tra i vivi e i morti fosse particolarmente evanescente in certe notti dell’anno, e non passò molto tempo prima che la vigilia di San Giovanni diventasse uno di quei giorni in cui i morti camminavano sulla Terra e le fate dispettose fossero più potenti.
Così la vigilia di San Giovanni si trasformò in una notte di magia, mistero e stregoneria in cui si credeva, tra le altre cose, che le erbe possedessero poteri curativi particolarmente forti.
Non è un caso, se in questo periodo dell’anno vengono raccolte molte piante aromatiche, appena fiorite, con aromi più intensi.
Le erbe specifiche variano in base al luogo in cui si vive, ma devono essere sette, anche se alcuni parlano di 9, ma io credo nel numero 7.
Il numero 7 è una costante in tutti rituali di San Giovanni: saltare 7 volte sul fuoco, bere da 7 fontane, saltare su 7 onde e raccogliere 7 erbe.
Molte delle erbe hanno proprietà medicinali, quindi sono raccolte sia per questo, che per il loro potere contro il male.
È tradizione che le donne raccolgano varie piante alla vigilia del 24 giugno, di cui la più famosa è “l’Erba di San Giovanni (Iperico)”, che si crede sia imbevuta del potere del sole, oltre ad essere magica e medicinale.
Fin dal Medioevo, era appesa su porte e finestre, per respingere le streghe e gli spiriti maligni.
Le sue proprietà curative sono ben note ed era utilizzata dai Cavalieri Ospitalieri, un ordine militare cattolico medievale che ha preceduto il Sovrano Militare Ordine di Malta.
Con le 7 erbe raccolte, si prepara la famosa “Acqua di San Giovanni”, chiamata anche “Guazza di San Giovanni”, ma intanto vediamo quali piante potreste raccogliere; a voi la scelta a seconda delle vostre esigenze.
–Finocchio selvatico: lavora contro il malocchio
–Felce maschio (Dryopteris filix-mas): secondo la leggenda fiorisce solo nella notte di San Giovanni, rimane visibile solo un attimo e può essere raccolto solo dopo aver combattuto con il diavolo
–Felce femmina (Pteris aquilina): invisibilità
–Ginestra ghiandolosa (Adenocarpus) : da questa pianta si ricavavano le scope per spazzare via gli spiriti dalla casa
–Erba di San Giovanni (Iperico): agisce contro il diavolo ed è molto popolare nella medicina tradizionale
–Malva comune: con proprietà antinfiammatorie, lenitive, emollienti, protettive delle mucose
–Rosmarino: usato per protezione
–Erba Luigia o Cedrina (Aloysia citriodora): buona per l’amore e associata alle feste
–Digitale: protegge le abitazioni da malefici e negatività, da incendi e furti
–Artemisia (Assenzio): contro le disgrazie e per proteggere la fedeltà e la felicità della coppia, fertilità
–Camomilla: prosperità, protezione, calma, creatività, amicizia, pace
–Ruta: tiene lontani i vermi, i demoni e il malocchio
–Menta: protegge dal male, aiuta nella guarigione, attrae il denaro
–Sambuco: allontana gli incubi, esorcismo e annulla gli attacchi di ogni tipo
–Prezzemolo: allontana il male, utile per la chiaroveggenza
–Aglio: assorbe e respinge il male e le malattie, ottimo in magia cerimoniale per allontanare durante i riti larve astrali o presenze negative in genere
–Lavanda: purifica, allontana le negatività, la sfortuna e il malumore, favorisce la felicità, l’amore, il raggiungimento della pace interiore
–Rosa: attira l’amore
–Achillea: guarigione delle ferite, il suo olio essenziale ha proprietà antinfiammatorie
–Trifoglio: usato in un bagno rituale, attira denaro e prosperità; usato per lavare i pavimenti, allontana gli spiriti maligni e gli ospiti indesiderati; contro le fatture o le interruzioni del malocchio; in un sacchetto giallo porta avanzamento nel lavoro
–Mandragora: con la doppia facoltà di sedativo ed eccitante data la sua essenza ambivalente, maschile e femminile; usata per preparare narcotici e filtri d’amore
–Ribes rosso: protegge dal male
–Pervinca: talismani vegetali
–Cardone (Carlina acaulis): impedisce i passaggi delle streghe; inchiodato alla porta di casa, costringe la strega a contarne tutti tubuli
–Biancospino: protegge la casa dalle calamità naturali e non
–Timo: per passare a una nuova fase della vita e lasciare il passato alle spalle.
Ma come li usiamo?
Le erbe, una volta raccolte, devono essere lasciate fuori durante la notte di San Giovanni, in modo che la rugiada e il Solstizio le infondano potere.
Esse raccoglieranno la rugiada e il giorno dopo farete il bagno con quest’acqua “benedetta”, per buona fortuna e fertilità .
Di solito vengono lasciate dentro una ciotola con dell’acqua, che va raccolta da sette fontane diverse (sarebbe l’ideale, ma visto che è estremamente difficile, si possono utilizzare 7 bottiglie o rubinetti diversi…).
Questa acqua infusa di erbe verrà utilizzata per lavarsi al mattino, e in seguito verranno essiccate e utilizzate nei rimedi casalinghi.
Le piante possono anche servire come protezione dagli spiriti maligni e dalle streghe, se appese in un bouquet vicino alla porta o alla finestra di casa.
Si crede che l’ Acqua di San Giovanni , sia comunque magicamente potente e, opportunamente preparata, aumenti la bellezza proteggendo dal malocchio, dall’invidia e dalle maledizioni.
Tra i molti rituali e tradizioni associati alla vigilia di San Giovanni, ci sono i seguenti, alcuni dei quali sono ancora utilizzati dai praticanti vudù.
In molti luoghi, le giovani donne non sposate mettono ruta, rosmarino e petali di rosa sotto i cuscini alla vigilia di San Giovanni, nella speranza di sognare i loro futuri mariti.
Si dice anche che allontanino il male e spesso vengono bruciati alla vigilia di San Giovanni.
Invece, le minute spore della Felce femmina, ha presumibilmente il potere di rendere invisibili, se raccolte alla vigilia di San Giovanni, nel momento preciso in cui è nato il Battista.
Peccato che, purtroppo, nessuno conosca l’ora della sua nascita.
Ciò che rende potente quest’Acqua, non sono solo le erbe, ma soprattutto la rugiada.
Questa rugiada dovrebbe essere raccolta da una donna che ha digiunato, e che recita l’ Ave Maria mentre fa le sue cose.
La rugiada della notte di San Giovanni è magica e propizia: raccoglila con un pezzo di stoffa o passeggia tra i prati al mattino presto, o rotolati nell’erba da essa bagnata all’alba… sarà il modo migliore per ottenere ciò che vuoi!
Dopo questa notte, si ritiene che alcune di queste piante, utilizzate nella preparazione di una bevanda, portino non solo benefici, ma anche salvezza e protezione spirituale elargite dal santo stesso.
Un’usanza simile consiste nel raccogliere la rugiada che rimane dopo il suo uso durante la notte di San Giovanni, distillarla utilizzandola per favorire la crescita dei capelli, migliorare la fertilità, curare le malattie della pelle e tenere a bada le malattie.
Un’altra versione, forse pensata per i più pigri, prevede di lasciare fuori per tutta la notte un panno, che verrà poi strizzato al mattino.
Molti rituali legati a San Giovanni sono incentrati sull’accoppiamento, le nozze e l’armonia coniugale, data l’antica associazione di questa notte con l’equilibrio e l’armonia maschio-femmina.
In un rituale, una giovane donna non ancora sposata deve mettere tre fave, 1 intatta-1 sbucciata-1 rotta, sotto il cuscino prima di andare a dormire la notte, del 23 giugno.
Mentre è a letto, ne deve scegliere una senza guardare, e così apprenderà il suo destino: il fagiolo intatto significa ricchezza, il mezzo fagiolo fa presagire un destino mediocre e il fagiolo sbucciato un cattivo presagio.
Un altro rito prevede di mangiare le lumache, in particolare le loro corna, nel giorno di San Giovanni, cosa che garantirebbe agli uomini protezione dalla sventura e, in particolare, dall’essere trasformati in cornuti: infatti le cornine delle lumache, rappresenta una sorta di amuleto commestibile, contro ciò che è noto in italiano come “fare le corna”, un termine poco simpatico per indicare l’infedeltà.
Un’usanza prevede di appendere mazzetti di varie piante di San Giovanni dietro le porte delle cucine, per proteggere la casa e i suoi abitanti.
Il bouquet propiziatorio si ottiene cogliendo erbe miste come iperico, artemisia, ruta, mentuccia, rosmarino, prezzemolo, aglio, lavanda, dopo il tramonto del 23 giugno, lasciandole all’aperto per tutta la notte.
E, per questioni di cuore e di fidanzamenti, c’è il rito delle bambole di pezza, riempite con le stesse erbe che le madri regalano alle figlie per augurare fertilità.
Inoltre, se una ragazza nubile la sera del 23 brucia un Cardo e il giorno dopo è ancora verde, allora arriverà presto un uomo a chiedere la sua mano.
Altri rituali prevedono che tu lavi viso e capelli con la rugiada notturna di San Giovanni, per garantire salute e bellezza per il resto dell’anno.
Fai una croce su un albero a mezzanotte, poi fai una promessa accanto ad essa e sarai soddisfatta per tutta la vita.
Rendi fertile il terreno, seppellendo un pezzo di una candela che è stata precedentemente bruciata nella notte di San Giovanni.
Per fare sogni profetici, raccogli 7 fiori di qualsiasi tipo e mettili sotto il cuscino. Vai a dormire e chiedi al sogno di rivelarti qualche aspetto del tuo futuro.
Concludendo, questi riti nascono dal fatto, che l’estate è foriera di siccità, temporali e malattie che possono rovinare i raccolti.
Quindi anticamente, nella notte di San Giovanni, ci si ingegnava per proteggersi.
Avanti allora, utilizza al meglio questa notte, per portare la magia positiva nella tua vita!
Giovanni il Battista era un asceta proveniente da una povera famiglia sacerdotale ebraica originaria della Giudea, fondatore di una comunità battista, che fu all’origine della comunità cristiana fondata da Gesù di Nazareth e delle comunità gnostiche samaritane.
Considerato una delle personalità più importanti dei Vangeli, è venerato in tutte le chiese cristiane e considerato Santo. E’ presente anche nel Corano, col nome di Yaḥyā, come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto.
Giovanni Battista morì a causa della sua predicazione intorno al 32 d.C., avendo condannato pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata vedova Erodiade. Erode lo fece prima imprigionare poi, per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare.
In seguito, la popolazione ebraica pensò che la sconfitta subita dall’esercito di Erode contro Areta, nel 37 d.C., fosse una punizione divina per la decapitazione di Giovanni Battista.
La morte per decapitazione lo fece diventare famoso anche come “San Giovanni decollato”.
Al Santo sono dedicati molti patronati, tra cui:
-Conciatori di pelli, sarti e pellicciai (per l’abito di pelle di cammello che si cuciva da sé e della cintura).
-Cardatori di lana (per l’agnello).
-Albergatori (per la sua morte causata dal banchetto di Erode).
-Fabbricanti di forbici, spade e coltelli (per la spada del supplizio).
-Ordine di Malta.
-Contrada del Leocorno di Siena.
-Anime decollate a cu si rivolgono tutti coloro che chiedono aiuto o consiglio, o cercano un segno divinatorio. I “decollati” sono morti per mano del boia.
-Compari e comari di battesimo.
-Calamità naturali.
-Naviganti, in Sicilia.
In esoterismo la notte tra il 23 ed il 24 giugno, chiamata anche “notte di San Giovanni”, è magica.
Sovrapponendosi alle simbologie legate al Solstizio d’Estate, è dedicata a riti propiziatori, per festeggiare la potenza del sole, celebrare la luce e l’inizio dell’estate.
Il Solstizio, nei riti magici e tradizionali, è il momento adatto per l’uomo per un nuovo inizio ed è propizio per attirare la fortuna.
Per questi motivi, il fuoco è uno degli elementi comuni nelle tante tradizioni, perchè nutre il sole, è luminoso e forte, combatte le tenebre.
Nella notte di San Giovanni, tutto può succedere: streghe, demoni, il bene che vince sul male, la luce che vince le forze occulte della natura e scaccia il malocchio.
Proprio per questo è chiamata anche la notte di “Mezza Estate”, del sogno e della premonizione.
Nell’antichità si credeva che, proprio in questa notte, le streghe si riunissero attorno ad un antichissimo albero di noce e, con i frutti di questi alberi stregati, colti ancora verdi e bagnati di rugiada, si preparava il nocino, liquore considerato terapeutico e dalle proprietà magiche.
Per evitare che streghe curiose e dispettose volessero entrare nelle case degli abitanti del villaggio, si poneva di fronte all’uscio un bel mucchietto di sale o una grande scopa. Le megere, per poter entrare, sarebbero prima state obbligate a contare granello per granello e saggina per saggina, così sarebbe trascorsa tutta la notte, ed esse sarebbero state costrette a rintanarsi la mattina nei loro antri.
La Notte di San Giovanni, la rugiada che bagna i prati acquista miracolose facoltà e che tutte le piante e le erbe sulla terra vengano influenzate con particolare forza e potere, essendo bagnate da questa rugiada magica ed intrise di una potenza nuova.
Una credenza molto popolare è quella di rotolarsi nell’erba bagnata per avere un fisico scattante, vigoroso e bello, oltre che per far guarire dai reumatismi, o rendere fertili le donne che vogliono avere un bambino.
Questo è il periodo propizio della raccolta delle piante e delle erbe da usare nelle operazioni magiche.
Con l’oscurità, si raccolgono nuove erbe per comporre il mazzetto di San Giovanni che scaccia il malocchio, porta fortuna e, se messo sotto il cuscino prima di andare a dormire, porta dolci sogni premonitori.
E’ composto da 7 piante diverse: Iperico, detto anche “scaccia diavoli”, contro il malocchio; Artemisia , per la fertilità; Ruta, Mentuccia, Rosmarino, Prezzemolo, Lavanda. Erbe legate al buonumore, alla prosperità, all’allontanamento del maligno e delle negatività.
Se si vuole fare un sogno premonitore, il mazzetto deve essere composto da Iperico, Artemisia, Arnica, bacche di Ribes, Verbena ed Erica, che andrà messo sotto il cuscino.
Inoltre, portare l’Iperico all’occhiello nella notte della festa, protegge dalle persone malefiche.
A mezzanotte si deve cogliere un ramo di felce e tenerlo in casa per aumentare i propri guadagni.
Si dice che sia raro vedere una Felce fiorire. Ciò potrebbe capitare nella notte di San Giovanni.
In pratica, solo a mezzanotte in punto, quando la felce che nasce lungo i ruscelli dei boschi fiorisce, si deve cogliere un ramo e tenerlo in casa per aumentare i propri guadagni, acquisire la fama di saggio, la capacità di leggere il passato e prevedere il futuro.
In Boemia, si crede che il fiore della felce risplenda come l’oro, o come il fuoco, nella notte di San Giovanni: chiunque lo possieda in questa magica notte, e salga su una montagna tenendolo in mano, scoprirà una vena d’oro, e vedrà brillare di fiamma azzurra i tesori della Terra.
In Russia, i contadini raccontano che, chi riesce ad impadronirsi del meraviglioso fiore di Felce nella vigilia di San Giovanni, se lo getta in aria, lo vedrà ricadere per terra nel punto preciso in cui è nascosto un tesoro.
Oppure si racconta che chi abbia la fortuna di cogliere l’istante di quella fioritura improvvisa, potrà nello stesso tempo assistere a tanti altri spettacoli meravigliosi, come l’apparizione di tre soli, o di una luce che illumina a giorno la foresta, o udire un coro di risa ed una voce femminile chiamarlo. Il fortunato a cui accade tutto questo, non deve spaventarsi, così raggiungerà la conoscenza di tutto ciò che sta succedendo o succederà nel mondo.
La vigilia del 24 giugno si accendono i falò, perché il fuoco è purificatore, così come la rugiada.
Bisogna saltare sul fuoco, avendo ben chiare le cose che si vorrebbe cambiare nella propria vita.
Più intenso e puro sarà il desiderio espresso mentalmente al momento del salto, e più esso avrà ottime possibilità di realizzarsi. Se non è possibile accendere fuochi, si può farne un piccolo fuoco simbolico acceso nel calderone o in un qualsiasi recipiente, meglio se di rame, composto con le 7 erbe del mazzetto di San Giovanni.
Questa pratica serve a potenziare forza, potere e protezione.
Nella notte tra il 23 e il 24 giugno, si usa bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove, oltre che mettere in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro, in quanto: ” San Giovanni non vuole inganni”.
Il giorno di San Giovanni, se si compera l’aglio, si avrà un anno prospero.
Cogliendo la Verbena a mezzanotte della vigilia di San Giovanni, si avrà un’infallibile protezione contro i fulmini oltre ad essere protetti da qualsiasi male (in Bretagna si chiama “Erba della Croce”) e ad avere facilità nella visione di realtà altrimenti nascoste (è nota anche come “Erba della doppia vista).
E’ tradizione anche mangiare le cosiddette “lumache di San Giovanni”, per distruggere le avversità, le discordie e le preoccupazioni. Bisogna mangiarle con tutte le corna (simbolo del demonio) affinché facciano effetto.
Inoltre, nell’antichità si credeva che mangiare lumache cotte insieme all’Aglio avrebbe allontanato le streghe da se stessi e dalla propria dimora.
Si racconta della “barca di San Giovanni”. La notte tra il 23 e il 24 Giugno si mette un albume d’uovo in un contenitore di vetro con dell’acqua, e si espone alla rugiada. Secondo la tradizione il Santo, passando, soffierà facendo apparire la sua barca.
Il mattino del 24 giugno si vedrà una base biancastra, dalla quale s’innalzano filamenti di diversa misura, che ricordano la chiglia, gli alberi maestri e le vele di una barca. In base a come appaiono le “vele”, si può trarre buono o cattivo auspicio, riguardante l’andamento del raccolto.
Per quanto riguarda l’amore, le vergini, dopo aver recitato una preghiera nude davanti allo specchio, in questa notte, potrebbero vedere riflessa per qualche secondo l’immagine del loro sposo.
Per chi ancora non ha incontrato l’anima gemella e vuole fare il grande passo, ci sono dei “rituali” di previsione sentimentale, per “vedere” lo sposo, magari riflesso in un pozzo o in sogno.
Un altro metodo divinatorio è quello di rompere un uovo e versare solo l’albume in un recipiente d’acqua, lasciato sul davanzale della finestra, perché raccolga la rugiada di San Giovanni. Il mattino seguente se si trova l’albume ricoperto di bollicine, significa che entro pochissimo si incontrerà l’uomo dei sogni, alto, bello e ricco.
Oppure, si può raccogliere un cardo e bruciacchiarlo, nasconderlo in una fenditura del muro ed aspettare la mattina seguente: se è verde e fresco, come appena colto, significa che ci si innamorerà felicemente corrisposte entro l’anno.
Sempre a mezzanotte, si può fare il “gioco predittivo” delle tre fave: ad una togliere completamente la buccia, ad una solo metà, e lasciare la terza intera. Incartarle come caramelle e riporle sotto il cuscino, pescandone una caso la mattina. La fava con la buccia intera vuol dire “marito ricco”, con mezza buccia ‘benestante’, senza ‘povero in canna’.
Infine, per sognare il volto del futuro amore, mettere un rametto di Alloro sotto il cuscino.
I Berberi del Nord Africa festeggiano in concomitanza del 24 giugno, accendendo dei fuochi che facciano fumo denso per propiziare il raccolto dei campi e per guarire chi vi passa in mezzo.
In Germania, una grossa ruota infuocata viene fatta rotolare fino a valle, dove passa il fiume: se la ruota arriva accesa nell’acqua, il segno è favorevole; in caso contrario è cattivo auspicio.
In Spagna, a Pamplona, si raccolgono erbe aromatiche da bruciare agli incroci per scongiurare tempeste e fulmini.
Inoltre, chi salta il fuoco dei falò è sicuro di non dover soffrire il mal di reni per tutto l’anno .
In questa notte magica, i contadini saggi usavano interpretare le lucciole. A seconda della luminosa danza degli insetti, si indovinava l’andamento dell’anno agricolo, affidandosi alla cabala della natura. Se le lucciole volavano rasentando i fossi, si sarebbe trattato di un’estate torrida con poca acqua; in caso contrario, se volavano verso l’alto, l’estate sarebbe stata fresca e piovosa.
Ed ora passiamo a qualche simpatico rito.
CARDO MAGICO DI SAN GIOVANNI
Per avere indicazioni sul futuro amore, prendere due cardi grossi, bruciacchiandogli la testa.
Metterli in un recipiente d’acqua, un cardo con la testa rivolta all’interno e l’altro con la testa rivolta all’esterno, lasciandoli sul davanzale tutta la notte.
Se la mattina dopo, uno dei cardi sarà fiorito, ci si sposerà entro l’anno.
Se è fiorito il Cardo interno, l’uomo sarà della propria città; se si tratta del Cardo esterno, sarà un uomo che viene da lontano.
-FARE INNAMORARE LA PERSONA AMATA
La sera, attorno alle ore 23, mettersi nel proprio balcone, giardino o spazio aperto in cui nessuno possa disturbare e stendere un panno rosso su un tavolo o per terra.
Disporre due candele (una rossa e una verde, utilizzate per i riti d’amore) indistintamente una destra e l’altra a sinistra. Al centro delle candele porre un foglietto bianco in cui scrivere il nome e data di nascita della persona in questione. Accendere le candele e concentrarsi sulla persona che si ama, fissando le fiammelle almeno per 5 minuti.
Dopodiché lasciare che le candele brucino almeno per un paio di ore (almeno finche sia scoccata la mezzanotte e inizi il giorno 24 giugno, San Giovanni) o lasciarle consumare fino alla fine.
Una volta finito il rito disporre i mozziconi delle candele ed il foglio dentro il panno rosso e seppellirlo sotto un albero giovane.
I pensieri del proprio amato saranno rivolti a voi.
-RITO PER ATTIRARE L’AMORE
Se si è soli da troppo tempo e si vorrebbe incontrare chi faccia battere il proprio cuore. Alla mezzanotte della vigilia di san Giovanni, dopo aver acceso una candela rosa, fissarla per alcuni minuti liberando la mente da qualsiasi pensiero. Prendere un petalo di rosa, avvolgerlo intorno alla ciocca (tagliata) dei propri capelli e legarlo con il nastrino rosa, chiedendo l’aiuto e la benedizione di San Giovanni. Ripetere altre due volte con due altri petali, legandoli ogni volta intorno alla ciocca di capelli. Preparato così il talismano, infilarlo in un sacchetto di seta rossa e tenerlo sempre con sè, in tasca o nella borsa. Dopo aver ottenuto ciò che si desidera, riportando di nuovo l’amore nella propria vita, ricordarsi di gettare il sacchettino in un corso d’acqua.