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SAN GIOVANNI E LE SUE ERBE

Scritto da MadameBlatt

LE ERBE DI SAN GIOVANNI

Le cimette io cogliea della mortella
spigo, timo, cedrina e vigorosa
menta, con rosmarino e nipitella
foglie di noce e qualche ultima rosa.

E tutta, entro una conca, l’odorosa
boccetta esposta alla Diana stella
con limpid’acqua, v’infondea gelosa
le spiche d’aglio e il pan, la nostra ancella.

Io ne ridea e le movea domanda:
perchè dell’aglio col maligno odore
offender l’aromatica lavanda?
Ella, facendo il segno della croce:
l’aglio di San Giovanni ha gran valore,
nè della strega or più l’occhio gli nuoce.

Maria Alinda Bonacci Brunamonti

La vigilia di San Giovanni, che inizia al tramonto del 23 giugno, è la vigilia della festa che precede la festa di San Giovanni Battista.
Il Vangelo di Luca afferma, che Giovanni nacque sei mesi prima di Gesù, quindi la festa di Giovanni Battista fu fissata il 24 giugno, sei mesi prima di Natale, secondo l’antico calcolo romano.
Questo giorno di festa è uno dei pochissimi giorni di santi, che commemora l’anniversario della nascita, piuttosto che della morte, del santo che viene onorato.


La festa di San Giovanni coincide strettamente con il Solstizio di giugno, chiamato anche ”Mezza Estate” nell’emisfero settentrionale.
Nonostante la festività cristiana sia fissata al 24 giugno, nella maggior parte dei paesi le festività si svolgono principalmente la sera prima, alla vigilia di San Giovanni, festa celebrata in molti luoghi, o addirittura fin dal 21 del mese corrente.
Naturalmente, i giorni che circondano il Solstizio d’Estate abbondano di leggende, divinazioni e rituali che coinvolgono acqua, piante e fuoco.

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In quasi tutte le zone rurali d’Europa, la notte tra il 23 e il 24 giugno, giorno della natività di San Giovanni Battista, è scandita da feste e falò, ruote infuocate che rotolano giù per le montagne, purificazione rituale del bestiame con fumo, incendio di erbe aromatiche per allontanare il malocchio e guarire.
In Italia, al centro di questo inebriante mix di simbolismo e rituale, troviamo rituali magici, streghe, fate, spiriti della natura, santi cristiani, rimedi erboristici, raccolta delle noci per preparare il Nocino, il famoso “Liquore delle Streghe”.

Durante San Giovanni, il velo tra il mondo degli spiriti e il nostro si assottiglia, quindi dobbiamo proteggerci dagli spiriti maligni, dalla stregoneria e dal malocchio.

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Vediamo come possiamo farlo.
In seguito all’avvento del Cristianesimo, la Chiesa dichiarò il 24 giugno, il giorno di San Giovanni in onore di San Giovanni Battista, incorporando le antiche tradizioni popolari di mezza estate nella nuova celebrazione religiosa.
Ma come spesso accadeva, le persone non erano preparate ad abbandonare le loro gioiose vecchie pratiche pagane.
Credevano che il velo tra i vivi e i morti fosse particolarmente evanescente in certe notti dell’anno, e non passò molto tempo prima che la vigilia di San Giovanni diventasse uno di quei giorni in cui i morti camminavano sulla Terra e le fate dispettose fossero più potenti.


Così la vigilia di San Giovanni si trasformò in una notte di magia, mistero e stregoneria in cui si credeva, tra le altre cose, che le erbe possedessero poteri curativi particolarmente forti.
Non è un caso, se in questo periodo dell’anno vengono raccolte molte piante aromatiche, appena fiorite, con aromi più intensi.
Le erbe specifiche variano in base al luogo in cui si vive, ma devono essere sette, anche se alcuni parlano di 9, ma io credo nel numero 7.
Il numero 7 è una costante in tutti rituali di San Giovanni: saltare 7 volte sul fuoco, bere da 7 fontane, saltare su 7 onde e raccogliere 7 erbe.

Molte delle erbe hanno proprietà medicinali, quindi sono raccolte sia per questo, che per il loro potere contro il male.
È tradizione che le donne raccolgano varie piante alla vigilia del 24 giugno, di cui la più famosa è “l’Erba di San Giovanni (Iperico)”, che si crede sia imbevuta del potere del sole, oltre ad essere magica e medicinale.
Fin dal Medioevo, era appesa su porte e finestre, per respingere le streghe e gli spiriti maligni.
Le sue proprietà curative sono ben note ed era utilizzata dai Cavalieri Ospitalieri, un ordine militare cattolico medievale che ha preceduto il Sovrano Militare Ordine di Malta.
Con le 7 erbe raccolte, si prepara la famosa “Acqua di San Giovanni”,  chiamata anche “Guazza di San Giovanni”, ma intanto vediamo quali piante potreste raccogliere; a voi la scelta a seconda delle vostre esigenze.

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Finocchio selvatico: lavora contro il malocchio

Felce maschio (Dryopteris filix-mas): secondo la leggenda fiorisce solo nella notte di San Giovanni, rimane visibile solo un attimo e può essere raccolto solo dopo aver combattuto con il diavolo

Felce femmina (Pteris aquilina): invisibilità

Ginestra ghiandolosa (Adenocarpus) : da questa pianta si ricavavano le scope per spazzare via gli spiriti dalla casa

Erba di San Giovanni (Iperico): agisce contro il diavolo ed è molto popolare nella medicina tradizionale

Malva comune: con proprietà antinfiammatorie, lenitive, emollienti, protettive delle mucose

Rosmarino: usato per protezione

Erba Luigia o Cedrina (Aloysia citriodora): buona per l’amore e associata alle feste

Digitale: protegge le abitazioni da malefici e negatività, da incendi e furti

Artemisia (Assenzio): contro le disgrazie e per proteggere la fedeltà e la felicità della coppia, fertilità

Camomilla: prosperità, protezione, calma, creatività, amicizia, pace

Ruta: tiene lontani i vermi, i demoni e il malocchio

Menta: protegge dal male, aiuta nella guarigione, attrae il denaro

Sambuco: allontana gli incubi, esorcismo e annulla gli attacchi di ogni tipo

Prezzemolo: allontana il male, utile per la chiaroveggenza

Aglio: assorbe e respinge il male e le malattie, ottimo in magia cerimoniale per allontanare durante i riti larve astrali o presenze negative in genere

Lavanda: purifica, allontana le negatività, la sfortuna e il malumore, favorisce la felicità, l’amore, il raggiungimento della pace interiore

Rosa: attira l’amore

Achillea: guarigione delle ferite, il suo olio essenziale ha proprietà antinfiammatorie

Trifoglio: usato in un bagno rituale, attira denaro e prosperità; usato per lavare i pavimenti, allontana gli spiriti maligni e gli ospiti indesiderati; contro le fatture o le interruzioni del malocchio; in un sacchetto giallo porta avanzamento nel lavoro

Mandragora: con la doppia facoltà di sedativo ed eccitante data la sua essenza ambivalente, maschile e femminile; usata per preparare narcotici e filtri d’amore

Ribes rosso: protegge dal male

Pervinca: talismani vegetali

Cardone (Carlina acaulis): impedisce i passaggi delle streghe; inchiodato alla porta di casa, costringe la strega a contarne tutti tubuli

Biancospino: protegge la casa dalle calamità naturali e non

Timo: per passare a una nuova fase della vita e lasciare il passato alle spalle.

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Ma come li usiamo?
Le erbe, una volta raccolte, devono essere lasciate fuori durante la notte di San Giovanni, in modo che la rugiada e il Solstizio le infondano potere.
Esse raccoglieranno la rugiada e il giorno dopo farete il bagno con quest’acqua “benedetta”, per buona fortuna e fertilità .
Di solito vengono lasciate dentro una ciotola con dell’acqua, che va raccolta da sette fontane diverse (sarebbe l’ideale, ma visto che è estremamente difficile, si possono utilizzare 7 bottiglie o rubinetti diversi…).
Questa acqua infusa di erbe verrà utilizzata per lavarsi al mattino, e in seguito verranno essiccate e utilizzate nei rimedi casalinghi.
Le piante possono anche servire come protezione dagli spiriti maligni e dalle streghe, se appese in un bouquet vicino alla porta o alla finestra di casa.
Si crede che l’ Acqua di San Giovanni , sia comunque magicamente potente e, opportunamente preparata, aumenti la bellezza proteggendo dal malocchio, dall’invidia e dalle maledizioni.
Tra i molti rituali e tradizioni associati alla vigilia di San Giovanni, ci sono i seguenti, alcuni dei quali sono ancora utilizzati dai praticanti vudù.

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In molti luoghi, le giovani donne non sposate mettono ruta, rosmarino e petali di rosa sotto i cuscini alla vigilia di San Giovanni, nella speranza di sognare i loro futuri mariti.
Si dice anche che allontanino il male e spesso vengono bruciati alla vigilia di San Giovanni.
Invece, le minute spore della Felce femmina, ha presumibilmente il potere di rendere invisibili, se raccolte alla vigilia di San Giovanni, nel momento preciso in cui è nato il Battista.
Peccato che, purtroppo, nessuno conosca l’ora della sua nascita.
Ciò che rende potente quest’Acqua, non sono solo le erbe, ma soprattutto la rugiada.


Questa rugiada dovrebbe essere raccolta da una donna che ha digiunato, e che recita l’ Ave Maria mentre fa le sue cose.
La rugiada della notte di San Giovanni è magica e propizia: raccoglila con un pezzo di stoffa o passeggia tra i prati al mattino presto, o rotolati nell’erba da essa bagnata all’alba… sarà il modo migliore per ottenere ciò che vuoi!
Dopo questa notte, si ritiene che alcune di queste piante, utilizzate nella preparazione di una bevanda, portino non solo benefici, ma anche salvezza e protezione spirituale elargite dal santo stesso.
Un’usanza simile consiste nel raccogliere la rugiada che rimane dopo il suo uso durante la notte di San Giovanni, distillarla utilizzandola per favorire la crescita dei capelli, migliorare la fertilità, curare le malattie della pelle e tenere a bada le malattie.

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Un’altra versione, forse pensata per i più pigri, prevede di lasciare fuori per tutta la notte un panno, che verrà poi strizzato al mattino.
Molti rituali legati a San Giovanni sono incentrati sull’accoppiamento, le nozze e l’armonia coniugale, data l’antica associazione di questa notte con l’equilibrio e l’armonia maschio-femmina.
In un rituale, una giovane donna non ancora sposata deve mettere tre fave, 1 intatta-1 sbucciata-1 rotta, sotto il cuscino prima di andare a dormire la notte, del 23 giugno.
Mentre è a letto, ne deve scegliere una senza guardare, e così apprenderà il suo destino: il fagiolo intatto significa ricchezza, il mezzo fagiolo fa presagire un destino mediocre e il fagiolo sbucciato un cattivo presagio.

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Un altro rito prevede di mangiare le lumache, in particolare le loro corna, nel giorno di San Giovanni, cosa che garantirebbe agli uomini protezione dalla sventura e, in particolare, dall’essere trasformati in cornuti: infatti le cornine delle lumache, rappresenta una sorta di amuleto commestibile, contro ciò che è noto in italiano come “fare le corna”, un termine poco simpatico per indicare l’infedeltà.
Un’usanza prevede di appendere mazzetti di varie piante di San Giovanni dietro le porte delle cucine, per proteggere la casa e i suoi abitanti.
Il bouquet propiziatorio si ottiene cogliendo erbe miste come iperico, artemisia, ruta, mentuccia, rosmarino, prezzemolo, aglio, lavanda, dopo il tramonto del 23 giugno, lasciandole all’aperto per tutta la notte.

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E, per questioni di cuore e di fidanzamenti, c’è il rito delle bambole di pezza, riempite con le stesse erbe che le madri regalano alle figlie per augurare fertilità.
Inoltre, se una ragazza nubile la sera del 23 brucia un Cardo e il giorno dopo è ancora verde, allora arriverà presto un uomo a chiedere la sua mano.
Altri rituali prevedono che tu lavi viso e capelli con la rugiada notturna di San Giovanni, per garantire salute e bellezza per il resto dell’anno.
Fai una croce su un albero a mezzanotte, poi fai una promessa accanto ad essa e sarai soddisfatta per tutta la vita.


Rendi fertile il terreno, seppellendo un pezzo di una candela che è stata precedentemente bruciata nella notte di San Giovanni.
Per fare sogni profetici, raccogli 7 fiori di qualsiasi tipo e mettili sotto il cuscino. Vai a dormire e chiedi al sogno di rivelarti qualche aspetto del tuo futuro.
Concludendo, questi riti nascono dal fatto, che l’estate è foriera di siccità, temporali e malattie che possono rovinare i raccolti.
Quindi anticamente, nella notte di San Giovanni, ci si ingegnava per proteggersi.

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Avanti allora, utilizza al meglio questa notte, per portare la magia positiva nella tua vita!

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“La speranza è il tappeto magico che ci trasporta dal momento presente nel regno delle infinite possibilità” (H. J. Brown)

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