Glebionis è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Asteraceae, e comprende soltanto 2 specie: Glebionis coronaria e Glebionis segetum.
Glebionis: dal latino “gleba” = “terreno, fondo”, per i luoghi in cui cresce.
Il Glebione comune, Glebionis coronaria, è di origine mediterranea, può raggiungere gli 80 cm di altezza, e presenta foglie bipennatopartite con lobi lanceolati e spesso dentati, fiori a capolini con il centro giallo scuro formato da tubuli, e petali di colore giallo o bianco-giallo, o parzialmente aranciati; squame del calice ovali, spesso con bordi nerastri.
Presente in tutta Italia, tranne Valle d’Aosta, Piemonte ed Umbria, il Glebione comune cresce nei campi coltivati, negli incolti, lungo i bordi delle strade, in ambienti ruderali, in zone aride.

Ph. MadameBlatt
Coronaria = corona, ghirlanda, per la disposizione dei suoi petali.
Altri nomi: Margheritone giallo, Fior d’oro, Crisantemo giallo, Bambagella, Matricale, Margaritone, Garland chrysanthemum, Chrysanthemum greens, Edible chrysanthemum, Crown daisy chrysanthemum, Chop suey greens, Crown daisy, Crown marigold, Japanese greens, Kronen-Wucherblume, Kronen-Margerite, Chrysanthème à couronnes, Chrysanthème couronné, Ssukgat, Busbas, Lellux, Malmequer, Pampilho, Antimonia, Estrella de mieses, Mirabel, Mantilide.
Con un forte odore aromatico, le foglie ed i giovani germogli del Glebione sono commestibili, e sono impiegati come verdura e per aromatizzare alcune pietanze, soprattutto in molte cucine asiatiche.

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Questa pianta fu introdotta in Cina durante la dinastia Song tra il 960 e il 1279 d.C., e divenne rapidamente popolare come verdura a foglia, diffondendosi in tutta l’Asia fino all’India e al Giappone.
Nella cucina coreana, il Glebione viene utilizzato come ingrediente in varie zuppe e stufati, nonché come contorno, il “namul”.
Nella cucina cinese, si chiama “Tong ho choy” in cantonese e “Tóng hāo cài“ in mandarino, ed è usato come ingrediente per fritture, stufati, casseruole e hotpot.
In Giappone, si chiama Shungiku (Crisantemo primaverile) e viene utilizzato nel “nabemono”, mescolato al riso o condito con salsa di soia e semi di sesamo come contorno.

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Nella cucina vietnamita si chiama Cải cúc o Tần ô ed è un ingrediente della zuppa “canh”, o come contorno per accompagnare varie zuppe di noodle.
Nell’isola di Creta, esiste una varietà della specie chiamata Mantilida, i cui teneri germogli sono consumati crudi o cotti al vapore dalla gente del posto.
I fiori del Glebione sono aromatici, amari e gastrici, e possono essere un sostituto della Camomilla romana (Chamaemelum nobile).
Le foglie hanno un elevato contenuto di vitamina A, sono espettoranti e gastriche, mentre la corteccia è purgante e viene anche utilizzata nel trattamento della sifilide.

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Il Glebione, insieme con il Pepe nero, è usato per trattare la gonorrea.
Estratti da Glebionis coronaria hanno dimostrato di inibire la crescita del Lactobacillus casei, un batterio intestinale benefico per l’uomo.
Il Glebione contiene “acido clorogenico”, che ha dimostrato di rallentare il rilascio di glucosio nel flusso sanguigno dopo aver mangiato: ciò significa che può aiutare nella gestione del peso.
Gli oli essenziali di questa specie hanno caratteristiche antiossidanti, antinfiammatorie ed antidiabetiche.

Glebionis segetum-Ph. MadameBlatt
La seconda specie, il Crisantemo campestre (Glebionis segetum) è originaria del Mediterraneo orientale, e cresce spontaneamente in tutta Italia, tranne Val d’Aosta e Piemonte, in campi incolti o coltivati, ai bordi delle strade, nei rudereti.
Segetum: dal latino, “dei campi coltivati”.
Altri nomi: Margherita di Mikonos, Calendula di mais, Margherita di mais, Ingrassabue dei campi, Fior di grano, Margherita delle messi, ‘Mprenamanti, Gallinassa, Corn marigold, Yellow ox-eye marigold, Corona de rey, Margarita del trigo, Chrysanthème des blés, Corn daisy, Chrysanthème des moissons, Chrysanthème des champs, Saat-Margerite, Feld-Wucherblume, Saatwucherblume, Gahouane asfeur, Nán tóng hāo, Erva mijona, Malmequer, Ojo de los sembrados.

Glebionis segetum-Ph. MadameBlatt
Questa pianta può raggiungere i 60-80 cm d’altezza, presenta foglie bipennate e divise in lobi lanceolati, glauche e carnose, e fiori con petali giallo-oro.
Il Crisantemo campestre è una pianta commestibile, molto utilizzata in Oriente, soprattutto in Cina.
Già nel 1700, era molto apprezzata ed è stata una delle piante più consumate soprattutto in tempi di guerre e carestia, inserita appunto dal medico fiorentino Giovanni Targioni Tozzetti, tra le piante alimurgiche (utili come alimenti in caso di emergenze dovute a carestie o guerre).
I suoi petali, frullati nel burro ed aggiunti al formaggio, intensificano il colore giallo dello stesso.
I giovani germogli vengono consumati come verdura, in insalate, zuppe, e per aromatizzare alcune pietanze.

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Da sempre considerato pianta infestante, durante il XIII secolo in Scozia, una legge di Alessandro II affermava che, se un agricoltore avesse permesso che anche una singola pianta di Crisantemo campestre avesse prodotto semi tra i suoi raccolti, allora sarebbe stato multato con una pecora.
Anche in Danimarca esistevano leggi che obbligavano gli agricoltori a sradicare il Crisantemo campestre.
Questa specie è molto apprezzata dai bovini (da qui il nome volgare Ingrassabue), ma anche dalle tartarughe terrestri, api, farfalle e falene.
Per secoli, durante le notti di “Mezza estate” (21 giugno) e di San Giovanni (24 giugno), quando c’erano raduni attorno ai fuochi ed un’enorme enfasi nella necessità di protezione dal male, le comunità rurali decoravano le case con erbe e piante, oltre a bruciarle sul fuoco, per scacciare gli spiriti maligni.

Glebionis segetum -Ph. Jan van der Straaten on www.freenatureimages.eu
Tra le varie piante protettive, oltre all’Iperico, Artemisia, Achillea, Piantaggine e Verbena, c’era il Crisantemo campestre.
Nella medicina popolare, tutta la pianta viene utilizzata esternamente per la cura dei capelli e per alleviare il prurito.
Contro la stitichezza ed il mal di pancia, basta far bollire i fiori in acqua per 20 minuti, aggiungere il miele e berne 2 cucchiai 3 volte al giorno.
Infatti, tradizionalmente il Crisantemo campestre era usato per alleviare il dolore addominale, ma anche il mal di gola, trattare la mancanza di respiro e contro la caduta dei capelli negli esseri umani.
Questa specie ha attività antimicrobica, antiossidante, antivirale, antimicotica, citotossica e repellente per insetti.
In Giappone, le foglie di Crisantemo campestre (ma anche di Glebione) sono utilizzate per sopprimere gli odori di pesce negli alimenti.

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Nel linguaggio dei fiori, il significato della specie Glebione è: “abbondanza” e “riserva”.
Questi sono due dei fiori più utilizzati per effettuare l’Oracolo della Margherita (Mi ama, non mi ama), recitato mentre si strappano i petali dal capolino.
In Esoterismo, i Glebionis erano utilizzati per i rituali di sepoltura e sono una decorazione adatta durante Samhain e per gli altari ancestrali.
I capolini essiccati possono essere bruciati durante le cerimonie di benedizione della casa.
I Glebionis vengono utilizzati nelle formule per dissipare il calore, ed attenuare l’insonnia dovuta allo stress o alla rabbia.
Associati ai neonati, portano protezione alla cameretta del bambino.
I Glebionis, portati su se stessi, apportano amore e possono essere utilizzati per creare potente attrazione e passione all’interno di una relazione.
Sono anche utilizzati per creare incantesimi di fortuna, fertilità e sicurezza (specialmente per un neonato).
I Glebionis sono utilizzati per decorare gli edifici, altari o le persone durante la vigilia di mezza estate.
Combinati con la Salvia in un potente mojo purificante, liberano la casa dall’energia negativa.

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