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VADEMECUM PER UN MATRIMONIO PERFETTO

Scritto da MadameBlatt

“Possa essere sempre verde l’erba su cui camminate,
sempre azzurro il cielo sopra di voi,
sempre pure le gioie che vi circonderanno
e sempre sinceri i cuori che vi ameranno”.
(Benedizione irlandese)

💜💞💜

Negli ultimi anni, gli sposi si prodigano molto per trovare la data perfetta delle loro nozze. Vogliono sapere tutto di quel mese specifico anche se, spesso, si finisce per scegliere la data più “pratica”.
I fattori da valutare sono tanti, la stagione giusta, il clima più adatto a seconda se si vuole festeggiare all’aperto su un bel prato o in riva al mare, unito al lato economico.
Per non tralasciare la “disponibilità” di ristorante e chiesa/comune: non sempre la data che vorremmo è libera!
Molte sono le curiosità e le usanze legate al Matrimonio, e non solo in Italia.
Leggendo di qua e di là, è facile rendersi conto che ovunque ci siano delle usanze o dei rituali, legati a leggende e tradizioni.
Ecco una carrellata.

IL MESE

 

Gennaio: Il primo mese dell’anno, prende il suo nome dal Dio romano Giano, il Dio della porta. Per questo motivo, gennaio viene visto come la “porta” per ogni nuovo anno. E’ sinonimo di affetto, fedeltà cordialità e gentilezza. Si tratta di un’idea propositiva, quella di salutare il nuovo anno con l’unione di una nuova coppia. Ma il clima è freddo, nel migliore dei casi un po’ ballerino come le lancette della bilancia, che segnano i postumi dei bivacchi natalizi. Quindi non è un mese molto gettonato. Comunque, è anche un periodo adatto a sposarsi sotto la neve. Sposarsi in questo mese significa che i coniugi saranno aperti a nuove possibilità ed esperienze, per tutta la vita che trascorreranno assieme.

 

Febbraio: E’ il mese dedicato all’amore per antonomasia, ai suoi festeggiamenti ed anche agli accoppiamenti per il regno animale, però in passato era il mese legato alle lunghissime festività carnevalesche, troppo euforiche e dionisiache per essere associate alla sacralità del matrimonio. Quindi il dubbio c’è: il pericolo che uno dei due sposi dica “che ogni scherzo vale”. Resta comunque il mese più romantico dell’anno, ideale per gli amori ed i matrimoni quindi, quale migliore scelta possibile, sposarsi nel mese identificato con San Valentino? C’è anche da dire che Febbraio, nei paesi scandinavi, è noto come “il mese della perla”. Sposatevi in questo mese e l’intensità del vostro amore sarà rara e preziosa.

 

Marzo: Questo mese è difficile soprattutto per le condizioni climatiche, quindi per analogia, potrebbe condizionare anche il matrimonio. Esso “Promette sia gioia che pene”, oppure “Marzo pazzerello, esce il sole ma prendi l’ombrello”, come dicono i detti popolari. Ciò vuol dire, che questo mese potrebbe rivelarsi altalenante anche nei sentimenti, proprio come nelle temperature, per le coppie non troppo stabili. Se siete una coppia meteoropatica, sconsiglio di scegliere questo mese, perchè vi farà solo patire per l’ansia del tempo o per il malumore, che le sue giornate grigie vi metterà addosso. Marzo per gli sposi è una scommessa, che balla un po’ come su una mattonella instabile, che però sprona ad una i “nuova chiarezza”. Pianificate il vostro matrimonio a marzo e godrete di una comprensione reciproca, che crescerà costantemente nel tempo.

 

Aprile: E’ il mese del risveglio della primavera, dei colori, della natura che rinasce, di buon augurio per l’atmosfera primaverile. Per cui porta gioia e buonumore insieme all’immagine di abiti nuziali colorati e matrimoni all’aria aperta. E’ anche il mese associato alla gravidanza, ai parti e all’allattamento. Nel matrimonio d’Aprile, spicca l’allegria e il colore, è un mese molto ambito grazie all’atmosfera profumata. E’ gioioso perché la sposa, che sceglie questo mese per il proprio matrimonio, avrà una ricca scelta per il bouquet e l’addobbo floreale. Quindi, è un mese super favorito per celebrare il proprio matrimonio. Sposarsi in Aprile dona all’evento un gran potenziale, per essere un evento fiabesco, ma bisogna essere disposti ad impegnare il tempo e le energie per programmarlo. E rappresentando il mese della rinascita, del risveglio, simbolicamente indica la nascita di una nuova vita di coppia, quella degli sposi, assieme.

 

Maggio: È uno dei mesi più gettonati e richiesti ma, stando alle tradizioni, dobbiamo ricollegarlo al detto “Sposa maggiolina presto vedovina”. Tradizionalmente, questo mese è considerato nefasto, perché è dedicato alla Madonna e, quindi, il matrimonio avrebbe poche chance di successo se si rubasse la scena alla Vergine. Ma sembra ci siano delle eccezioni in cui il matrimonio può essere celebrato: si può nei giorni 2, 4, 13 e 23 Maggio! E non chiedetemi perché… C’è però anche una spiegazione non religiosa al motivo per cui non ci si deve sposare a Maggio. Al tempo degli antichi Romani, infatti, era considerato un cattivo presagio sposarsi a maggio, perché era il mese della Festa dei Morti (tre giorni di quel mese erano dedicati alla purificazione degli spiriti maligni morti) e la Festa della Dea della Castità… Personalmente, mi piacerebbe organizzare un matrimonio solo a Maggio, perché lo associo alla tiepida brezza primaverile, ai primi fiori nei campi, al profumo delle rose selvatiche ma, si sa, sono di parte. Maggio è il mese in cui sono nata.

 

Giugno: Questo è il mese ideale, il mese perfetto, perché dedicato a Giunone, la dea che protegge l’amore e le nozze. Quindi, le coppie avranno la sua benedizione, che infonderà salute e tanta voglia di viaggiare per mare e per terra. Per questo viene definito il matrimonio delle nozze per eccellenza. Un’altra motivazione per sposarsi in questo mese è che, durante il Medioevo il bagno annuale di una persona (sì, hai letto bene – solo un bagno davvero completo all’anno!) solitamente cadeva a maggio o giugno, il che significa che le spose di Giugno avevano ancora un odore relativamente fresco. Le spose però, per sicurezza, portavano un mazzo di fiori per nascondere il loro odore corporeo. Da qui l’usanza di portare un mazzo di fiori quando si cammina lungo la navata della chiesa per raggiungere lo sposo…

 

Luglio: Si dice che esso “Annuncia fatiche e lavoro per guadagnarsi la vita”. Infatti, il caldo cocente di Luglio non facilita tutti gli adempimenti per l’organizzazione del matrimonio, di conseguenza, sarà faticoso ogni passo per arrivare al traguardo desiderato. Nello stesso tempo, per chi ama invece il caldo, il sole e il calore mettono le persone in uno stato d’animo migliore in generale e le rendono naturalmente più felici, specialmente se la sposa non deve preoccuparsi di interruzioni meteorologiche impreviste. Inoltre, se hai sempre sognato un matrimonio all’aperto, è il periodo migliore per organizzarlo, intrattenendo magari gli ospiti con giochi da giardino, o facendo la cerimonia sulla spiaggia. Se ti piace, puoi organizzare una celebrazione estiva rilassata, con il tuo futuro maritino che può indossare una camicia leggera e nessuna giacca e te che puoi scegliere anche abiti corti o in stile bohémien.

 

Agosto: Assicura una vita ricca di cambiamenti e stravolgimenti nella vita personale e di coppia. Questo mese è dedicato all’imperatore romano Augusto e per questo si dice, che chi si sposa ad agosto avrà una vita ricca di cambiamenti. Bisogna vedere se i cambiamenti saranno positivi o negativi: gli sposi accetteranno il rischio? Si dice che le coppie più passionali scelgano Agosto per le proprie nozze, in quanto è associato al fuoco, così come la passione. Rimane un mese molto gettonato, in quanto si hanno più possibilità che le persone (soprattutto quelle più lontane, che si ha difficoltà di frequentare) accettino l’invito al matrimonio, perché solitamente sono in ferie. L’unico problema è che, solitamente, è anche il mese più “caro”, in quanto si trova nell’Alta Stagione. Frequentemente i matrimoni organizzati ad Agosto, si svolgono sulla riva del mare.

 

Settembre: Una vecchia filastrocca afferma: “Sposati in Settembre, la tua vita sarà ricca e bella”. Questo perché il mese ha in serbo per la coppia il profumo della ricchezza, come quella che si sperava di avere dalla vendemmia. Volete farvi sfuggire l’occasione di arricchirvi con le nozze? Pianificate il vostro matrimonio per questo mese e raccoglierete beni materiali e tanta felicità. E infatti, sono davvero in tanti quelli che decidono di sposarsi a Settembre, perchè è spesso benedetto dal bel tempo e ha una disponibilità migliore rispetto ai mesi estivi,riguardo soprattutto al lato economico. In questo mese sono molto particolari le decorazioni, tipiche tovaglie bianche e segnaposto,con i colori forti e le castagne, le zucche o le foglie d’acero. I colori oro e rosso danno alla decorazione della tua tavola un tocco originale, che sembra chiaramente più accogliente. Inoltre, le foto di un matrimonio autunnale davanti al sole al tramonto, cattureranno il giorno più bello della tua vita. Pertanto, informati in anticipo sulla posizione del sole per fotografie uniche.

 

Ottobre: Secondo una superstizione, è il classico mese da due cuori e una capanna: “Porta molto amore ma poco denaro” . Tu preferisci investire nei sentimenti sicuri, o vuoi saltare questo mese in vista di una migliore sicurezza economica? Se lo sceglierai, sappi che è un mese propizio per i nuovi inizi. Sposati in questo mese e più tardi nella vita troverai ottobre, come momento fortunato per iniziare nuove iniziative e progetti. Io penso che l’Autunno sia una stagione romantica, che offre più opportunità di quanto si possa pensare. Per esempio, si può approfittare delle ore di sole (sposandosi di mattina o pomeriggio presto), per permettere agli ospiti di fare un aperitivo all’aperto, mentre magari vi stanno scattando le foto. Oppure è d’atmosfera, allestire i tavoli decorando con candele, dalie, amaranto ed ortensie, foglie dai toni giallo-rossastri, zucche, mele, melagrane e castagne con i loro ricci. Sarà un allestimento fantastico.

 

Novembre: A dispetto della sua fama nefasta e funesta, è un mese che garantisce felicità e buonumore. E’ vero, è un mese dal tempo incerto, o forse non tanto, visto che ormai le piogge sono frequenti (o assenti) sempre, però assicura sposi bagnati ma felici. Oltre al fatto che nessuno si stupirebbe se piovesse. Quindi, se siete una coppia di quelle che non temono il freddo, questo mese può rivelarsi una bella scoperta. Atmosfere calde, profumi che ricordano l’infanzia, la magia delle feste che stanno per arrivare, il tutto per un’ esperienza indimenticabile. La vostra fiaba. Infine, essendo questo un mese in cui pochissimi vogliono sposarsi, sceglierlo equivale ad essere originali e gli invitati, in realtà, ricorderanno l’occasione come molto speciale e divertente.

 

Dicembre: Tanto candido e allegro, suggellerà la vostra coppia con la benedizione di amore imperituro, in quanto sembra che “La neve assicuri alla coppia amore eterno”. Dicembre è uno dei mesi più romantici tra la neve e il Natale, con lo sfondo di luci colorate e fiocchi di neve. Anche se non nevica, l’inverno rimane una stagione opulenta, soprattutto se pensiamo alla perfetta location. Mi riferisco, per esempio, a castelli e dimore signorili che hanno ampi corridoi e grandi camini aperti. Quando i vostri ospiti arriveranno alla reception, servite del vin brulè caldo. E se il matrimonio si celebrerà nel periodo natalizio, un albero di Natale rendera l’atmosfera molto calda e festosa. Inoltre, se ti sposi a dicembre o nei mesi invernali, sceglierai il momento perfetto per visitare le Maldive, il Sudafrica o un’isola caraibica. E chi non ama un po’ di sole invernale?

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5 REGOLE “INDISPENSABILI” PER LA SPOSA

Una tradizione racconta che, il giorno delle sue nozze, la sposa debba indossare “qualcosa di nuovo”, ”qualcosa di vecchio”, “qualcosa di prestato”, “qualcosa di azzurro”. Aggiungendo, 6 pence nella scarpa.

Something old, something new.
Something borrowed, something blue.
And a silver sixpence in your shoe.

Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo.
Qualcosa di prestato, qualcosa di blu.
E una moneta da sei pence nella scarpa.

Questa rima è stata rispettata per decenni dalle spose, facendo il giro di tutto il mondo.
Esistono prove di un giornale del 1894 di New York, che testimoniano come già fosse diventata un’abitudine.
Pertanto, nessuna sposa, per gioco o per convinzioni, arriva all’altare senza rispettare questa tradizione, procurandosi questi cinque simboli pieni di magia e superstizione.
-Qualcosa di vecchio
Con l’inclusione di un qualcosa di vecchio, preferibilmente ereditato, la sposa mantiene simbolicamente il legame con il suo passato all’ingresso nella vita coniugale. Quindi, ‘qualcosa di vecchio’  rappresenta il legame con la famiglia della sposa, in particolare le figure materne. Frequentemente si usa un gioiello di famiglia ma, in casi fortunati, può essere il vestito ereditato dalla madre o dalla nonna e riadattato per la nuova occasione.

Regina Vittoria

-Qualcosa di nuovo
Per antonomasia si tratta del vestito stesso, a meno che non se ne indossi uno ereditato. Altrimenti possono essere accessori preziosi: guanti, velo, scarpe, gioiello.
-Qualcosa di prestato
Tradizionalmente, l’elemento prestato deve essere di una parente di sesso femminile, felicemente sposata. Il simbolismo del prestito diventa evidente: l’auspicio è che la felicità si estenda alla nuova sposina. Un esempio famoso fu il matrimonio della Principessa Beatrice, figlia prediletta della regina Vittoria, che sposò il principe Enrico di Battenberg nel 1885. La regina, inizialmente, disapprovava il matrimonio, desiderando che sua figlia rimanesse a casa. Fu quindi tanto commovente che, alla fine, la regina inviasse a sua figlia “il mio velo di pizzo personale” da indossare al suo matrimonio, concendendo infine tramite questo oggetto caro (che potete vedere nella foto accanto) il suo amore e sostegno.

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-Qualcosa di blu
Questa usanza nasce nell’antico Israele, in cui le spose indossavano una banda blu a simboleggiare la purezza, l’amore e fedeltà. Oggi, la pratica si è limitata ad indossare qualcosa di blu, ma significa ancora fedeltà ed amore duraturo. Si può cucire quindi un nastrino o una decorazione blu all’interno dell’abito, ma solitamente è molto utilizzata la giarrettiera.
-Moneta nella scarpa
C’è una tradizione in cui il padre della sposa infila una moneta da sei pence nella scarpa sinistra di sua figlia, prima di arrivare all’altare, per portarle fortuna ed augurare alla coppia una lunga, felice e prospera vita in comune. In passato era tradizione per gli sposi, regalarsi reciprocamente delle monete d’oro e d’argento, dopo aver scambiato gli anelli, e questo atto è registrato nel primo libro di preghiera comune pubblicato nel 1549.
E’ simbolo di prosperità e sicurezza economica per la nuova famiglia nel cammino che s’inizia. La moneta è tradizionalmente collocata dentro la  scarpa sinistra della sposa, ma può anche essere cucita nell’orlo o all’interno del vestito.

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LE FEDI NUZIALI

L’origine delle fedi nuziali è affascinante.
La tradizione dello scambio di anelli risale a 3000 anni fa, mentre la prima fede nuziale con diamante è stata registrata nel testamento di una vedova che morì nel 1417.
Furono i faraoni egiziani a usare per primi gli anelli per rappresentare l’eternità. Questo, perché un cerchio non ha inizio né fine e riflette la forma del sole e della luna, che gli Egiziani adoravano.
Gli Egiziani pensavano anche che lo spazio aperto al centro di un anello rappresentasse una porta verso l’ignoto.
Così come l’Uroboro, uno dei simboli più antichi del mondo, il cui nome significa “divoratore di coda” in greco.
Si tratta di un anello che ritrae un serpente che si morde la coda, rappresentando il ciclo eterno delle cose.

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Quando Alessandro Magno conquistò gli Egiziani, i Greci adottarono la tradizione di regalare anelli ai loro amanti, per rappresentare la devozione.
Molti di questi anelli raffiguravano Eros o Cupido, il dio dell’amore.
Quando i Romani conquistarono la Grecia, ripresero questa tradizione e iniziarono a usare anelli di ferro e rame nelle cerimonie matrimoniali.
Gli anelli di ferro a volte avevano motivi chiave, per simboleggiare che la moglie ora aveva il controllo dei beni domestici.
Dal II secolo d.C., tuttavia, la maggior parte degli anelli erano d’oro.
Dal III – IV secolo d.C. in poi, gli anelli d’oro diventarono più lussuosi, ostentando la ricchezza del donatore.
L’anello- fede, che mostrava due mani destre unite insieme, che rappresentano l’amicizia, la convivenza e il contratto di matrimonio, era in voga in questo periodo.
Questo era in oro spesso scolpito con intagli in pietre , come onice, corniola, granato o ametista.
In seguito, anche i Romani iniziarono a personalizzare i loro anelli, scolpendo ritratti di se stessi come decorazione.
Gli antichi Egizi credevano che l’anulare sinistro contenesse una “vena amoris” (vena dell’amore) che conduceva direttamente al cuore.

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I Romani adottarono questa credenza ed indossarono le fedi nuziali al dito anulare.
Sebbene la loro convinzione non sia anatomicamente corretta, la tradizione di indossare anelli sull’anulare continua ancora oggi.
A partire dal Medioevo, le fedi nuziali iniziarono ad essere incastonate di gemme preziose.
Gli Europei medievali usavano i rubini per simboleggiare la passione, gli zaffiri per simboleggiare il cielo ed i diamanti per simboleggiare la forza incrollabile.
Sia la fede romana che gli anelli con ritratto erano popolari nell’Europa medievale.
Intorno al 1600, le fedi iniziarono ad essere rappresentati negli anelli Gimmel.
Il Gimmel è un tipico gioiello celtico, che segna fidanzamenti ed impegni formato da una serie di tre anelli uniti.
Dopo il fidanzamento, questo anello era separato in tre pezzi.
La sposa ne conservava uno, il futuro sposo un altro, e l’ultimo pezzo era tenuto dalla persona che si presentava come testimone del fidanzamento.
Quando il matrimonio finalmente aveva avuto luogo, tutte e tre le sezioni dell’anello venivano ricongiunte e divenivano fede nuziale della sposa.
L’anello completo mostrava due mani destre unite insieme.
Intorno al 1600, il modello della fede si è evoluto nell’anello di Claddagh, che mostrava un paio di mani che reggevano un cuore.

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Gli anelli Gimmel con il motivo di Claddagh avevano spesso una terza fascia centrale che mostrava una gemma stretta da due mani.
Questi anelli diventarono popolari durante il Rinascimento e il periodo elisabettiano.

All’interno della fascia, erano inscritti dei versi di poesia.
I puritani nell’America coloniale consideravano i gioielli frivoli.
Pertanto, i mariti puritani davano alle loro mogli dei ditali invece degli anelli.

Dopo che le spose usavano i loro ditali per cucire vestiti e tessuti per la loro nuova casa, potevano segare la parte superiore dei loro ditali per creare anelli.
Nell’Inghilterra medievale, sposarsi era straordinariamente semplice.
Tutto ciò che la coppia doveva fare era offrirsi a vicenda il loro “presente consenso”. Spesso, questo consenso veniva espresso attraverso il dare e l’accettazione di un oggetto chiamato “sposo” e questo era spesso un anello.
Quindi, un “matrimonio” era una cerimonia in cui un uomo offriva un anello a una donna e lei lo accettava. Questa divenne la norma nel VIII secolo.
La confusione sulla legittimità dei matrimoni era tuttavia comune.
Poiché i testimoni e gli ecclesiastici non erano tenuti a essere presenti al matrimonio, uno o entrambi gli sposi avrebbero successivamente negato che il matrimonio avesse avuto luogo.
Così, nel XII secolo, la chiesa cristiana dichiarò il matrimonio un sacramento sacro e istituì una cerimonia in chiesa.
Gli anelli facevano parte della cerimonia e divenne regola, che nessun uomo dovesse mettere alcun tipo di anello sulla mano di una donna, a meno che non avesse intenzione di sposarsi.

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Prima di questo, gli anelli non significavano sempre matrimonio.
Spesso venivano dati come segni di devozione o per rappresentare il fidanzamento.
È possibile che due diversi tipi di anelli siano nati, quando la chiesa ha codificato il matrimonio: l’anello di fidanzamento più personale e l’anello nuziale approvato dalla chiesa.
Fino al secolo scorso, le fedi nuziali erano per lo più indossate solo da donne, sebbene la chiesa cristiana promuovesse lo scambio di fedi nuziali, come un modo per mantenere fedeli gli uomini.
I doppi anelli hanno preso piede solo durante la seconda guerra mondiale, quando i soldati americani ed europei indossavano fedi nuziali, come un modo per ricordare le loro mogli e innamorate a casa.
La tradizione è continuata durante la guerra di Corea.
Dopo questo, le fedi nuziali per uomini si sono diffuse anche tra i civili.

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IL BOUQUET

Una volta, le spose avevano dei fiori nelle mani, per i loro effetti magici, in quanto essi le proteggevano dalle malattie e dalla sfortuna.
Inoltre, si credeva che le intense fragranze di varie piante cacciassero gli spiriti maligni, riluttanti ai profumi soavi.
Durante il periodo romanico, gli sposi indossavano ghirlande di fiori al collo, che simboleggiavano nuova vita, speranza e fede.
Questa tradizione continua ancora oggi su alcune isole tropicali.
Il bouquet da sposa è considerato portatore di felicità e soddisfazione nel matrimonio, mentre il nastro con cui sono legati i fiori simboleggia la compagnia.
La tradizione di indossare decorazioni (di solito fatte degli stessi fiori) sul bavero dello sposo è apparsa per la prima volta nel Medioevo.
Quindi, i cavalieri indossavano i colori delle loro donne nelle loro armature durante i tornei.
Durante la cerimonia nuziale in epoca vittoriana, gli sposi si scambiavano fiori, che avevano un significato specifico per loro.
Oggi non è così.
Le spose portano il bouquet come accessorio, ma molte di loro prestano attenzione al tipo di fiore e scelgono quelli il cui significato simbolico corrisponderà al loro carattere.

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Nel caso in cui desideri scegliere i fiori per il tuo bouquet da sposa, in base al loro significato simbolico, ecco una piccola guida dei fiori simbolici nuziali più popolari:

Rosa beige – Modestia
Rosa bianca – Innocenza
Rosa bordeaux – Lussuria

Rosa rossa – Amore, felicità
Rosa arancione – Fascino
Rosa rosa – bellezza
Rosa gialla – Amicizia
Ortensia – Orgoglio
Garofano – Audacia
Orchidea – Bellezza
Tulipano – Amore
Lilium – Magnificenza
Mughetto – Purezza e umiltà
Peonia – Buona fortuna
Calla – Purezza e fede
Ranuncolo – Fascino
Gardenia – Gioia
Peonia – Buona fortuna

Ma perché si parla spesso di fiori d’arancio?
Secondo una leggenda, un giorno un re spagnolo ricevette in dono da una bellissima fanciulla un albero d’arancio, che fece piantare nel giardino del castello.
Durante una visita, un ambasciatore chiese al re se potesse regalargli un ramoscello, ma il sovrano rispose che non voleva dare a nessuno la sua preziosissima pianta.
Di fronte a quel rifiuto, l’ambasciatore chiese al giardiniere del palazzo di spezzare un ramo dall’albero e darglielo: l’uomo esaudì la richiesta dell’ambasciatore e fu ricompensato con 50 monete d’oro, con le quali poté, finalmente, dare una dote alla propria figlia permettendole, così, di essere corteggiata e data in sposa.
La ragazza trovò finalmente marito e il fatidico giorno decise di adornarsi i capelli con un ramoscello di fiori d’arancio, per rendere omaggio alla pianta che le aveva dato la possibilità di sposarsi ed essere felice.
Da quel momento in poi il profumatissimo fiore di zagara fu associato al matrimonio.

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Ma anche margherite e rose si vedono spesso nei bouquet delle spose o negli addobbi floreali.
Nel Medioevo, questi due fiori assumevano un significato ben preciso, nell’argomento nozze: quando un giovane chiedeva la mano alla sua bella, se la fanciulla si faceva vedere in giro con una coroncina di margherite nei capelli, voleva dire che ci stava pensando; se invece sfoggiava una bella ghirlanda di rose rosse, allora la richiesta era stata accettata.
Ecco perché nel bouquet della sposa, o tra i capelli, le rose sono spesso predominanti.
La tradizione vuole, poi, che durante i festeggiamenti del matrimonio, la nubile che riuscirà ad acchiappare al volo il bouquet lanciato dalla sposa, volgendo le spalle alle amiche in attesa e chiudendo gli occhi, entro sei mesi troverà l’uomo della sua vita.
In Romania, i bouquet sono composti esclusivamente da fiori color rosso vivo e le spose li fanno seccare, conservandoli gelosamente insieme con l’abito.
Infine, se una ragazza prende il bouquet e scioglie uno dei “nodi dell’amante” (nodi fatti nei nastri decorativi del mazzo di fiori) con cui è decorato il bouquet, otterrà il desiderio che esprime in quel momento.

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LE PERLE

E’ vietato regalare perle alla sposa, in quanto la perla simboleggia una lacrima. Pertanto, si credeva che regalare le perle in occasione del matrimonio attirasse disgrazie e pianto sugli sposi.

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LA GIARRETTIERA

Nell’Europa del XIV secolo, si riteneva che ottenere un pezzo del vestito della sposa portasse fortuna, per cui gli invitati cercavano di procurarselo o farsene consegnare una porzione. Fortunatamente, per evitare che il vestito della sposa venisse rovinato, o addirittura  strappato, con il tempo queste usanze si sono modificate, dirottandosi sulla giarrettiera. Infatti, gli invitati celibi s’impossessavano della giarrettiera della sposa, fissandola poi al loro cappello, come buon augurio.
Un’altra tradizione prevedeva, che la giarrettiera venisse fatta a pezzi dal marito e donata a più invitati. In modo simile si fa oggi in alcune zone d’Italia con la cravatta dello sposo, che viene tagliata in piccoli pezzi e distribuita tra gli uomini invitati, in cambio di una piccola donazione in denaro, da dare poi agli sposi.
Attualmente, lo sposo sfila la giarrettiera per lanciarla ad uno degli ospiti. Nel caso in cui la sposa non indossi la giarrettiera, si lancia la scarpa destra della sposa, sfilata direttamente da questa o da una delle sue damigelle o testimoni.
Infine, altra tradizione, che ormai va perdendosi, consisteva nell’invitata che, colpita dal bouquet lanciato dalla sposa, doveva ballare insieme con l’uomo che aveva preso la giarrettiera. Se non si conoscevano, potevano fare solo una fotografia insieme.

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L’ABITO DELLA SPOSA

L’abito da sposa non è sempre stato tradizionalmente bianco (simbolo di castità e purezza). Nell’antichità era blu, per significare sincerità e purezza da parte della sposa. Per questo, tra le cose che la sposa dovrebbe indossare il giorno delle nozze, come auspicio di buona fortuna, è annoverata una cosa blu.
Col passare del tempo, dall’antica Roma arrivò la consuetudine che la sposa dovesse indossare una tunica bianca, “tunica recta” o “regilla”, munita di una bianca stola che le scendeva fino ai piedi, ed una fusciacca di lana bianca; bianche erano le strisce di lana che s’intrecciavano nei suoi capelli ed infine bianca la corona di fiori che le cingeva il capo.

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IL VELO

In epoca romana, probabilmente anche prima, il matrimonio era un vero e proprio contratto, un patto sigillato dalla “dextra iunctio” (stretta della mano destra, rimasta nella celebrazione religiosa nel momento delle promesse degli sposi). Molto spesso erano i genitori dei giovani a prendere accordi tra loro, per fini economici o politici, e capitava che i ragazzi non si conoscessero tra loro o che addirittura non si fossero mai visti prima di incontrarsi sull’altare. Così il velo serviva a coprire il volto della sposa, fino alla fine della cerimonia, onde evitare che lo sposo scappasse, a causa dell’aspetto della ragazza.
Il velo, considerato un simbolo di pudore, era inoltre arricchito da una coroncina di mirto e fiori d’arancio, simbolo di vittoria sulle tentazioni della passione da parte della sposa, che aveva preservato la verginità.
L’uso delle coroncine di fiori, ancora esistente in Grecia, era un tempo usato anche nella tradizione cattolica.
Gli antichi Greci e Romani pensavano che il velo proteggesse la sposa dagli spiriti maligni. Da allora le spose indossano il velo.
Il velo era anche simbolo di buon augurio e di protezione per la coppia e, durante la cerimonia, questo velo (flemmum) era posto sulle teste di entrambi gli sposi. Doveva essere del colore della fiamma, quindi poteva essere giallo o rosso.
Solitamente si sceglieva il colore rosso, simbolo di modestia. Tradizione ancora in uso, peraltro, nei Paesi musulmani, oltre al volto coperto della sposa, fino allo scambio delle promesse.

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LE DAMIGELLE

Perché la sposa deve avere le damigelle al seguito?
La tradizione nasce da un’antica leggenda pervenuta a noi dall’Egitto.
Gli Egizi, infatti, credevano che gli spiriti cattivi si radunassero il giorno delle nozze nel luogo della cerimonia, per rovinare l’atmosfera gioiosa e festosa alla sposa. Pertanto, le amiche della sposa vestivano con abiti simili al suo, in modo da confondere e depistare gli spiriti cattivi che, non conoscendo la sposa, non potevano augurarle sfortuna e giorni nefasti.

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I TESTIMONI

Tradizionalmente, la presenza di testimoni dello sposo viene dai tempi in cui gli uomini rapivano letteralmente le loro spose. I testimoni dello sposo servivano come linea difensiva, quando la famiglia della sposa cercava di recuperarla. Difendevano lo sposo e le sue intenzioni, sia durante la fuga dalla famiglia che nel caso in cui la famiglia cercasse di intervenire ed impedire il matrimonio.

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L’ORARIO

Fino a tutto il XIX sec., gli sposi italiani non hanno potuto scegliere l ‘ora in cui sposarsi: le nozze religiose si celebravano solo ed esclusivamente la sera, in casa della sposa, seguite da danze e banchetti. La mattina era solo per i matrimoni dei Reali.
L’ usanza di celebrare i matrimoni di mattina è dei Francesi.
Negli anni ’20, iniziò la moda di sposarsi alle due del pomeriggio.
La fascia oraria, compresa fra le 11 del mattino e le 12:30, è tutt’oggi la preferita dai Reali di tutto il mondo.

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LE COLOMBE

Le colombe sono molto usate nella simbologia del matrimonio: dalle partecipazioni ai decori in generale. Esse simboleggiano la monogamia, in quanto questi uccelli formano una coppia e restano poi uniti per la vita. Quindi è un buon auspicio per la neo-coppia.

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LE BOMBONIERE

Il piccolo oggetto accompagnato dai confetti, quale simbolo di ringraziamento degli sposi a tutti gli ospiti, a ricordo della cerimonia, deriva dalla parola francese “bon bon” (dolcetto), indicando il cofanetto con dolci a base di zucchero e caramelle, che i nobili portavano con sè.
L’uso della bomboniera arriva in Italia alla fine del ‘400, ma è nel ‘700 che diventa parte della tradizione italiana. In seguito, furono le nozze tra Vittorio Emanuele III e Elena del Montenegro (1896), a consolidarne l’uso.
All’interno della bomboniera, i confetti devono essere rigorosamente bianchi e in numero dispari (indivisibili come il matrimonio).
I Romani, fin dall’antichità, usavano i confetti per festeggiare matrimoni e nascite, ed erano prodotti con il miele invece che con lo zucchero (la canna da zucchero venne importata in Sicilia e in Spagna dagli Arabi nel IX secolo). La loro origine è però più antica, infatti sembra che il primo confetto della storia sia stato un prodotto farmaceutico, addolcito dal ripieno e confezionato da un Arabo. Nella letteratura francese del XIV secolo, si dice che i confetti erano profumati alla rosa, alla violetta e al muschio.

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LA LUNA DI MIELE

La “Luna di miele”, che indica i primissimi momenti intimi della vita di coppia, ha un significato che va a ricercarsi negli usi dell’antica Roma, quando gli sposi mangiavano del miele per tutta la durata di una luna dopo il matrimonio. Questa tradizione pare sia però stata copiata dai Babilonesi, che usavano una bevanda a base di miele, col significato di addolcire gli animi e l’atmosfera.

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IL RISO

L’usanza di gettare riso sugli sposi all’uscita della chiesa, risale ad un’antica leggenda cinese. Si narra che un giorno il Genio Buono, nel vedere i contadini soffrire a causa di una grave carestia, si impietosì e sacrificò tutti i suoi denti, disperdendoli in una palude. L’acqua li trasformò in semi, da cui germogliarono migliaia di piantine di riso, i cui frutti, tolta la buccia, ricordavano il biancore dei denti: da quel giorno quindi, dove c’è riso c’è abbondanza e il lancio dello stesso sugli sposi è dunque simbolo di amore e di prosperità.
Il lancio del riso è comunque un rituale interessante, in quanto è essenzialmente un rituale di fertilità. Il riso è un seme e non ci vuole un grande sforzo di immaginazione, per vedere il simbolismo nel fare la doccia agli sposi con manciate di semi bianchi.

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PRENDERE IN BRACCIO LA SPOSA

Anche l’usanza di prendere in braccio la sposa, al momento di entrare in casa, ha origini dall’antica Roma.
Infatti, la sposa veniva portata in braccio dal marito sino nell’ “atrium”, poiché sarebbe stato di cattivo augurio farle toccare la soglia d’ingresso con i piedi e soprattutto per proteggerla degli spiriti invidiosi del loro amore, che potevano essere entrati in casa.

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ALTRE TRADIZIONI NEL MONDO

In Albania, gli sposi mangiano, per tutta la durata del pranzo, nello stesso piatto, come simbolo di comunione spirituale e materiale.
In Romania, è usanza rapire la sposa la notte prima delle nozze e chiedere al futuro marito un riscatto, per poterla sposarla.
I “rapitori” sono in genere i familiari della sposa o i suoi amici più cari, che chiedono allo sposo di consegnare in cambio della moglie un carrello pieno di alcolici, oppure di farle una dichiarazione d’amore pubblica.
I matrimoni rumeni si celebrano solo di sabato e prevedono una serie di riti, che si caricano di importanti significati simbolici: gli sposi arrivano sempre insieme in chiesa e, durante la celebrazione, vengono legati con un nastro, che ne simboleggia l’unione, mentre dinanzi a loro si estende una platea di amici e parenti, che sono tenuti a restare in piedi durante tutta la cerimonia.

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In Grecia, le spose usano mettere una zolletta di zucchero nel guanto. Si dice che in questo modo si renderà il matrimonio più dolce.
In Egitto, le spose si rassegnano ad essere pizzicate dagli invitati, in quanto questo gesto porta fortuna alla sposa.
In Finlandia, la sposa fa un giro porta a porta per raccogliere dei regali. Ad accompagnarla c’è un uomo sposato più anziano, che rappresenta il matrimonio duraturo.
In Marocco, per purificarsi prima della cerimonia, le spose fanno un bagno nel latte.
In Germania, è una tradizione che la nuova coppia acquisti piatti nuovi, per poi  fracassarli durante il rinfresco, al fine di allontanare gli spiriti maligni.
In Mongolia, i genitori dello sposo organizzano la cerimonia quando la luna è crescente ma, solo se non è un giorno di pioggia. Lo sposo regalerà alla futura moglie tre bauli: uno per la biancheria, uno per il cibo ed uno per un ombrello, quest’ultimo segno di protezione verso la sua sposa.

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In Cina, le spose che partecipano alla tradizione Tujia dovrebbero piangere per un’ora al giorno per l’intero mese che porta al matrimonio. Dopo 10 giorni, la madre della sposa si unisce al divertimento. Dieci giorni dopo, la mamma si presenta alla festa, mentre la nonna comincia a piangere con loro. Il giorno del matrimonio, ognuno dovrebbe iniziare a singhiozzare.
Una tradizione franco-polinesiana richiede ai membri della famiglia della sposa di sdraiarsi sul pavimento, mentre gli sposi gli camminano sulle spalle.
In Namibia, la sposa deve tenere il volto coperto da un ombrello per l’intera durata della cerimonia, per proteggersi dagli sguardi indiscreti.
Nella Corea del Sud, in una tradizione che viene chiamata balaka, gli sposi non possono lasciare il banchetto di nozze, prima che gli amici dello sposo non si scatenino sui piedi del novello marito. La tradizione prevede infatti che lo sposo si tolga scarpe e calzini, che le sue caviglie vengano legate tra loro con una corda e che poi tutti gli invitati disponibili si mettano a picchiargli i piedi. Il significato di questa tradizione, sembra da ricercare in una sorta di invito rivolto al marito, affinché tenga fede ai propri doveri nella prima notte di nozze.
Inoltre, le spose indossano tonalità luminose di rosso e giallo per prendere i loro voti.
In Giappone, nel matrimonio scintoista, durante la cerimonia, la sposa porta in testa un panno bianco, che rappresenta la sua intenzione di non essere gelosa. Gli sposi indossano kimoni molto vistosi e ciascuno di loro beve, per tre volte, da una ciotola con riso e sakè.
In Olanda, un albero di pino viene piantato fuori dalla casa degli sposi, come simbolo di fertilità e fortuna.
Nella Repubblica Ceca, invece del riso, agli sposi si lanciano piselli secchi.
Le donne indiane di tradizione Mangliks dovrebbero sposare un albero, prima di sposare una persona reale. Questo perché esse sono presumibilmente maledette e porteranno a morte precoce i loro mariti, se non rispetteranno questa regola. Dopo aver sposato l’albero, questo viene tagliato e distrutto per interrompere la maledizione.
Nel Sudan meridionale, un matrimonio non è ufficiale fino a quando la sposa ha non ha avuto almeno due bambini.
Se lei non può, il marito può divorziare senza esitazione.

In Mauritania, è consuetudine per la sposa di diventare quanto più grassa possibile prima del matrimonio.
In Sud Africa, i genitori di entrambi gli sposi tradizionalmente portano il fuoco dei loro focolari in casa degli sposi, per accendere un nuovo fuoco propiziatore di fecondità.
In Asia, indossare abiti con gru ricamate simboleggia la fedeltà per tutta la durata del matrimonio.
In Egitto, la famiglia della sposa, tradizionalmente, cucina per gli sposi, per una settimana dopo il matrimonio, così la coppia può rilassarsi.

Ma continuiamo con altre superstizioni, usanze e leggende legate al matrimonio. Sono veramente infinite…

“Sposato in bianco, avrai scelto bene.
Sposato in grigio, andrai lontano.
Sposato in nero, ti augurerai di tornare indietro.
Sposato in rosso, ti augurerai morto.
Sposato in blu, sarai sempre fedele.
Sposato in perla, vivrai in un vortice.
Sposato in verde, hai vergogna di essere visto,
Sposato in giallo, hai vergogna del compagno.
Sposato in marrone, vivrai fuori città.
Sposato in rosa, il tuo umore affonderà. “

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-I brindisi di nozze erano originariamente un’usanza francese. Il pane era messo in un bicchiere di vino e passato agli ospiti. La prima persona che raggiungeva il pane avrebbe goduto di buona fortuna.
-L’usanza delle torte a strati è emersa da un gioco, in cui la sposa e lo sposo tentavano di baciarsi su una torta sempre più alta, senza farla cadere.
-Secondo un’antica leggenda, il mese in cui ti sposi potrebbe avere qualche relazione con il destino del matrimonio:

”Sposati quando l’anno sarà nuovo,
sarai amorevole, gentile e sincero;

Quando gli uccelli di febbraio si accoppiano,
non ti sposi né temi il tuo destino;

Se ti sposi quando soffiano i venti di marzo,
gioia e dolore saprai entrambi;

Sposati ad aprile quando puoi,
gioia per la fanciulla e per l’uomo;

Sposati nel mese di maggio e
sicuramente rimpiangerai la giornata;

Sposati quando le rose di giugno cresceranno,
per terra e per mare andrai;

Coloro che a luglio si sposano,
devono lavorare quotidianamente per la loro prole;

Chiunque si sposerà in agosto,
molti cambiamenti vedrà sicuramente;

Sposati nel santuario di settembre,
la tua vita sarà ricca e bella;

Se in ottobre ti sposi, l’amore verrà
ma le ricchezze arretreranno;

Se ti sei sposato nel tetro novembre,
verranno solo le gioie, ricorda;

Quando le nevi di dicembre cadranno velocemente,
sposati e il vero amore durerà ”.

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E ancora:
-Nonostante la possibilità di sfoggiare gli abiti lunghi da cerimonia, non dimenticate la superstizione legata al divieto di sposarsi dopo il tramonto, per una questione legata alla cattiva sorte, mentre gli spiriti proteggono i matrimoni diurni celebrati alla luce del sole e con la presenza di mille damigelle a scacciare con il loro entusiasmo e i variopinti abiti, tutti gli spiriti maligni e i cattivi presagi sulla coppia.
-Un detto molto conosciuto è quello di “sposa bagnata, sposa fortunata”, ripetuta oggi per consolare gli sposi, che non hanno potuto godere di una giornata di sole. In realtà il detto non si riferisce assolutamente alla pioggia, ma al ciclo mestruale della sposa, alludendo alla sua presenza, che invoca la fortuna della fertilità e l’augurio veloce dei figli.
-Nella cultura greca, la sposa deve mettere una zolletta di zucchero nel guanto: lo zucchero addolcirà l’unione.
-Per buona fortuna, le donne egiziane pizzicano la sposa il giorno del suo matrimonio.
-Secondo la tradizione indù, la pioggia rende il matrimonio fortunato.
-Gli antichi Romani studiavano le interiora di maiale, per determinare il momento più fortunato per sposarsi.
-Le spose mediorientali si dipingono l’henné sulle mani e sui piedi, per proteggersi dal malocchio.
-La tradizione della torta nuziale viene dall’antica Roma, dove gli ospiti spezzavano un pezzo di pane sulla testa della sposa, come buon augurio della fertilità.
-Una vecchia superstizione dice, che se la minore di due sorelle si sposa per prima, la sorella maggiore deve ballare a piedi nudi al matrimonio, o rischia di non avere mai un marito.
​​-La sposa sta alla sinistra dello sposo durante una cerimonia cristiana, perché nei tempi passati lo sposo aveva bisogno della sua mano destra libera, per combattere gli altri corteggiatori.
-Se lo sposo lascia cadere la fede durante la cerimonia, il matrimonio è condannato.
-Se una donna single dorme con un pezzo di torta nuziale sotto il cuscino, sognerà il suo futuro marito.

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Ovviamente, sbizzarritevi a scegliere ogni suggerimento o informazione che sarà a voi più favorevole, se vi renderà felici!
Auguri!

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