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solstizio d’estate
Gli antichi pagani credevano che la giornata del Solstizio d’Estate fosse insolitamente lunga, perché il Sole si era smarrito nel cielo.
Di conseguenza, sorsero numerosi rituali per aiutare il Sole a ritrovare la sua strada.
Gli antichi credevano che ogni sorta di creatura soprannaturale sarebbe emersa in quella notte, portando a pratiche ancora più mirate a proteggere le persone dall’influenza del male.
Fu consacrata anche ‘Notte di predizione del futuro’, poiché i giovani cercavano di scoprire il loro futuro, soprattutto romantico, attraverso varie pratiche superstiziose.
La tradizione di accendere un grande falò, nella notte tra il 23 e il 24 giugno, ha le sue radici in questi riti pagani, che celebrano il Solstizio d’estate, in seguito cristianizzati nel Medioevo ed associati al giorno della nascita di San Giovanni Battista.
Tra le varie usanze:
Ξ Gettare pietre nel braciere, per recuperarle in seguito e metterle nei campi: più grandi erano le pietre, maggiore sarebbe stato il raccolto.
Ξ Una volta rimaste solo le braci, si saltava sul fuoco. Gli innamorati lo facevano ogni anno, per preservare la fiamma del loro amore. I single, invece, dovevano girare intorno al fuoco nove volte, per trovare la persona che faceva al caso loro.
Ξ Giovani uomini e donne saltavano sopra i fuochi tenendosi per mano. Se fossero riusciti a saltare senza lasciarsi andare, si si sarebbero sposati.
Ξ Lanciare una moneta nel fuoco, e ritrovarla tra le ceneri, assicurava prosperità tutto l’anno.
Ξ Una volta spento il fuoco, tutti tornavano a casa con un pezzo di residuo di legna bruciata. La tradizione popolare dice, che poteva essere estratto senza rischi, perché ‘il fuoco di San Giovanni non brucia’. Chiuso in un armadio, avrebbe protetto la casa da incendi, fulmini ed alcune malattie.
Ξ Fanciulle nubili, vestite di bianco, dovevano lanciare ghirlande di fiori in un fiume o in un ruscello. Se i fiori giravano in cerchio per molto tempo, la ragazza sarebbe rimasta single. Se i fiori scorrevano rapidamente a valle, la ragazza si sarebbe sposata entro un anno. I ragazzi cercavano di influenzare il processo, tuffandosi in acqua ed afferrando i fiori della fanciulla che desideravano sposare.
Ξ Qualsiasi cosa si fosse sognata alla vigilia di San Giovanni, si sarebbe avverata.
Il 24 giugno, quindi, la Festa della Luce, era il giorno più lungo ed importante dell’anno, inseparabile dal Solstizio d’Estate.
In passato, per la società agro-pastorale, questa giornata rivelava un lavoro intenso e laborioso da non perdere, se si voleva essere sereni nell’anno seguente ed iniziare così un nuovo ciclo agrario.
Un’altra tradizione per il giorno di San Giovanni, il 24 giugno, era quella di fare una croce di fiori ed appenderla alla porta di casa o al fienile, per essere protetti tutto l’anno.
Questa croce era purificatrice, garantiva prosperità, teneva lontani dalle malattie.
Installata all’ingresso della casa, proteggeva la famiglia per un anno da malattie, incantesimi ed altri flagelli.
La raccolta dei fiori si faceva all’alba del 24 giugno, a piedi nudi, vestiti di bianco, nella rugiada del mattino.
Poi, la stessa sera, durante il Falò di San Giovanni, si bruciava la vecchia croce dell’anno precedente.
In passato, erano i mezzadri ad occuparsi di questo rituale, mentre le donne realizzavano le croci di San Giovanni in 2 modi: con fiori naturali o con fiori creati con midollo di giunco.
Le più popolari erano fatte principalmente con fiori naturali come:
Achillea (apprezzata per le sue virtù medicinali ed il suo colore bianco, simbolo di purezza); Segale (per l’abbondanza dei campi e di cibo); Finocchio selvatico (grande protettore contro la sfortuna); Erba di San Giovanni (Iperico, per allontanare i diavoli); Margherita; Edera terrestre (Glechoma hederacea, chiamata anche ‘cintura di San Giovanni‘); Sempervivum (che devia la rabbia del Dio del fulmine dalle case); Artemisia (protettrice della femminilità); Salvia (panacea per tutto) e tante altre.
Antichi testi citano:
“Come nel giorno di San Giovanni, per la generale esultanza, molti atti di pietà vengono compiuti dai fedeli, tra cui il suono delle campane e i Giochi di gioia (ignes jucunditatis); parimente escono la mattina presto per raccogliere erbe aromatiche, ottime e salutari per loro natura e pienezza delle loro virtù secondo la stagione… Alcuni accendono fuochi ai crocevia, nei campi, per impedire alle streghe e alle maghe passarci durante questa notte; altri, come ho visto con i miei occhi, bruciano le erbe raccolte nel giorno di San Giovanni, contro fulmini, tuoni, temporali, e credono di allontanare demoni e tempeste con le loro fumigazioni”
-Tractatus tractatuum, ed. di Lione, 1544, IX, 133-
(“Cum in die S. Joannis, propter jucunditatem, multa pie aguntur a fidelibus, puta pulsatio campanario et ignes jucunditatis, similir summo mane exeunt ad colligendas herbas odoriferas et optimas et medicinales ex suia natura et plenitudine virtutum propter tempus… Quidam ignes accendunt in compitis viarum, in agris, ne inde sortlegae et maleficiae illa nocte transitum faciant, et, ut ego propriis oculis vidi, alii herbas collectas in die S. Joannis incendentes contra fulgura, tonitrua et stormates, credunt suis fumigationibus arcere daemones et stormates” .
Nel 1579, Laurent Joubert, medico e chirurgo francese, nel suo ‘Trattato sugli errori popolari’, stampato a Bordeaux da Millanges, scriveva:
«Il volgare ignorante è dell’opinione che la fama sia sterile solo per un’occasione, che è la freddezza del loro grembo. Di cui per ingrassare si bagnano e ribagnano, spesso, con certo decotto di tutte le erbe calde, che possono recuperare: e sono per la maggior parte quelle di S. Giovanni, la cui buona fama si cingono anche in quel giorno i lombi, delle dette erbe, come aventi la proprietà di mantenerle fertili o farle diventare fertili, anche essendo poste sopra la tunica».
E tutto ciò, perché le Erbe di San Giovanni avevano assunto anche
un valore medicinale, atto a favorire la fertilità femminile.
Secondo il folklore islandese, la vigilia del 24 giugno, è una delle quattro notti più magiche dell’anno.
Le mucche, ad esempio, parlano in lingue umane e le foche lasciano la loro pelle, in modo che la loro forma umana diventi visibile.
Attenzione alle mucche, però, perché se ti vedono, impazzirai…
In questa notte così particolare, ad esempio, potresti rotolarti nudo nella rugiada che cade al mattino presto della Messa di San Giovanni, soprattutto se soffri di prurito.
Ma, sappi, che questo rituale cura anche altre 18 malattie fisiche.
Pensa che magari, mentre lo fai, potresti trovare abbastanza facilmente un Quadrifoglio o una Mandragora, che apriranno qualsiasi serratura, soltanto appoggiandoli sopra, specialmente quelle di ferro vecchio e quelle di forzieri contenenti tesori.
Ma fai attenzione a riporle avvolte nei capelli di un morto, e mettile sotto il tuo braccio destro, o appendile a un filo di seta, che ti metterai al collo.
Puoi anche raccogliere Ortica che cresce dove un uomo innocente è stato ucciso e, se frusterai un mago con quest’erba poco dopo averla raccolta, egli perderà tutto il suo potere.
Stai attento anche agli Elfi, che vagano questa notte in cerca di compagni umani: potrebbero non riportarti alla vita che conosci.
Tuttavia, tutte le cose veramente malvagie dormono questa notte, quindi sei decisamente al sicuro da loro.
O almeno, quasi al sicuro…
Se sei una ragazza non sposata, puoi prendere un bicchiere, riempirlo a metà d’acqua, quindi rompere un uovo e mettere l’albume nel bicchiere.
Lascia il bicchiere durante la notte, senza spostarlo affatto, e la mattina della messa di San Giovanni potrai leggere, dalle formazioni che il bianco ha creato nell’acqua, quale lavoro svolge il tuo futuro marito.
Sai, potresti anche sedere a un bivio, la notte della vigilia di San Giovanni e gli Elfi ti porteranno molti beni e cibo desiderabili.
Ma ricorda: coloro che li accettano impazziscono, e coloro che ignorano con successo queste magiche creature, al mattino riceveranno l’intero tesoro.
Insomma, in questa meravigliosa notte soprannaturale, potresti vivere mille magiche avventure, ma se hai intenzione di lanciare incantesimi con le erbe, oltre a raccoglierle questa notte, se sei fortunato, potresti trovare anche pietre dei desideri e pietre svanite, che galleggiano in alcuni laghi di montagna.
Infine, ti lascio con un piccolo suggerimento, se hai voglia di innamorarti,
poiché si consiglia di innamorarsi a San Giovanni, affinché l’amore sia vero ed imperituro.
Quindi, dovresti raccogliere solo le piante adatte a comporre la famosa “Polvere di badinage“:
Maggiorana, Timo, Verbena e Mirto.
Dopo l’essiccazione, riducile in polvere e setacciale.
Metti la polvere in un piccolo sacchetto di tessuto in lino.
Nelle serate di ballo o di appuntamenti, spruzza un po’ di questa polvere su te stesso, per suscitare amore nel prescelto del tuo cuore!
Certo, ormai dovrai aspettare l’anno prossimo per effettuare questo rituale, ma è un utile consiglio per non trovarti impreparato la prossima volta.
A Giugno c’è abbondanza di gioia, speranza e vita, tanto che, il 21 di questo mese alle ore 11:13, ricorre il Solstizio d’Estate, il giorno più lungo dell’anno e, due giorni dopo, la notte tra il 23 e il 24, molti festeggiano la Notte di San Giovanni .
Quindi il significato spirituale di Giugno è strettamente correlato alla luce solare.
Giugno prende il nome da Giunone, Era per i Greci e Danu per i Celtici,
la quale è la Dea della primavera e della crescita, e simboleggia il benessere delle donne.
Giunone è anche la Dea del matrimonio ed è quindi considerato di buon auspicio sposarsi in questo mese.
SIGNIFICATO SPIRITUALE DI GIUGNO
E’ proprio vero, Giugno porta risate, gioia ed eccitazione, è il tempo in cui l’energia integra verso l’unità e la compassione, un tempo di fertilità.
Giugno è un periodo in cui l’energia è più favorevole per le relazioni romantiche e sensuali.
Ad avvicinarsi a tutti noi nel mese di giugno c’è l’energia luminosa sottile di altri pianeti riflessa dalla Luna.
Questo da solo porta abbondanza ed occasioni fruttuose, mentre le nostre emozioni sentono le influenze planetarie.
Prenditi del tempo per riflettere su questo mese, poiché Giugno significa anche la fine della prima metà dell’anno.
Hai ottenuto tutto ciò che desideravi?
Spiritualmente, ti sei concesso tempo, per concentrarti e rilassarti nonostante le pressioni, o hai reagito in modo negativo e stressante?
Ricorda: È una nostra scelta essere stressati, e il danno lo facciamo a noi stessi.
Giugno ricorda ed evoca il maestro interiore, il lupo che giace dormiente.
Un momento in cui tutti noi abbiamo davanti una lezione spirituale al lavoro o a scuola, o semplicemente mettendoci alla prova in famiglia.
Raggiungi in questo mese ciò che prima era troppo in alto per te.
Mettiti al posto di guida del tuo futuro e ricorda:
“Hai tu il controllo, ma forse non ne sei ancora consapevole“.
NUMEROLOGIA PER GIUGNO
Il mese di Giugno ha la vibrazione numerologica del numero 6 (sesto mese), che è governato dal pianeta Venere, con tutta la sua bellezza e meraviglia di amore, equilibrio ed armonia.
L’energia nel numero 6 lotta per gli ideali ed i principi degli esseri umani, che mostrano preoccupazione per il benessere di tutti.
Qui risiede un’emozione pura, un’emozione che aumenta fortemente oltre il normale.
Aiuta a trovare il livello felice: sai quando dare e quando lasciare che gli altri si prendano cura di te.
Se ti imbatti in questo numero, significa che potresti assumerti le responsabilità di qualcun altro, anche se non è necessario.
Il numero 6 è anche la cifra della famiglia e del nucleo familiare.
Se lo vedi apparire frequentemente nella tua vita, significa che gli angeli stanno cercando di farti sapere, che potrebbero verificarsi cambiamenti all’interno della tua famiglia o della tua casa.
Non aver paura: sono molto istruttivi e positivi.
NUMEROLOGIA DEI GIORNI DI POTERE DI GIUGNO
I giorni di potere della numerologia nel mese di Giugno, che trasudano l’energia più fortunata per affari, viaggi, matrimonio e romanticismo sono l’11, 15, 24 e 26.
SEGNI ZODIACALI DEL MESE DI GIUGNO
Gemelli, 21 maggio – 20 giugno.
Ti sentirai espressivo ed arguto.
Come è noto, i Gemelli rappresentano due personalità diverse in una e non sarai mai sicuro di quale affronterai. Sarai comunque socievole, comunicativo e pronto al divertimento, con la tendenza a diventare improvvisamente serio, riflessivo ed irrequieto.
Cancro, 21 giugno – 22 luglio.
Ti sentirai profondamente intuitivo e sentimentale, anche se comunque appartieni ad uno dei Segni zodiacali più difficili da conoscere.
Sarai molto emotivo e sensibile e ti preoccuperai di qualche questione di famiglia e della tua casa.
Ti comporterai comprensivamente con le persone a cui tieni, anche perché sei molto leale ed in grado di entrare in empatia con il dolore e la sofferenza delle altre persone.
ALBERI DI NASCITA OROSCOPO CELTICO
Frassino: dal 25 maggio al 3 giugno (leggi articolo)
Carpino: dal 4 al 13 giugno (leggi articolo)
Fico: dal 14 al 23 giugno (leggi articolo)
Betulla: 24 giugno (leggi articolo)
Melo: dal 25 al 30 giugno (leggi articolo)
SEGNO ZODIACALE INDIANO PER GIUGNO
Vrishabha, dal 1 al 16 giugno
Mithuna, dal 17 al 30 giugno
PIETRA PORTAFORTUNA PER GIUGNO
Adularia, è chiamata anche Pietra di Luna .
Credendo, anticamente, che questa pietra venisse direttamente dalla Luna, e che cercasse sempre di ritornare indietro, nacque il mito della pietra di Luna “ in grado di allineare le vertebre della colonna vertebrale”.
Quindi, l’Adularia allineerà facilmente il corpo sottile o spirituale al fisico, alleviando il mal di testa e, di conseguenza, le vertigini.
Questa pietra opalescente trabocca dell’energia della Luna, riuscendo ad esaltare amore, ricettività e protezione.
Perla, simboleggia la purezza ed è conosciuta come la “pietra della sincerità”.
Nell’antica cultura greca, la Perla era vista come uno splendido fenomeno naturale, che rendeva l’amore ed il matrimonio molto più fertili.
Alessandrite, così luminosa e gioiosa è simbolo di radiosità. È una pietra il cui colore varia a seconda della luce a cui è esposta, quindi può passare dal giallo e rosso alle sfumature del viola e del verde. Tutti questi colori simboleggiano crescita e vitalità ed aiutano ad attirare quell’amore tanto atteso.
COLORI DI GIUGNO
Viola chiaro : è fortemente associato alla regalità e rappresenta saggezza, coraggio e nuovo zelo.
Avere il viola intorno a te rende il tuo umore delizioso e questo colore si combina con qualsiasi tonalità chiara o scura.
Bianco: è un colore di freschezza, semplicità e purezza.
Questo colore di Giugno simboleggia l’inizio di qualcosa di nuovo, trasmettendo positività.
È il colore dell’armonia e puoi utilizzarlo anche sulle pareti della camera da letto e per la biancheria da letto.
Crema: è associato ad eleganza, calma e nuove idee.
È un colore di conforto e si combina benissimo con colori come lavanda, blu navy e verde smeraldo.
COLORI PER UN MATRIMONIO A GIUGNO
Blu polvere e giallo, una combinazione assolutamente adorabile di colori alla moda per i matrimoni di Giugno.
Ice Blue e Fucsia o rosa, sono ottimi per creare un grazioso tema nuziale.
Pesca e corallo sono altri colori di Giugno per i matrimoni. Queste tonalità luminose al matrimonio sono una scelta eccellente, in quanto rendono tutto più opulento.
Lampone e blu, creano un bellissimo tema per i matrimoni di Giugno. Pensa ai fiori di lampone con i tovaglioli blu sul tavolo, semplicemente sbalorditivo.
Verde acqua e oro, aggiungono un tocco di classe all’arredamento, ottima combinazione per i matrimoni di Giugno.
ARCANO DI GIUGNO
6, L’Amore: questa carta ti ricorda la forza del potere dell’Amore, che sia verso un’altra persona, un’idea o un qualsiasi obiettivo che ti appassiona.
Di fronte al vero amore bisogna essere nudi, cioè sinceri ed autentici, pronti a donarci interamente.
In questo modo, questa inesauribile energia ti spingerà verso l’alto, verso l’Angelo della figura, ed emergerà la parte migliore di te.
Al tempo stesso, la decisione di abbandonarti all’amore richiede sempre una scelta da parte tua, la scelta di non cedere alla paura, ma seguire ciò che il tuo cuore realmente desidera.
Il suo insegnamento principale ti ricorda, che solo attraverso una scelta coraggiosa si raggiunge la possibilità dell’Unione.
ANIMALE TOTEM PER GIUGNO
Per i nati dal 1 al 20 giugno: Cervo
In un ambiente positivo, la naturale gioia di vivere e la personalità frizzante del cervo si irradiano ancora di più intorno a te.
C’è una fonte di ispirazione per tutte le relazioni positive e amorevoli.
Lasciato indietro, il cervo può essere egoista, impaziente, pigro ed avere sbalzi d’umore.
Per i nati dal 21 al 30 giugno: Picchio
Il picchio è generalmente il più stimolante di tutti gli animali emblematici dei Nativi americani.
Ascoltatore esperto, completamente empatico e comprensivo, il Picchio è l’unico dalla tua parte, quando hai bisogno di supporto.
ALBERO SPIRITUALE PER GIUGNO
Quercia: Questo albero simboleggia forza, stabilità e longevità.
Se pensato nel regno energetico di Giugno, la Quercia è un candidato ovvio per temi come la fertilità, la vita e la manifestazione di risultati desiderabili.
FIORE DI COMPLEANNO DI GIUGNO
Rosa, simboleggia amore, devozione e passione. Quando matura, la rosa esprime un appagamento soddisfatto dei desideri.
Il colore della rosa può alterare il significato, con rossi profondi a significare passione, mentre i rosa tenui rappresentano l’amore materno.
Auguro a tutti un mese pieno di amore, risate, gioia ed abbondanti benedizioni
Una delle feste slave antiche più importanti è la Notte di Kupala, che solitamente si svolgeva il 21 giugno, riferendosi al Solstizio d’Estate, quando le notti sono le più brevi e comprendeva una serie di rituali.
Quindi, di anno in anno, si è arrivati a festeggiarla dal 6 luglio al 7 luglio, giorni in cui si eseguono dei rituali che proteggono le case e i propri cari, rafforzano la salute e portano felicità..
La maggior parte delle tradizioni per la Notte di Kupala risalgono al passato pagano.
Ad esempio, una delle più antiche credenze è che tutti i possibili spiriti maligni, come streghe, serpenti, acqua, sirene e lupi mannari si risvegliano in questo momento.
Pertanto, non si dovrebbe dormire durante la Notte di Kupala.
È consuetudine andare in uno stagno, un fiume o un lago e celebrare lì la festa, anche se non si può nuotare, poiché gli spiriti maligni possono fare annegare i malcapitati.
La Notte di Kupala, le giovani donne tessono ghirlande e cercano di raccontare i loro desideri su un futuro matrimonio, sperando nella ricerca della felicità e della ricchezza, e le coppie saltano sopra un falò nel tentativo di un futuro insieme.
Tuttavia, è anche la notte degli spiriti maligni, quindi bisogna essere estremamente attenti e prudenti in ciò che si fa.
Tipico è il tradizionale salto tra i fuochi ardenti, in cui si bruciavano erbe aromatiche per purificare e proteggere dal male e dalla sventura, o il rilascio nel fiume di corone con candele accese da parte di giovani ragazze, che servono come divinazione per i matrimoni.
Un’usanza molto famosa è la ricerca del fiore di felce.
Si dice che questi fiori, simbolo di felicità, saggezza e prosperità, secondo la leggenda sboccino solo nella notte più corta dell’anno, e che solo le persone coraggiose e rette riescono a trovarlo.
La notte è una festa di unione: la combinazione di fuoco e acqua, Sole e Luna, uomo e donna e fertilità.
Tuttavia, questa antica credenza pagana è stata inglobata dalla Cristianità, che ha portato alla creazione della Notte di San Giovanni Battista (leggi articolo: https://www.madameblatt.it/2020/06/23/notti-magiche-la-notte-di-san-giovanni/), il 23 giugno.
L’incarico di San Giovanni, che nella tradizione cristiana è associato alla cerimonia del battesimo, si sposa perfettamente con i riti dell’acqua.
Quindi, in Polonia, si celebra una Kupala il 23 o 24 giugno, festa chiamata anche “Noc Świętojańska”, che significa Notte di San Giovanni.
Durante questa notte in Inghilterra, invece, si svolgeva una benedizione del melo nell’Hertfordshire e nel Somerset, durante la quale i fuochi venivano accesi sotto gli alberi nei frutteti, per benedire le mele.
Nella Notte di Kupala, gli stregoni raccolgono nella foresta erbe intrise di uno speciale potere curativo, che appendono in mazzi in casa, fungendo da incantesimo protettivo per tutta la famiglia.
Su questi mazzi si mettevano le effigi dei personaggi principali della celebrazione: Kupala e la sua compagna Marena, e la gente cantava canzoni e ballava intorno a loro.
La parola “Kupalo” significava “iracondo”, “bruciante”, “vesciche”, così gli antenati descrivevano il Sole e le sue proprietà.
La Notte di Kupala è associata a numerose leggende e miti .
I nostri antenati credevano che in questa notte i fiumi iniziassero a brillare e le sirene emergessero facendo il bagno nell’acqua.
Si diceva, che le sirene fossero la reincarnazione delle anime delle persone decedute.
Questa notte streghe, stregoni e fantasmi vagavano sulla Terra, cercando di fare del male alle persone; piante e animali parlavano e il Sole “giocava” all’alba.
Nella Notte di Kupala, giovani donne intrecciavano una corona di fiori di campo, mentre esprimevano un desiderio sul loro futuro amoroso, per poi lasciarla andare nel fiume.
Se la ghirlanda galleggiava lontano, il desiderio si sarebbe avverato, se invece veniva sbattuta a riva o affondava, allora bisognava dimenticare il proprio sogno fino al prossimo anno.
Un altro rituale implicava di saltare sopra un falò.
Dopo il tramonto, un giovane accendeva un enorme fuoco e, tenendosi per mano, le coppie saltavano su di esso.
Se i fidanzati non si separavano, significava che erano destinati a stare insieme; in caso contrario, la coppia si sarebbe lasciata presto.
Nella Notte di Kupala, i Bielorussi celebravano molti altri riti simbolici:
-raccolta di erbe medicinali e fiori, che acquisivano speciali poteri curativi in questa notte;
-rituale di purificazione mediante il fuoco: la gente saltava sui falò di Kupala e bruciava anche la ruota che simboleggiava “il Sole”, vestiti dei malati, cose vecchie;
-predizione del futuro, con le ghirlande che le ragazze da marito facevano galleggiare nei fiumi;
-cena rituale;
-rituali condotti per proteggere case e campi dalle forze del male;
-rituali eseguiti per ricco raccolto e prosperità ;
-canti e danze rituali eseguiti, giochi divertenti rumorosi;
-purificazione rituale con l’acqua della rugiada all’alba.
Oggi, ogni anno, con l’inizio delle giornate estive più lunghe e delle notti brevi, il Mondo slavo inizia a celebrare la Notte di Kupala sulle rive di fiumi e laghi, feste che sono un mix di antiche tradizioni e riti, concerti teatrali e divertenti giochi.
La più grande festa notturna di Kupala, Alexandria Gathers Friends , si tiene nel distretto di Shklov, nell’oblast di Mogilev .
Nell’arco di diversi anni si è trasformato in un vero e proprio marchio del Paese: numerosi ospiti provenienti da Bielorussia e Russia, Ucraina, Lettonia, Lituania e altri Paesi vengono qui, per partecipare alle celebrazioni.
In questa magica notte, tra bagni nei laghi, candele e ghirlande, salti nel fuoco e tanti, tantissimi sogni, tutto è possibile…
La Notte di San Giovanni è un’antica festa di Mezza Estate, che si svolge dalla sera del 23 giugno, anche conosciuta come la vigilia di San Giovanni.
Questa notte, le persone celebrano l’estate in vari modi, tradizioni e superstizioni antiche, per lo più di origini pagane, legate alla natura.
Eccone alcune.
Originariamente durante la celebrazione del Solstizio d’Estate, venivano accesi dei falò per onorare il Sole e per proteggersi dagli spiriti maligni, che potevano vagare liberamente per la notte.
Dopo l’introduzione del Cristianesimo, la celebrazione fu legata alla data di nascita di San Giovanni Battista, il 24 giugno.
Infatti, la tradizione religiosa narra che Zaccaria, il padre di Giovanni, accese dei falò per annunciare la nascita del figlio a parenti e amici.
Nei tempi antichi, i falò di Mezza Estate venivano accesi in cima a colline e scogliere in tutte le campagne e, i resti di queste tradizioni continuarono fino al XVIII secolo.
Questa celebrazione è sopravvissuta molto più a lungo nelle aree rurali, dove le persone erano più in sintonia con la natura.
Il Solstizio d’Estate era il momento in cui le persone mostravano il loro apprezzamento per i loro animali domestici guidandoli tra due falò, o in senso orario (emulando il movimento del Sole), attorno a un singolo falò.
Le persone saltavano anche su fuochi più piccoli e in alcuni luoghi si credeva, che il salto più alto rappresentasse l’altezza che il grano avrebbe raggiunto quell’anno.
In alcune zone dove c’erano pietre erette, si credeva che, se una persona avesse trascorso la notte tra i monoliti, avrebbe acquisito poteri di divinazione.
D’altra parte, c’era la possibilità che una persona, che si aggirava furtivamente tra le pietre antiche, potesse essere portata via dalle fate o finire matta, o morta.
Il fuoco è uno dei tre simboli basati sugli antichi rituali della notte di San Giovanni.
È l’elemento purificatore che ci libera dalla sfortuna.
Un rituale prevede di scrivere un elenco su un foglio di carta, di tutto ciò che vogliamo abbandonare nella nostra vita e bruciarlo nel fuoco.
I falò e i riti legati al fuoco iniziano alla vigilia del 24 per celebrare il potere del Sole e aiutarlo a rinnovare la sua energia.
La leggenda dice, che le ceneri del falò curino le malattie.
Inoltre, la protezione contro gli incendi durerà tutto l’anno, per coloro che oseranno scavalcare le fiamme.
L’acqua è il secondo simbolo della notte di San Giovanni, simboleggiando la fertilità e la purezza.
Si crede che dalla mezzanotte del 23 alla mattina del 24 Giugno, l’acqua di mare sia miracolosa, curi le malattie e dia felicità.
La tradizione dice anche, che saltare tra le onde doni un anno di salute, anche se secondo il rituale bisognerebbe saltare all’indietro.
L’acqua è quindi un elemento chiave nella Notte di San Giovanni, spesso collegato al terzo simbolo di questa magica notte, il mondo vegetale, famoso per la “Guazza di San Giovanni” (leggi articolo https://www.madameblatt.it/2021/06/22/san-giovanni-e-le-sue-erbe/).
Anticamente, le persone raccoglievano l’acqua da 7 diverse fontane, ponendola in una ciotola in cui si lasciava tutta la notte.
La ciotola deve essere lasciata all’aperto, insieme con le erbe di San Giovanni.
Al mattino, dovresti lavarti il viso con questa guazza, ma fai attenzione!
Se ti guardi allo specchio mentre lo fai, l’incantesimo non funziona!
Anche il bagno in mare fa parte del rituale.
L’acqua e il mare sono associati alla purificazione e alla fertilità, quindi, se vuoi prendere parte al rituale, devi saltare 7 onde.
Dicevo che il terzo simbolo di questa magica notte è legato al Mondo vegetale.
Oltre alla famosa “Guazza di San Giovanni” posta sul davanzale, anticamente non mancavano mai, alle porte di case e stalle, ramoscelli di Noce appesi agli stipiti.
Con fronde di Noce, infatti, si adornavano le case traendone responsi propizi dal sussurrare delle foglie al vento e dal loro avvizzire lento o veloce.
Un’usanza conosciuta era il “ramoscello di Noce di San Giovanni”, che fiorisce verso la fine di giugno, che si poneva all’ombra prima del sorgere del sole, verificando già dopo il mezzogiorno le condizioni del ramo, come da antiche tradizioni contadine.
Se esso era appassito prima di mezzogiorno, l’estate sarebbe stata molto secca, se restava verde vigoroso per più giorni, l’estate sarebbe stata piovosa.
Per alcuni, il ramoscello di San Giovanni serviva anche, a non far entrare in casa le streghe in volo per raggiungere il loro luogo di ritrovo.
In Sicilia, precisamente ad Alcara Li Fusi, celebre è la “Festa di Muzzuni” che, nonostante si festeggi nella notte di San Giovanni, deriva da un rito propiziatorio alla Grande Dea Cerere (o Demetra), che governa la fertilità della terra.
Questa celebrazione è dedicata alla ricerca dell’amore, al rigoglio della natura, alla giovinezza e alla fecondità.
I rituali di questa festa, durante la quale giovani donne vestite di bianco danzano le canzoni d’amore di musicisti maschi, possono anche invocare Afrodite e Adone.
Il termine “Muzzuni” probabilmente si riferisce ad una brocca priva di collo (“mozzata”), o alle spighe di grano falciato e raccolto in fascioni (“mazzuna”) e anche a San Giovanni decollato (con la testa mozzata).
Questa brocca mozzata viene riempita di grani, coperta con un fazzoletto, fuoriescono steli di grano e orzo fatti germogliare al buio, lavanda, spighe di grano maturo e garofani.
In seguito, una giovane donna del quartiere, a simboleggiare le antiche sacerdotesse pagane, lo colloca sull’altare tra due lucerne.
Si entra così, nel vero e proprio clima della Festa: ogni quartiere che ospita il “Muzzuni” viene animato con musiche e canti popolari.
Nei tempi antichi, la vigilia della notte di San Giovanni, giovani uomini e donne contattavano il Mondo degli Spiriti, per ottenere informazioni sulle loro prospettive matrimoniali.
Uno di questi incantesimi divinatori prevedeva la fusione del piombo, il “Chiummo” e la sua caduta in acqua fredda, dove si sarebbe congelato in forme che potevano essere interpretate, secondo il simbolismo tradizionale.
In pratica, il solidificarsi del piombo nell’acqua fredda, secondo leggi occulte e misteriose, gli avrebbe fatto assumere una forma che poteva essere associata al mestiere, che avrebbe svolto il futuro marito della ragazza, che eseguiva il rituale.
Quindi, se il metallo, per esempio, assumeva una forma paragonabile ad un martello, il futuro fidanzato avrebbe fatto il fabbro; se la figura assomigliava ad una pecora, il marito avrebbe fatto il pastore, e così via.
Questo rito veniva spesso compiuto a seguito di una novena, che durava dalla sera del 15 giugno fino alla vigilia della festa.
Ecco la formula:
San Giovanni benedetto,
pe’ un infame maledetto,
foste a morte condannato,
con sto’ piombo coagulato,
conoscere mi fai,
la fortuna che mi dai,
San Giovanni della vita.
Visto che non è molto facile reperire il piombo, questo rito si faceva con un uovo nell’acqua.
Si prendeva un bicchiere grande e trasparente e si riempiva d’acqua.
Poi, si rompeva un uovo, si separava l’albume dal tuorlo, mettendo solo il bianco nel bicchiere d’acqua, lasciandolo fuori per una notte sul davanzale della finestra.
Il giorno dopo, se l’acqua era ricoperta di bolle, significava che presto si sarebbe trovato un compagno bello, simpatico e ricco.
Se c’era invece l’immagine di un edificio o di una chiesa, era di buon auspicio, ma il matrimonio non ci sarebbe stato a breve termine.
Infine, se non fossero apparse immagini, bisognava solo aspettare fino al prossimo anno!
La vigilia di San Giovanni, oltre ad essere importante per le streghe ed i neopagani, lo è soprattutto per i praticanti del Vudù.
Infatti, a New Orleans si celebrano battesimi Vudù sulle rive del Bayou St. John, tradizione fatta risalire a Marie Laveau, la regina vudù di New Orleans.
Madame Laveau teneva un rito annuale la notte della festa di San Giovanni, riunendosi sulle rive del bayou di New Orleans, dove con i suoi devoti adorava i potenti Lwa (Spiriti), con offerte e doni per garantire un anno propizio.
Ancora oggi, ogni anno a New Orleans, Marie Laveau è onorata con una cerimonia di lavaggio della testa, i cui partecipanti si vestono di bianco dalla testa ai piedi, compreso un foulard bianco, e devono presentare un’offerta allo spirito della Regina Voodoo.
Alcuni dei regali più popolari sono nastri per capelli e mollette, graziosi pettini per capelli, cibo creolo, fiori, candele blu e bianche, piccole statue di santi cattolici, rosari e sacchetti gris-gris.
I praticanti, che non possono partecipare al battesimo, spesso eseguono un rituale di purificazione privato a casa, sotto una foto di Madame Laveau e davanti ad una vasca di acqua, con tre candele bianche, fiori bianchi, incenso, acqua della Florida, rum al cocco, nastri o cravatte per capelli bianchi, profumo, un pettine, foulard bianco e tazza bianca.
Quindi, bisogna allineare ed accendere le tre candele, l’incenso, riempire la vasca con acqua tiepida, aggiungendo una bottiglia piena di acqua della Florida e alcuni petali dei fiori bianchi.
Si sta nudi davanti alla vasca e presentare la propria richiesta alla Madre sotto forma di preghiera. Entrare nella vasca, immergere la tazza bianca nell’acqua e versare il contenuto sulla testa 7 volte.
Successivamente, ci si sdraia nell’acqua a meditare o pregare, non più di 30 minuti.
Usciti dalla vasca, si avvolge il foulard bianco intorno ai capelli e si rimane all’aria ad asciugare.
Ci si veste di bianco e ci si sdraia su lenzuola bianche pulite.
Et voilà, il rito di purificazione è fatto!
A New Orleans, un luogo che mi affascina veramente, c’è un altro rito che potrà interessare tanti di noi:
“per tenere gli esattori, i padroni di casa, la legge e i nemici lontani dalla tua porta, il 24 giugno, prendi l’acqua di un fiume (a New Orleans deve essere rigorosamente di Bayou St. John), mettila in una bottiglia e recita una preghiera.
Metti la bottiglia d’acqua su un lato della stanza, con la parte superiore rivolta verso la porta e, quando un debitore o un nemico bussa, chiedi a San Giovanni di impedire loro di entrare in casa, mentre fai rotolare la bottiglia verso la porta d’ingresso.
Quando la persona andrà via, col piede riporta la bottiglia nella posizione originale.
Mantieni la bottiglia nella sua posizione e non svuotarla mai.”
Insomma…
A San Giovanni, sta a te decidere se fare i rituali o meno.
Puoi saltare sul fuoco o nuotare al mattino presto, senza dover credere necessariamente in qualcosa.
Basta celebrare una notte magica come poche altre, una festa in cui l’energia del fuoco invita a godersi la serata e a lasciarsi ispirare da antiche sognanti credenze.
LE ERBE DI SAN GIOVANNI
Le cimette io cogliea della mortella
spigo, timo, cedrina e vigorosa
menta, con rosmarino e nipitella
foglie di noce e qualche ultima rosa.
E tutta, entro una conca, l’odorosa
boccetta esposta alla Diana stella
con limpid’acqua, v’infondea gelosa
le spiche d’aglio e il pan, la nostra ancella.
Io ne ridea e le movea domanda:
perchè dell’aglio col maligno odore
offender l’aromatica lavanda?
Ella, facendo il segno della croce:
l’aglio di San Giovanni ha gran valore,
nè della strega or più l’occhio gli nuoce.
–Maria Alinda Bonacci Brunamonti –
La vigilia di San Giovanni, che inizia al tramonto del 23 giugno, è la vigilia della festa che precede la festa di San Giovanni Battista.
Il Vangelo di Luca afferma, che Giovanni nacque sei mesi prima di Gesù, quindi la festa di Giovanni Battista fu fissata il 24 giugno, sei mesi prima di Natale, secondo l’antico calcolo romano.
Questo giorno di festa è uno dei pochissimi giorni di santi, che commemora l’anniversario della nascita, piuttosto che della morte, del santo che viene onorato.
La festa di San Giovanni coincide strettamente con il Solstizio di giugno, chiamato anche ”Mezza Estate” nell’emisfero settentrionale.
Nonostante la festività cristiana sia fissata al 24 giugno, nella maggior parte dei paesi le festività si svolgono principalmente la sera prima, alla vigilia di San Giovanni, festa celebrata in molti luoghi, o addirittura fin dal 21 del mese corrente.
Naturalmente, i giorni che circondano il Solstizio d’Estate abbondano di leggende, divinazioni e rituali che coinvolgono acqua, piante e fuoco.
In quasi tutte le zone rurali d’Europa, la notte tra il 23 e il 24 giugno, giorno della natività di San Giovanni Battista, è scandita da feste e falò, ruote infuocate che rotolano giù per le montagne, purificazione rituale del bestiame con fumo, incendio di erbe aromatiche per allontanare il malocchio e guarire.
In Italia, al centro di questo inebriante mix di simbolismo e rituale, troviamo rituali magici, streghe, fate, spiriti della natura, santi cristiani, rimedi erboristici, raccolta delle noci per preparare il Nocino, il famoso “Liquore delle Streghe”.
Durante San Giovanni, il velo tra il mondo degli spiriti e il nostro si assottiglia, quindi dobbiamo proteggerci dagli spiriti maligni, dalla stregoneria e dal malocchio.
Vediamo come possiamo farlo.
In seguito all’avvento del Cristianesimo, la Chiesa dichiarò il 24 giugno, il giorno di San Giovanni in onore di San Giovanni Battista, incorporando le antiche tradizioni popolari di mezza estate nella nuova celebrazione religiosa.
Ma come spesso accadeva, le persone non erano preparate ad abbandonare le loro gioiose vecchie pratiche pagane.
Credevano che il velo tra i vivi e i morti fosse particolarmente evanescente in certe notti dell’anno, e non passò molto tempo prima che la vigilia di San Giovanni diventasse uno di quei giorni in cui i morti camminavano sulla Terra e le fate dispettose fossero più potenti.
Così la vigilia di San Giovanni si trasformò in una notte di magia, mistero e stregoneria in cui si credeva, tra le altre cose, che le erbe possedessero poteri curativi particolarmente forti.
Non è un caso, se in questo periodo dell’anno vengono raccolte molte piante aromatiche, appena fiorite, con aromi più intensi.
Le erbe specifiche variano in base al luogo in cui si vive, ma devono essere sette, anche se alcuni parlano di 9, ma io credo nel numero 7.
Il numero 7 è una costante in tutti rituali di San Giovanni: saltare 7 volte sul fuoco, bere da 7 fontane, saltare su 7 onde e raccogliere 7 erbe.
Molte delle erbe hanno proprietà medicinali, quindi sono raccolte sia per questo, che per il loro potere contro il male.
È tradizione che le donne raccolgano varie piante alla vigilia del 24 giugno, di cui la più famosa è “l’Erba di San Giovanni (Iperico)”, che si crede sia imbevuta del potere del sole, oltre ad essere magica e medicinale.
Fin dal Medioevo, era appesa su porte e finestre, per respingere le streghe e gli spiriti maligni.
Le sue proprietà curative sono ben note ed era utilizzata dai Cavalieri Ospitalieri, un ordine militare cattolico medievale che ha preceduto il Sovrano Militare Ordine di Malta.
Con le 7 erbe raccolte, si prepara la famosa “Acqua di San Giovanni”, chiamata anche “Guazza di San Giovanni”, ma intanto vediamo quali piante potreste raccogliere; a voi la scelta a seconda delle vostre esigenze.
–Finocchio selvatico: lavora contro il malocchio
–Felce maschio (Dryopteris filix-mas): secondo la leggenda fiorisce solo nella notte di San Giovanni, rimane visibile solo un attimo e può essere raccolto solo dopo aver combattuto con il diavolo
–Felce femmina (Pteris aquilina): invisibilità
–Ginestra ghiandolosa (Adenocarpus) : da questa pianta si ricavavano le scope per spazzare via gli spiriti dalla casa
–Erba di San Giovanni (Iperico): agisce contro il diavolo ed è molto popolare nella medicina tradizionale
–Malva comune: con proprietà antinfiammatorie, lenitive, emollienti, protettive delle mucose
–Rosmarino: usato per protezione
–Erba Luigia o Cedrina (Aloysia citriodora): buona per l’amore e associata alle feste
–Digitale: protegge le abitazioni da malefici e negatività, da incendi e furti
–Artemisia (Assenzio): contro le disgrazie e per proteggere la fedeltà e la felicità della coppia, fertilità
–Camomilla: prosperità, protezione, calma, creatività, amicizia, pace
–Ruta: tiene lontani i vermi, i demoni e il malocchio
–Menta: protegge dal male, aiuta nella guarigione, attrae il denaro
–Sambuco: allontana gli incubi, esorcismo e annulla gli attacchi di ogni tipo
–Prezzemolo: allontana il male, utile per la chiaroveggenza
–Aglio: assorbe e respinge il male e le malattie, ottimo in magia cerimoniale per allontanare durante i riti larve astrali o presenze negative in genere
–Lavanda: purifica, allontana le negatività, la sfortuna e il malumore, favorisce la felicità, l’amore, il raggiungimento della pace interiore
–Rosa: attira l’amore
–Achillea: guarigione delle ferite, il suo olio essenziale ha proprietà antinfiammatorie
–Trifoglio: usato in un bagno rituale, attira denaro e prosperità; usato per lavare i pavimenti, allontana gli spiriti maligni e gli ospiti indesiderati; contro le fatture o le interruzioni del malocchio; in un sacchetto giallo porta avanzamento nel lavoro
–Mandragora: con la doppia facoltà di sedativo ed eccitante data la sua essenza ambivalente, maschile e femminile; usata per preparare narcotici e filtri d’amore
–Ribes rosso: protegge dal male
–Pervinca: talismani vegetali
–Cardone (Carlina acaulis): impedisce i passaggi delle streghe; inchiodato alla porta di casa, costringe la strega a contarne tutti tubuli
–Biancospino: protegge la casa dalle calamità naturali e non
–Timo: per passare a una nuova fase della vita e lasciare il passato alle spalle.
Ma come li usiamo?
Le erbe, una volta raccolte, devono essere lasciate fuori durante la notte di San Giovanni, in modo che la rugiada e il Solstizio le infondano potere.
Esse raccoglieranno la rugiada e il giorno dopo farete il bagno con quest’acqua “benedetta”, per buona fortuna e fertilità .
Di solito vengono lasciate dentro una ciotola con dell’acqua, che va raccolta da sette fontane diverse (sarebbe l’ideale, ma visto che è estremamente difficile, si possono utilizzare 7 bottiglie o rubinetti diversi…).
Questa acqua infusa di erbe verrà utilizzata per lavarsi al mattino, e in seguito verranno essiccate e utilizzate nei rimedi casalinghi.
Le piante possono anche servire come protezione dagli spiriti maligni e dalle streghe, se appese in un bouquet vicino alla porta o alla finestra di casa.
Si crede che l’ Acqua di San Giovanni , sia comunque magicamente potente e, opportunamente preparata, aumenti la bellezza proteggendo dal malocchio, dall’invidia e dalle maledizioni.
Tra i molti rituali e tradizioni associati alla vigilia di San Giovanni, ci sono i seguenti, alcuni dei quali sono ancora utilizzati dai praticanti vudù.
In molti luoghi, le giovani donne non sposate mettono ruta, rosmarino e petali di rosa sotto i cuscini alla vigilia di San Giovanni, nella speranza di sognare i loro futuri mariti.
Si dice anche che allontanino il male e spesso vengono bruciati alla vigilia di San Giovanni.
Invece, le minute spore della Felce femmina, ha presumibilmente il potere di rendere invisibili, se raccolte alla vigilia di San Giovanni, nel momento preciso in cui è nato il Battista.
Peccato che, purtroppo, nessuno conosca l’ora della sua nascita.
Ciò che rende potente quest’Acqua, non sono solo le erbe, ma soprattutto la rugiada.
Questa rugiada dovrebbe essere raccolta da una donna che ha digiunato, e che recita l’ Ave Maria mentre fa le sue cose.
La rugiada della notte di San Giovanni è magica e propizia: raccoglila con un pezzo di stoffa o passeggia tra i prati al mattino presto, o rotolati nell’erba da essa bagnata all’alba… sarà il modo migliore per ottenere ciò che vuoi!
Dopo questa notte, si ritiene che alcune di queste piante, utilizzate nella preparazione di una bevanda, portino non solo benefici, ma anche salvezza e protezione spirituale elargite dal santo stesso.
Un’usanza simile consiste nel raccogliere la rugiada che rimane dopo il suo uso durante la notte di San Giovanni, distillarla utilizzandola per favorire la crescita dei capelli, migliorare la fertilità, curare le malattie della pelle e tenere a bada le malattie.
Un’altra versione, forse pensata per i più pigri, prevede di lasciare fuori per tutta la notte un panno, che verrà poi strizzato al mattino.
Molti rituali legati a San Giovanni sono incentrati sull’accoppiamento, le nozze e l’armonia coniugale, data l’antica associazione di questa notte con l’equilibrio e l’armonia maschio-femmina.
In un rituale, una giovane donna non ancora sposata deve mettere tre fave, 1 intatta-1 sbucciata-1 rotta, sotto il cuscino prima di andare a dormire la notte, del 23 giugno.
Mentre è a letto, ne deve scegliere una senza guardare, e così apprenderà il suo destino: il fagiolo intatto significa ricchezza, il mezzo fagiolo fa presagire un destino mediocre e il fagiolo sbucciato un cattivo presagio.
Un altro rito prevede di mangiare le lumache, in particolare le loro corna, nel giorno di San Giovanni, cosa che garantirebbe agli uomini protezione dalla sventura e, in particolare, dall’essere trasformati in cornuti: infatti le cornine delle lumache, rappresenta una sorta di amuleto commestibile, contro ciò che è noto in italiano come “fare le corna”, un termine poco simpatico per indicare l’infedeltà.
Un’usanza prevede di appendere mazzetti di varie piante di San Giovanni dietro le porte delle cucine, per proteggere la casa e i suoi abitanti.
Il bouquet propiziatorio si ottiene cogliendo erbe miste come iperico, artemisia, ruta, mentuccia, rosmarino, prezzemolo, aglio, lavanda, dopo il tramonto del 23 giugno, lasciandole all’aperto per tutta la notte.
E, per questioni di cuore e di fidanzamenti, c’è il rito delle bambole di pezza, riempite con le stesse erbe che le madri regalano alle figlie per augurare fertilità.
Inoltre, se una ragazza nubile la sera del 23 brucia un Cardo e il giorno dopo è ancora verde, allora arriverà presto un uomo a chiedere la sua mano.
Altri rituali prevedono che tu lavi viso e capelli con la rugiada notturna di San Giovanni, per garantire salute e bellezza per il resto dell’anno.
Fai una croce su un albero a mezzanotte, poi fai una promessa accanto ad essa e sarai soddisfatta per tutta la vita.
Rendi fertile il terreno, seppellendo un pezzo di una candela che è stata precedentemente bruciata nella notte di San Giovanni.
Per fare sogni profetici, raccogli 7 fiori di qualsiasi tipo e mettili sotto il cuscino. Vai a dormire e chiedi al sogno di rivelarti qualche aspetto del tuo futuro.
Concludendo, questi riti nascono dal fatto, che l’estate è foriera di siccità, temporali e malattie che possono rovinare i raccolti.
Quindi anticamente, nella notte di San Giovanni, ci si ingegnava per proteggersi.
Avanti allora, utilizza al meglio questa notte, per portare la magia positiva nella tua vita!
Eccoci a Mezza Estate, siamo arrivati al giorno più lungo e alla notte più corta dell’anno.
Questo è il culmine dell’anno solare e il Sole è all’apice del suo potere vivificante.
La Terra è inondata di fertilità ed appagamento, e questo è un momento di gioia e celebrazione, di espansività e di celebrazione dei risultati.
Eppure all’interno di questo climax, c’è il sussurro e la promessa di un ritorno all’Oscurità.
Quando la Luce raggiunge il suo picco, questo è anche il momento in cui il potere del Sole inizia a calare.
Da ora in poi, i giorni si accorciano e le notti si allungano e noi veniamo trascinati nell’oscurità per completare la Ruota dell’Anno.
Litha è una festa pagana, una degli otto Sabba Wiccan durante l’anno.
Litha, nota anche come Midsummer, si verifica nel Solstizio d’estate e celebrando l’inizio di questa calda stagione.
Essa arriva, quando ha luogo una battaglia tra luce e oscurità, in cui il Re della Quercia ed il Re dell’Agrifoglio combattono per il controllo.
Durante ogni Solstizio, essi combattono per il potere e l’equilibrio cambia.
Il Re Quercia, che rappresenta la luce del giorno, governa dal Solstizio d’inverno (Yule ) a Litha.
Durante questo periodo, le giornate si allungano costantemente.
Tuttavia, durante Litha, il Re dell’Agrifoglio vince questa battaglia e le giornate diventano costantemente più buie fino a Yule.
Le tradizioni di Litha sembrano essere presenti in molte culture.
La maggior parte di quelle antiche celebrava in qualche modo il Solstizio d’Estate, come i Celti, che celebravano Litha con falò e danze in cima alle colline.
Tradizionalmente, le persone restavano alzate tutta la notte alla vigilia di mezza estate, per dare il benvenuto a questa stagione e guardare l’alba.
I falò venivano accesi sulle cime delle colline, da pozzi sacri, in luoghi ritenuti sacri, per onorare la pienezza del sole.
Durante Litha, il falò rappresentava davvero un riflesso del Sole al culmine della sua forza.
La legna scelta era spesso la quercia e le erbe aromatiche venivano sparse nel fuoco.
La gente ballava intorno ai fuochi e saltava attraverso di loro.
Le erbe ardenti del sacro falò venivano usate per benedire gli animali.
Le torce accese venivano portate in direzione del Sole intorno alle case e ai campi.
I carboni del fuoco di mezza estate erano sparsi sui campi per garantire un buon raccolto.
Il culto degli alberi aveva un ruolo importante nelle feste di Mezza Estate e quelli vicino a pozzi e fontane erano decorati con stoffe colorate.
Il Re Quercia, che rappresentava forza, coraggio e resistenza, era particolarmente significativa a Litha.
Il nome celtico della quercia è “Duir” che significa “porta”, quindi si attraversava la soglia, entrando dalla porta nella seconda parte dell’anno calante.
I Druidi veneravano anche il Vischio, considerato particolarmente potente quando cresce su Quercia, il più nobile degli alberi, che vive tra i mondi del Cielo e della Terra.
Sebbene il Vischio sia comunemente associato a Yule e al Solstizio d’Inverno, veniva spesso raccolto cerimonialmente a Mezza Estate, quando era considerato al culmine del suo potere.
In questa stagione, tutte le erbe raggiungono il loro picco, quindi la pienezza della loro potenza curativa e nutritiva.
Quindi era, ed è, importante regalare un mazzo di erbe in questo meraviglioso giorno di Mezza Estate.
La Luna Piena di Mezza Estate è conosciuta come la “Luna di miele”, per l’idromele a base di miele ora disponibile, visto che in questo momento le api sono altamente operative.
L’idromele è considerato la bevanda solare divina, con proprietà magiche e rivitalizzanti.
Quindi bevilo, per celebrare e brindare all’abbondanza vivificante del Sole.
Anticamente, in Inghilterra, gli abitanti dei villaggi rurali durante Litha costruivano un grande falò alla vigilia di mezza estate.
Questo era chiamato “mettere la guardia” (setting the watch) ed era noto che il fuoco avrebbe tenuto gli spiriti maligni fuori dalla città.
Alcuni contadini accendevano un fuoco sulla loro terra e la gente si aggirava da un falò all’altro, tenendo in mano torce e lanterne.
Chi riusciva a saltare sopra un falò, possibilmente senza bruciarsi, avrebbe avuto fortuna per l’anno successivo.
Se hai intenzione di fare un rituale col fuoco, durante Litha, accendi un falò e, dopo che il tuo fuoco si è spento e le ceneri si sono raffreddate, usale per creare un amuleto protettivo.
Puoi farlo portandole in un piccolo sacchetto o impastandole in un po’ di argilla morbida, formando un talismano.
In alcune tradizioni Wicca, si crede che le ceneri di Mezza Estate proteggano dalle disgrazie.
Puoi anche seminare le ceneri del falò nel tuo giardino e i tuoi raccolti saranno abbondanti per il resto della stagione estiva.
Superstiziosamente, si credeva anche che se si rimaneva svegli tutta la notte alla vigilia di Mezza Estate, seduti nel mezzo di un cerchio di pietre, si potevano vedere le Fate (Fae).
Ma attenzione… si doveva necessariamente portare un po’ di Ruta in tasca, per non farle indispettire, oppure capovolgete la giacca per confonderle.
E, nel caso si dovesse sfuggire da loro, bisognava seguire una “Ley Lines” (Linea energetica della terra) che avrebbe portato in salvo.
In alcune zone dell’Irlanda, si diceva che se desideri molto che accada qualcosa, bisognava “darlo al sassolino”.
Ovvero, devi portare una pietra in mano, mentre giri intorno al falò di Litha e devi sussurrare la tua richiesta alla pietra.
Dì cose come: “guarisci mia madre”, o “aiutami a essere più coraggioso”, per esempio.
Dopo il tuo terzo giro intorno al fuoco, getta la pietra nelle fiamme.
Astrologicamente, a Litha il Sole inizia ad entrare in Cancro, che è un segno d’acqua.
La Mezza Estate non è solo un periodo di magia del fuoco, quindi, ma anche dell’acqua.
Ora è un buon momento per fare magie, che coinvolgano ruscelli e pozzi sacri.
Se ne visiti uno, assicurati di andare poco prima dell’alba di Litha, ed avvicinati all’acqua da est, con il Sole che sorge.
Fai il giro del pozzo o della sorgente tre volte, camminando in senso orario, quindi fai un’offerta di monete o spille d’argento.
In alcune culture pagane europee, le Ruote Solari erano usate per celebrare la Mezza Estate.
Una ruota, o a volte una palla di paglia molto grande, veniva data alle fiamme e fatta rotolare giù per una collina in un fiume.
I resti bruciati erano portati al tempio locale e messi in mostra.
Si credeva, che se il fuoco si fosse spento prima che la ruota colpisse l’acqua, un buon raccolto sarebbe stato garantito per la stagione.
In alcune tradizioni del Paganesimo moderno, puoi liberarti dei problemi, scrivendoli su un pezzo di carta e facendoli cadere in uno specchio d’acqua in movimento, durante Litha.
Nella magia ci sono diversi talismani, che vengono utilizzati per immagazzinare l’energia di un elemento, un pianeta o altri poteri, in modo che possano essere evocati, quando quei poteri sono deboli o assenti.
Bisogna usare un oggetto, che sia in grado di immagazzinare l’energia e ci ricordi la natura della Forza stessa.
Questo ci porta a creare un Talismano di Litha, da preparare da soli, che possa contenere l’energia del Sole.
TALISMANO DI LITHA
Prendere un cristallo di Eliolite (Pietra del Sole-Sunstone), filo di rame per gioielli e una candela arancione.
Lasciare la Pietra del Sole e il filo, da subito dopo l’alba fino al tramonto in pieno sole, per assorbire quanta più energia possibile.
Al tramonto, accendere la candela e un incenso, e usare il filo di rame per modellare una rete o una gabbia stretta attorno al cristallo, per contenerlo e sostenerlo.
Mentre si opera, meditare e visualizzare l’energia solare, come un liquido dorato e luminoso, che scorra nella parte superiore del cristallo, come l’acqua in un vaso.
Una volta che si visualizza come pieno, si sigilla mentalmente e fisicamente, avvolgendo il filo in un fermaglio (così si può appendere al collo, se necessario) e si posiziona la cera calda della candela intorno alla parte superiore del cristallo e della gabbia.
Quindi si tiene tra le mani, finché l’incenso non smetterà di bruciare.
Bisognerà, poi, sigillarlo fino all’inverno, quando si potrà indossare per accedere all’energia in esso contenuta.
La prima volta che si metterà al collo, per attivarlo, si dovrà premere la pietra contro la pelle e pronunciare la seguente frase:
“Giorno e notte,
sano e salvo
sono protetto
dalla sacra Luce Solare”
“Day and night,
safe and sound
I’m protected
by the sacred Solar Light”
È l’inizio delle Notti magiche!
Il Solstizio d’Estate inizierà il 21 Giugno alle ore 5:30 e si protrarrà fino alla notte di San Giovanni, che cade il 24 giugno, giorno in cui sarà anche Luna Piena.
E’ un tempo di sospensione, durante il quale il confine che separa i diversi mondi si assottiglia.
La potenza solare, durante il Solstizio d’Estate, raggiunge la massima intensità e i mondi magici diventano accessibili anche a noi.
Nel “Giorno di mezza estate”, realtà e sogno si confondono, come dice William Shakespeare.
Il Solstizio mette in comunicazione due mondi, visibile ed invisibile, due mondi che si compenetrano e dove tutto diviene possibile.
Nel Mondo, l’evento è legato a riti ancestrali e festeggiamenti, che hanno a che fare con i culti della fertilità.
Gli antichi Romani collegavano l’evento alla divinità Giano Bifronte, ed erano soliti fare il bagno in correnti d’acqua naturali e saltare su fuochi accesi, per celebrare il momento di passaggio sancito dal Solstizio, riuscendo così a purificarsi.
Era Giano colui che, ruotando sulla sua terza faccia invisibile, cioè l’Asse del Mondo, conduceva alle due porte solstiziali, quindi era suo il compito di accompagnare il passaggio da uno stato all’altro.
Nelle feste romane del Solstizio aleggiava anche la presenza inquietante delle streghe e dei demoni che volano nel cielo.
I popoli precolombiani in Sud America, Polinesia, Indonesia e alcune zone dell’Africa, in cui alcune tradizioni resistono ancora oggi, avevano molti riti in proposito.
Il Cristianesimo ha legato il Solstizio estivo alla figura di San Giovanni, fissando la data della sua nascita e la sua festa il 24 giugno.
In questo periodo dell’anno, i Druidi, gli antichi Egizi, i Maja, i Romani e molti altri, nei secoli, hanno costruito dei luoghi sacri, allineati al Solstizio d’Estate, in cui venivano condotte delle cerimonie rituali.
La notte di San Giovanni è anche celebre e resa ancor più magica dai suoi mille fuochi, tradizione antichissima tramandata dai Fenici, che adoravano il dio Moloch.
Plinio il Vecchio scrive, che le streghe erano donne trasformate in uccelli per una magia, durante il Solstizio d’Estate.
I Celti, che usarono sicuramente il sito di Stonehenge (leggi articolo “Luoghi leggendari: Stonehenge), complesso megalitico in asse con il sorgere del Sole al Solstizio estivo, festeggiavano questo importante giorno con riti in cui il fuoco, simbolo del Sole, era l’elemento fondamentale, accendendo falò sulle colline per scacciare gli spiriti maligni, sacrificando gli animali sulle fiamme e praticando sacrifici umani.
Il Solstizio d’Estate era festeggiato anche dagli Inca: Cuzco, con le sue Mojones, le torri usate come “mire” per stabilire i giorni degli Equinozi e dei Solstizi, aiutava l’impero Inca a tenere conto di essi.
Ancora oggi a Cuzco, in occasione del Solstizio d’Estate, si festeggia “Inti Raymi”, divinità Sole, mentre i Maya, che dedicavano una particolare attenzione allo studio dei corpi celesti e all’osservazione dei fenomeni astrologici, avevano edificato “El Caracol” (leggi articolo “Luoghi incantati: Chichén Itzá”), il monumento che era una sorta di osservatorio celeste, utile ai sacerdoti per monitorare i Solstizi, ovvero l’annuncio dell’arrivo di estate e inverno.
Per i Greci, il Solstizio d’Estate era visto come “La porta degli uomini” (dalla quale si entrava nel mondo materiale), mentre quello invernale come “La porta degli Dei” (dalla quale si entrava nel regno divino e soprannaturale), elementi di comunicazione tra la dimensione spazio-temporale finita dell’uomo e quella aspaziale e atemporale delle divinità.
In età precristiana, il periodo che va dal 21 al 24 giugno era considerato sacro al pari di un Capodanno e da qui nacque l’usanza, tuttora diffusa, di trarre dei presagi.
Il Sole, simbolo del fuoco divino, entrava nella costellazione del Cancro, simbolo delle acque e dominato dalla Luna, il femminile per eccellenza, colei che dà la vita, e questo incontro diede luogo ai rituali con il fuoco, l’acqua e le varie erbe.
Gli antichi Druidi raccoglievano le erbe magiche con un falcetto d’oro, strumento che univa la forma lunare al metallo solare.
Nel magico periodo dedicato al Solstizio d’Estate, sono nate diverse leggende e superstizioni; eccone alcune.
I rami di vischio, al Solstizio d’Estate, assumono un aspetto dorato: il famoso “ramo d’oro dei miti”.
Una leggenda narra, che il seme di felce permetteva di trovare tesori nascosti, mentre il leggendario fiore di felce (che non esiste, al pari del seme, dato che la felce è una pianta pteridofta, ossia che si riproduce tramite spore) rendeva invisibili i suoi fortunati raccoglitori.
Un dei miti più celebri riguarda Stonehenge, precisamente la sua “Hell Stone”, detta anche “Fryar’s Heel”: << Il diavolo comprò le pietre da una donna in Irlanda, le avvolse e le portò sulla piana di Salisbury. Una delle pietre cadde nel fiume Avon; le altre vennero portate sulla piana. Allora il diavolo gridò: “Nessuno scoprirà mai come queste pietre sono arrivate fin qui”. Un frate rispose: “Questo è ciò che credi!”. Allora il diavolo lanciò una delle pietre contro il frate, colpendolo su un tallone. La pietra si incastrò nel terreno ed è ancora lì. >>
Una leggenda italiana racconta, che una perfida maga, invidiosa dell’armonia che regnava a Capri, isola nel golfo di Napoli, impose un maleficio sul re e sul principe, trasformandoli rispettivamente, in ranocchio e lucertola azzurra. Proprio nel giorno del Solstizio d’Estate, una fanciulla stupenda, anch’essa vittima di un sortilegio e trasformata in una falchetta, commossa dallo sguardo malinconico della lucertola azzurra, la prese fra le zampe, prendendo il volo verso il Sole. Entrambi vennero liberati dal maleficio, ritornando all’isola, accompagnati da una luce abbagliante, segno della ritrovata felicità, liberando dal sortilegio anche il re. Ancora oggi a Capri, il Solstizio d’Estate è un giorno di festa, e da questa leggenda sono nate linee di gioielli molto note sull’Isola.
Un’altra storia narra che, nella notte del Solstizio estivo, il Sole e la Luna si sposino.
Numerosi sono i riferimenti all’acqua e al fuoco in questo giorno.
In provincia di Lucca, sorge l’antico Borgo di Pruno, frazione di Stazzema, dove il sole che nasce nel giorno del Solstizio trafigge il monte Forato, creando un’atmosfera unica e suggestiva.
Gli indigeni Aymara (popolazione stanziata sull’altopiano del lago Titicaca, Perù) già alcuni giorni prima del 21 giugno, iniziano i preparativi, per ricevere degnamente “Tata Willka”, il Padre Sole, masticando foglie di coca.
Per i popoli celtici, la foresta era la cattedrale dei santi.
Ogni albero era noto per avere un tipo di potere, per rappresentare una certa costante, per avere influenza su certe aree.
Stagionalmente, alcuni alberi guadagnavano importanza, mentre altri svanivano fino al ritorno del loro tempo.
La quercia, significativa per la sua altezza imponente e la sua magnifica forza, divenne il simbolo di lunga vita e saggezza, un albero dei re.
L’allungamento dei suoi possenti rami sugli alberi più piccoli della foresta era visto come protettivo, quindi personificava la stagione della crescita.
Accanto alla Madre Terra, il Re Quercia governava la terra mentre i raccolti, i fiori e il bestiame fiorivano sotto il sole estivo.
Il Re della Quercia (Oak) e il Re dell’Agrifoglio (Holly) erano fratelli gemelli e quindi non potevano avere la stessa importanza nello stesso periodo.
Ognuno rappresentava la metà mancante dell’altro, erano uno ma non erano la stessa cosa, erano luce e mistero, uno si alzava e uno declinava.
A metà anno, il Solstizio d’Estate, il momento più luminoso dell’anno, il Re della Quercia viene ucciso dal Re dell’Agrifoglio, il re oscuro che rappresenta il tramonto del sole e il ritorno del mondo nel letargo e nell’oscurità.
Da quel giorno in poi l’anno sta morendo.
La natura sempreverde dell’Agrifoglio è particolarmente significativa nei mesi invernali, quando le foglie cadono dalla grande quercia e la espongono ai venti gelidi, l’agrifoglio è ancora completamente ammantato del suo manto di foglie verdi appuntite e spinose.
Così, l’albero di agrifoglio rappresenta l’immortalità e la vittoria oltre la morte, oltre l’oscurità ma, nella forma del Re dell’Agrifoglio, rappresenta anche il lato morente dell’anno.
Al Solstizio d’Inverno, il Re della Quercia si alza ancora una volta dal sonno e uccide il Re dell’Agrifoglio, regnando e garantendo la fertilità dell’anno che cresce, la promessa di giorni sempre più lunghi e la consapevolezza, che le foreste torneranno a fiorire e si riempiranno del fruscio delle foglie di gli alberi.
Ed è per questo che, vedere un pettirosso, che è il compagno del Re della Quercia, indica l’inizio della primavera, quando il Re Oak sta per tornare alla ribalta.
Una leggenda cinese racconta, che Gong-gong, il Dio dei diluvi, aveva la testa di un uomo dai capelli rossi, con il corpo di un enorme drago nero.
Discendente dall’Imperatore della Fiamma, si diceva che il drago fosse in parti uguali crudele, ambizioso e stupido.
Gong-gong era insoddisfatto della Corte celeste, non molto tempo dopo che Zhuanxu, l’Imperatore del Cielo, ricevette il Trono del Cielo.
Zhuanxu si curava poco dei suoi simili, né dei mortali sottostanti.
Allora, Gong-gong e un gruppo di Dei sostenitori fecero un tentativo di ribellarsi, facendo segure una battaglia prolungata e devastante, che annientò uno ad uno gli alleati di Gong-gong.
Egli stesso era così potente, che l’imperatore non poteva sconfiggerlo, ma solo allontanare sempre più a nord-ovest.
Il drago, ferito e sconfitto, causò molti danni, mentre i suoi inseguitori forzarono la sua ritirata sul monte Buzhuo, quel possente pilastro che sosteneva la direzione nord-est del cielo.
Quando fu chiaro che il suo tentativo di prendere il Trono del Cielo era fallito, in un accesso di rabbia terribile, Gong-gong sbatté la testa contro la montagna.
L’impatto su quel pilastro fu così devastante, che il cielo si squarciò, spostando la sua base.
Quindi, il monte Buzhuo non poteva più sostenere la direzione nord-est.
Quando quella pietra angolare dei cieli spostò il suo allineamento, fece inclinare il cielo a nord-ovest, costringendo la terra a sud-est, dove sembrava chiaro che sarebbe stato spazzato via nel mare.
Sulla Terra c’erano tremende inondazioni, le persone fuggivano per salvarsi la vita mentre i cieli, il sole, la luna e le stelle erano sbilanciati.
La Dea creatrice Nŭ Kua, vide la difficile situazione del popolo e tornò dai cieli, per vedere cosa si poteva fare per riparare la sua creazione.
Con uno sforzo tremendo, Nŭ Kua fu in grado di riparare il danno al Pilastro, ma non riuscì a compensare l’allineamento danneggiato del cielo, motivo per cui sperimentiamo i Solstizi e gli Equinozi.
I Cinesi dicono, che questo disallineamento del monte Buzhuo sia anche la ragione per cui, tutti i fiumi in Cina scorrono verso sud-est, mentre il sole e la luna viaggiano a nord-ovest.
Il Solstizio d’Estate è un ottimo momento, forse il migliore, per fare divinazioni d’amore.
Per esempio, guarda il tuo riflesso nell’acqua e, se sei fortunato, vedrai l’immagine del tuo futuro partner!
Un rituale da fare nella notte tra il 23 e il 24 giugno, propone alle giovani donne di bendarsi, cogliere una rosa il giorno di mezza estate, a mezzogiorno, mentre l’orologio batte le dodici.
Poi dovrebbe infilare la rosa in carta bianca e metterla via fino al giorno di Natale.
Se eseguirà ciò correttamente, ritroverà a dicembre la rosa ancora fresca.
Quindi, dovrà mettersela sul petto e, quando uscirà, incontrerà il suo promesso sposo.
Un’altra pratica consiglia ai single di raccogliere l’Erba di San Giovanni (Iperico, leggi articolo) alla vigilia della notte di mezza estate.
Se l’erba sarà ancora fresca al mattino, si sposeranno entro l’anno.
Oppure si potrebbe andare in un cimitero, alla vigilia del 24 giugno.
Allo scoccare della mezzanotte, correre intorno alla cappella del cimitero, spargendo foglie di rose e rosmarino, cantando:
“Foglie di rosa, foglie di rosa,
foglie di rosa che spargo,
colui che mi amerà,
vieni dietro a me ORA!”
NdA: Non sono sicura che il vero canto intenda la parola “ora” alla lettera. Sarei un po’ nervosa, se qualcuno improvvisamente mi rincorresse in un cimitero a mezzanotte…
“L’Erba di San Giovanni incanta tutte le streghe
se raccolta a mezzanotte nel giorno santo del Santo.
Tutti i diavoli e le streghe non hanno il potere di danneggiare
coloro che raccolgono la pianta per un incantesimo. . .”
L’Iperico (Hypericum perforatum), o Erba di San Giovanni o Scacciadiavoli, è una pianta officinale, semisempreverde, originaria della Gran Bretagna, con fiori giallo oro, che raggiungono la fioritura massima verso il 24 giugno (ricorrenza di San Giovanni, da cui il nome popolare di “Erba di San Giovanni”).
Cresce nei boschi radi e luminosi, poiché non teme il freddo.
E’ ben riconoscibile anche quando non è in fioritura, grazie alle foglioline che, in controluce, appaiono bucherellate, da qui il nome “perforatum”.
In realtà si tratta di piccole vesciche oleose, mentre ai margini, così come nei petali, sono visibili dei punti neri, strutture ghiandolari contenenti Ipericina, da cui si estrae il famoso “olio rosso”.
L’Iperico fiorisce dal Solstizio d’estate fino a settembre; i fiori profumano intensamente di limone e producono un frutto rossastro, che contiene i semi.
Anticamente veniva coltivato o appeso fuori delle case, per scacciare diavoli e malefici, per cui veniva chiamato anche “Scacciadiavoli”.
Era consigliato come amuleto da indossare la sera, per aiutare chiunque avesse avuto la sfortuna d’incontrare una strega, intenta a volare con la sua scopa per raggiungere il Grande Noce che, secondo la leggenda, era il punto di ritrovo delle fattucchiere.
Nel Medioevo, si riteneva che un decotto di fiori d’Iperico, raccolti prima dell’alba, servisse a scacciare qualsiasi mania e a guarire dalla rabbia.
Veniva anche bruciato come incenso.
Con la cristianizzazione, si diffuse la leggenda che l’Iperico fosse nato dal sangue di San Giovanni, alimentando la credenza di cui sopra, e che il diavolo volesse distruggerlo trafiggendolo, ma l’unico risultato ottenuto fu quello di perforare le foglie.
Nella stessa epoca, nacquero leggende comuni un po’ in tutta la zona europea: con l’Iperico, colto la notte di San Giovanni, le ragazze da marito potevano divinare, se avrebbero trovato il sospirato sposo nel corso dell’anno.
Bastava cogliere un rametto d’Iperico ed appenderlo nella propria camera da letto.
Se il mattino seguente era fresco e vegeto, entro l’anno ci sarebbe stato il matrimonio.
Inoltre, la vigilia della festa di mezza estate, nei villaggi si preparavano dei grandi falò (Notte dei fuochi) ed i contadini indossavano coroncine di Iperico e, danzando, lanciavano rametti della pianta per propiziare un raccolto abbondante ed allontanare dal proprio bestiame malefici e malattie.
Invece in altri Paesi europei, sempre la stessa notte, si usava cingersi di questa pianta le tempie, ballando fino a tardi e, quando terminava la festa queste coroncine venivano gettate sui tetti delle case, per preservarle dai fulmini.
Ed ancora che, il giorno dei fuochi solstiziali, i più coraggiosi, che volevano avvistare gli esseri infernali, sfidavano la sorte nascondendosi a lato di un crocicchio, appoggiando una forca di legno di fico sotto il mento ed un catino d’acqua sotto i piedi; con un mazzetto di fiori d’Iperico tra le vesti, aspettavano lo scoccare della mezzanotte, per vedere le streghe che uscivano tenebrose dai loro nascondigli per spaventare i paesani.
I Cavalieri medioevali erano ammessi alle giostre, soltanto dopo aver assicurato e giurato sul loro onore di non indossare sotto l’armatura l’Erba di San Giovanni, che avrebbe conferito loro una protezione disonesta.
Una leggenda racconta, che le foglie dell’Iperico abbiano dei piccoli fori, perché Satana, stizzito, avrebbe perforato la pianta, dato che un rigagnolo del sangue di San Giovanni Battista avrebbe sbarrato il passo alle legioni dei suoi adepti.
Ancora oggi, le persone anziane raccontano che l’Erba di San Giovanni veniva usata dalle donne durante la Grande Guerra, portata indosso, nella speranza che servisse a proteggerle dalla violenza sessuale.
Nello stesso tempo, i combattenti spalmavano sulle canne dei fucili la sua linfa purpurea, per assicurarsi una buona mira.
L’Iperico era utilizzato come cura popolare contro la pazzia, la tristezza e la malinconia.
Attualmente sembra confermata da diverse ricerche scientifiche, l’azione antidepressiva dell’Erba di San Giovanni, dovuta in particolare alla capacità di aumentare i livelli di serotonina oltre che, in caso di disturbi del sonno, a quella di regolare la produzione di melatonina, responsabile a sua volta di un efficace ritmo sonno veglia.
Tradizionalmente, è sempre stato usato come antinfiammatorio, cicatrizzante e rigenerativo, antibiotico, antivirale, antimicotico ed antisettico, antidolorifico da applicare in caso di dolori o ferite.
Infatti, basandosi sulla “dottrina dei segni”, secondo cui le problematiche di una parte del corpo possono essere curate con una pianta che riproponga la forma dell’organo malato in questione, l’Iperico non sembra assomigliare a nessuna parte del corpo umano.
Osservando però una delle foglie in controluce, appare costellata di ghiandole simili a perforazioni, ovvero “ferite”.
In Esoterismo, fin dai tempi più remoti, l’Iperico è stato adoperato per allontanare gli spiriti malefici ed i demoni.
I popoli del Nord ne appendono rametti sulle pareti e sulle finestre di casa come amuleto protettivo e portafortuna ed è una pianta sacra al Dio nordico Balder.
L’Iperico è un erba di fertilità, protezione e purificazione.
Per purificare la casa da tutto ciò che è negativo, si deve bruciare l’Iperico nel camino o nel calderone e lasciare che il fumo permei tutte le stanze.
Nei tempi antichi veniva utilizzato per l’esorcismo.
In caso di lotte, competizioni, litigi, discussioni, soprattutto per far valere i propri diritti, si deve indossare un rametto di Iperico sotto i vestiti.
Aiuta a rafforzare la volontà.
E’ il fiore preferito delle Fate.
Di seguito, la ricetta per preparare lo straordinario Olio d’Iperico, nella tradizione magica.
Raccogliere 350 gr di capolini di Iperico, sciacquarli dolcemente con l’acqua e tamponali, metterli a macerare in circa 1 lt di olio vegetale, meglio d’oliva, avendo cura di ricoprirli completamente.
Prendere un vasetto e lasciarlo al sole per 10 giorni, ruotandolo spesso, affinché i raggi solari filtrino ovunque, per almeno 30 giorni.
Durante la notte scoprire il vasetto, perché prenda assolutamente i raggi lunari.
Ben presto, l’olio diventerà rosso, che è il colore rilasciato dal fiore.
Una volta terminata la macerazione, filtrare il tutto per togliere le impurità e conservare il vasetto in un luogo asciutto e fresco.
ELEMENTO: FUOCO
PIANETA: SOLE
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: SAGITTARIO
–Crepuscolo a giugno–
Sera, e tutti gli uccelli
In un coro di suoni scintillanti
Stanno alleviando i loro cuori di gioia
Per miglia intorno.
L’aria è blu e dolce,
Le poche prime stelle sono bianche,–
Oh lasciami come gli uccelli
Canta prima di notte.
–Dusk In June–
Evening, and all the birds
In a chorus of shimmering sound
Are easing their hearts of joy
For miles around.
The air is blue and sweet,
The few first stars are white,—
Oh let me like the birds
Sing before night.
– Sara Teasdale-
Giugno è il sesto mese dell’anno secondo il Calendario gregoriano, il primo mese dell’Estate nell’Emisfero boreale, mentre è il primo invernale nell’Emisfero australe.
E’ chiamato anche il “Mese del Sole” (ma anche il “Mese della Libertà”), perché il Solstizio d’Estate si celebra il 21º giorno del mese, quando l’asse terrestre presenta un’inclinazione tale, da garantire la massima durata di luce nell’arco di un giorno.
Giugno prende il nome da Giunone (Era per i Greci), la Dea della primavera e della crescita.
Era la moglie di Giove e la madre di Marte, il Dio che dà il nome al mese di marzo.
Giunone simboleggia il benessere delle donne e il matrimonio, quindi è considerato portafortuna sposarsi in questo mese, in quanto la Dea veglia sulle nozze.
Il nome Giunone significa “ringiovanire”.
Questa designazione a volte la legava al nuovo ciclo della Luna crescente.
Inoltre, aveva tre epiteti: Giunone Sospita (che protegge chi deve partorire: quando le donne lavoratrici andavano a pregare nei suoi templi, scioglievano qualsiasi nodo nelle loro vesti per accelerare il parto), Giunone Lucina (che significa luce), Giunone Moneta (custodiva le casse di Roma. Fu nel suo tempio che furono coniate monete romane, per più di quattro secoli).
Giugno porta risate, gioia ed eccitazione, un tempo in cui l’energia si integra verso l’unità e la compassione, un tempo di fertilità.
Si avvicina a tutti noi, nel mese di Giugno, la sottile energia luminosa proveniente da altri pianeti, riflessa dalla Luna.
Questo da solo porta abbondanza e occasioni fruttuose, poiché le nostre emozioni sentono le influenze planetarie.
Prenditi del tempo per riflettere in questo mese, poiché Giugno significa anche la fine della prima metà dell’anno.
Hai ottenuto tutto ciò che volevi?
Spiritualmente hai permesso al tempo di centrarti e rilassarti attraverso le sollecitazioni, o hai reagito in modo stressato e negativo?
Giugno è positivo per migliorare le relazioni, non solo attraverso il matrimonio, ma anche nel rinnovo dei voti nuziali, nella convivenza.
Per coloro che desiderano concepire, ora è il momento di provarci.
Un’altra caratteristica di questo mese è la celebrazione di Litha, il Solstizio d’Estate per la tradizione Wicca.
Questa è una festa piena di simbolismi sessuali e passioni ardenti, proprio come il Sole riscalda, così reagiscono i cuori umani.
Ed è il momento migliore dell’anno, per raccogliere erbe magiche, in modo che abbiano piena potenza.
In astronomia, per tutto il mese di Giugno, è possibile vedere lo sciame meteorico delle Arietidi, con la migliore visualizzazione intorno al 7 del mese.
Ci sono anche Beta Tauridi (che iniziano verso il 5 Giugno) che durano fino a luglio e le Bootidi, che hanno un breve momento nel cielo notturno, dal 26 Giugno al 2 luglio.
Nel Mondo ci sono molti festeggiamenti, in questo mese.
Eccone alcuni.
– Giugno è il mese dell’orgoglio LGBT e i festeggiamenti si tengono nelle città di tutto il Mondo.
– 5 Giugno, “Giornata mondiale della corsa” (Global Running Day), per veterani e neofiti della maratona, ci si riunisce in tutto il Mondo.
– Meadows in the Mountains (Prati in Montagna), Bulgaria, festival di musica dance, che si svolge nelle idilliache montagne Rodopi, a cinque ore di auto da Sofia, una delle Capitali della cultura 2019.
– 1 Giugno, World Milk Day (Giornata mondiale del latte). Si celebra a livello globale ogni anno per festeggiare gli importanti contributi del settore lattiero-caseario alla sostenibilità, allo sviluppo economico, ai mezzi di sussistenza e alla nutrizione.
– 1 Giugno, The Global Day of Parents (Giornata mondiale dei genitori). L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato questo giorno nel 2012, approvando una risoluzione e onora i genitori per il loro implacabile sostegno, sacrificio e impegno nei confronti dei loro figli.
– 2 Giugno, International Sex Workers Day (Giornata internazionale dei lavoratori del sesso). Questa giornata si celebra non solo in Europa ma in tutto il Mondo. Il 2 giugno 1975, circa 100 lavoratrici del sesso occuparono la Chiesa di Sant-Nizier a Lione, in Francia, per esprimere rabbia per le loro condizioni di vita di sfruttamento e la cultura del lavoro. Il 10 giugno la chiesa fu brutalmente perquisita dalle forze di polizia. Quest’azione diventò un movimento nazionale e così, è ormai celebrato in Europa e nel Mondo.
– 3 Giugno, World Bicycle Day (Giornata mondiale della Bicicletta). L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 3 giugno Giornata mondiale della bicicletta, per riconoscere l’unicità, la longevità e la versatilità della bicicletta, che è un mezzo di trasporto sostenibile a prezzi accessibili e rispettosi dell’ambiente.
– 4 Giugno, The United Nation’s (UN) International Day of Innocent Children Victims of Aggression (Giornata internazionale delle vittime di aggressione dei bambini innocenti delle Nazioni Unite (ONU). Ricorrenza nata, per aumentare la consapevolezza sui bambini, che hanno sofferto molto in tutto il Mondo e sono vittime di abusi fisici, mentali ed emotivi. In questo giorno l’ONU afferma l’impegno a tutelare i diritti dei bambini.
– 5 Giugno, World Environment Day is observed (Giornata mondiale per l’Ambiente). Si celebra ogni anno in più di 100 Paesi. L’ambiente è una questione importante, che non riguarda solo il benessere delle persone, ma ostacola anche lo sviluppo economico in tutto il Mondo. Il tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021 è “Ripristino dell’Ecosistema”.
– 7 Giugno, World Food Safety Day (Giornata mondiale della Sicurezza alimentare). Creata per attirare l’attenzione globale sulle conseguenze per la salute di cibo e acqua contaminati. Inoltre, questa giornata si concentra sul modo per ridurre il rischio di intossicazione alimentare. La sicurezza alimentare è una chiave per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
– 8 Giugno, World Brain Tumour Day (Giornata mondiale del tumore al cervello). Si osserva ogni anno, per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sulle persone che soffrono di malattie gravi e sull’urgente bisogno di più ricerca. Diversi eventi sono organizzati in tutto il Mondo per educare sui tumori cerebrali.
– 8 Giugno, World Oceans Day (Giornata mondiale degli Oceani). Si celebra, per consentire alle persone di tutte le età, di smettere di inquinare gli oceani e le acque. Questa giornata ha diffuso la consapevolezza sulla riduzione della plastica monouso e sull’adozione delle misure necessarie, per portare un vero cambiamento.
12 Giugno, World Day Against Child Labour (Giornata mondiale contro il lavoro minorile). Questa giornata è stata lanciata dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), per focalizzare l’attenzione sull’estinzione mondiale del lavoro minorile, sugli sforzi e sulle azioni necessarie per eliminarlo. Nel 2015, i leader mondiali hanno adottato gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) in cui hanno incluso una clausola, per porre fine al lavoro minorile.
Tra le varie curiosità che riguardano il mese di Giugno, troviamo “Minazuki Oharae-shiki” (Grande Rituale di Purificazione di Giugno , un rito giapponese .
L’Oharae è stato a lungo considerato un rituale tradizionale shintoista, per purificarsi dall’inquinamento e dalla sfortuna, che si sono accumulati negli ultimi sei mesi, in modo da poter ripristinare corpo e anima, per vivere in pace la seconda metà dell’anno.
In genere, Oharae si tiene due volte l’anno, in estate e in inverno.
L’Oharae che si tiene a giugno si chiama “Nagoshi-no-Harae”.
Dopo aver servito “Oharae-Shi”, le effigi umane fatte di carta chiamate “Hitogata” servono per ricevere i peccati e le impurità degli altri.
Quindi si può attraversare il Chi-no-wa tre volte, per pregare per la salute e la sicurezza dei restanti sei mesi.
E’ possibile parteciparvi a fine Giugno, quando il prete di un santuario conduce una grande folla per praticare il rituale, o si può provare da soli.
“Inchinati, passa attraverso l’anello e fai un giro in avanti da sinistra, passa di nuovo a destra, quindi passa attraverso un’ultima volta riflettendo sul tuo anno”.
Una spiegazione dell’origine di questo rituale viene da un’antica leggenda giapponese, che narra la storia del Dio errante Susano’o no Mikoto.
Un Somin Shōrai (uomo povero), nonostante fosse povero, mostrò al Dio travestito Susano’o ogni lusso che poteva permettersi, quando gli fu chiesto un posto dove passare la notte. In cambio, Susano’o diede a Somin un anello intessuto di canne e gli ordinò di indossarlo, cosa che poi permise a Somin e ai suoi discendenti di sfuggire alla peste e alle malattie.
Per questo motivo, si ritiene che il passaggio attraverso il grande anello di canne Nagoshi no Harae eviti disastri e disgrazie.
Il dolce di stagione “minazuki”, un tipo di torta al vapore condita con fagioli azuki, viene spesso venduto durante il periodo rituale.
Molti santuari tengono rituali di purificazione in questo giorno, ma a Kyoto ci sono i più famosi.
Le pietre dedicate a Giugno sono Alessandrite, Pietra di Luna e Perla.
L’Alessandrite (leggi articolo) ha un colore un po’ camaleontico, che varia dal rosso, al giallo, al verde al viola.
Tutti questi colori sono di vitalità, crescita ed energia.
L’Alessandrite attira fortuna e prosperità, oltre ad essere una pietra preziosa, per attirare e mantenere l’amore nella tua vita.
La Pietra di Luna (leggi articolo su Labradorite) ha, appunto, una forte energia lunare, grazie al suo aspetto opalescente simile alla Luna.
È una pietra che incoraggia le connessioni con le emozioni, i sogni e si presume che aiuti a alleviare la depressione.
L’energia della Pietra di Luna è anche adatta per la ricettività, l’amore e la protezione.
Le Perle sono il simbolo della purezza, che deriva da un lungo processo di eliminazione delle impurità, espellendo detriti e sostanze irritanti dal guscio del mollusco, con conseguente nascita della perla lucente.
Secondo il medico del XIII secolo, Castiglia, la Perla è una meraviglia medica: ridona forza, induce palpitazioni cardiache e cura la malinconia.
L’energia delle Perle è orientata alla protezione, all’amore, alla fortuna e agli aiuti nel guadagno monetario.
Le piante dedicate a Giugno sono:
Caprifoglio, un arbusto che si estende in una distesa lussureggiante, è un simbolo di amore , rinnovamento e attrazione.
Ciò è probabilmente dovuto alla sua fragranza inebriante.
Il Caprifoglio possiede proprietà equilibranti ed è stato utilizzato negli aiuti medicinali per i suoi effetti stabilizzanti.
E’ anche utile per aumentare i livelli di fiducia, promuovere la buona salute e per la protezione.
Quercia, un simbolo di vita, forza, stabilità per citare alcune qualità.
La tradizione druidica considerava la Quercia un gigantesco simbolo di potere, influenza e la considerava un capo del sacro clan celtico degli alberi.
Come simbolo di Giugno, la Quercia incarna l’energia di questo mese, risuonando con i temi della fertilità, della vita, della creatività e della manifestazione dei desideri.
Giugno, così come le Querce, sono emblemi del tempo: questo è un simbolo e un mese perfetti, per creare ricordi potenti e duraturi.
Rosa, anch’essa un simbolo d’amore, icona della passione, sensualità, ardore e devozione.
La Rosa, infatti, è un simbolo sacro della dea Afrodite, ed era il fiore preferito della regina egiziana, Cleopatra.
È anche associato a Eros (figlio di Afrodite), Cupido e Adone. L’energia della Rosa è adatta per attingere a temi di fertilità, rinnovamento, verità, sogni e connessione con il divino.
Come simbolo di Giugno, le Rose esprimono la pienezza della vita, la vitalità e l’intenso appagamento dei desideri.
I colori da usare in onore del mese di Giugno sono il giallo e l’argento.
Il giallo piace ai bambini, ma deve essere misurato.
L’uso eccessivo intorno ad essi tende a creare distrazione e comportamenti di sfida.
Tuttavia, se usato con saggezza, migliora l’autostima e rafforza il coraggio.
L’argento è una tonalità metallica,che parla di ricchezza e raffinatezza.
In esso, c’è un elemento giocoso e tenero, rappresenta il nostro mondo interiore.
E’ un colore che puoi usare, per capire veramente te stesso.
Infatti, è il colore preferito dai sensitivi e mistici, che ritengono che aumenti l’energia intuitiva.
Quando vuoi comunicare in modo veramente efficace, indossa qualcosa d’argento (diventa “quel diavolo dalla lingua d’argento”).
Il numero sacro di Giugno è 6, numero completo, che rappresenta la bellezza e la vita consapevole.
Pitagora descriveva il 6 come un numero perfetto.
I giorni potenti della Numerologia (leggi articolo) del mese di Giugno, che emanano l’energia più fortunata per gli affari, i viaggi, il matrimonio ed il romanticismo sono:
11-15-24-26
Auguro a tutti un mese pieno di amore,
risate, gioia e abbondanti benedizioni.
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