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MOJO, LA BORSA DELL’EVOCAZIONE

Scritto da MadameBlatt


Nell’Hoodoo, il Mojo è un amuleto costituito solitamente da un sacchetto di stoffa, preferibilmente flanella rossa (poiché il colore rosso è usato per proteggere chi lo indossa dal male e dal potere spirituale), in alternativa va bene anche nero, marrone o verde, contenente uno o più oggetti magici, ma come contenitore si possono usare anche bustine, zucche, bottiglie, conchiglie ed altro.
La creazione di Mojo è un sistema esoterico della magia afro-americana, che prevede a volte l’alloggiamento degli spiriti all’interno di questi contenitori per protezione, guarigione o danno, e per consultarsi con gli spiriti.
Altre volte invece, il Mojo viene creato per manifestare risultati nella vita di una persona come buona fortuna, denaro o amore.
E’ come un incantesimo che può essere portato con sé, o sul corpo del richiedente.
Il nome Mojo deriva dalla lingua kikongo (lingua bantu del Congo) “mooyo”, che si riferisce agli “spiriti che dimorano negli incantesimi magici” (nkisi, contenitore degli spiriti), oppure da “moco’o” = “stregone” nella famiglia Fula delle lingue dell’Africa.

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Esistono svariati tipi di Mojo, che può essere chiamato pure Gris-gris, Juju, Mano, ecc, a seconda che provengano dalle culture dei nativi americani o dal sud America.
Ma esso ha avuto origine nell’Africa centrale ed occidentale, arrivando ​​poi in America con l’avvento della schiavitù.
Il Mojo ha una grande importanza nella storia e nella cultura delle delle piantagioni africane.
Gli abitanti dell’Africa centrale ed occidentale praticavano l’arte spirituale di creare borse magiche per protezione, guarigione e per comunicare con gli spiriti.
Originariamente il Mojo era adornato con scritture islamiche e veniva utilizzato per allontanare gli spiriti maligni o la sfortuna, e spesso erano indossati sia dai non credenti che dai credenti, oltre ad essere attaccati agli edifici.
Con la schiavitù, la pratica dell’uso del Mojo arrivò negli Stati Uniti, venendo rapidamente adottata dai praticanti del Voodoo ed Hoodoo della Louisiana e dal Vudù ad Haiti.


Di seguito, l’origine di alcuni nomi utilizzati per questi amuleti.
Il popolo Mandinka della Sierra Leone, chiamati anche Malinke o Mandingo, furono il primo gruppo musulmano schiavizzato ad arrivare nelle Americhe.
Quest’etnia era nota per le sue potenti borse da evocazione, chiamate Gris-gris (ed in seguito ribattezzate Mojo negli Stati Uniti), col significato di “feticcio”, in quanto le consideravano “cose viventi”.
Tutte le altre persone schiavizzate si rivolgevano ai Mandinka per servizi di magia, chiedendogli di realizzare questi sacchettini, per proteggersi dai loro schiavisti.
I popoli Bakongo e Yoruba dell’Africa centro-occidentale, invece, creavano borse medicinali, utilizzando pelle o stoffa, nei quali vi collocavano piume, parti di animali, radici, erbe e altri ingredienti per proteggerli.
Quando furono ridotti in schiavitù e portati negli Stati Uniti, la pratica di utilizzare piume, parti di animali, ossa di animali e umane ed altri ingredienti per creare sacchetti di Mojo, continuò nelle comunità afroamericane, secondo la tradizione di Hoodoo.

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Infatti, qui iniziarono a portare Nkisi, Wanga (bambola) ed altri oggetti portafortuna, per allontanare ed invertire il male e per curare le malattie.
I sacchetti magici si chiamavano Juju, parola usata anche per descrivere tutte le forme di ciondoli realizzati in Hoodoo.
Questi Juju africani influenzarono la creazione delle borse Mojo e la pratica filosofica spirituale nelle comunità afro-americane.
Essi venivano appesi agli alberi, legati ad una corda, o indossati sotto i vestiti per provocare un effetto sul bersaglio prestabilito.
I Bakongo dicevano che i “Simbi” (Spirito dell’acqua) potevano dimorare nelle borse evocatrici (Mojo), per curare o proteggere un individuo o una comunità.
Chi creava il Mojo si chiamava Nganga e lo faceva utilizzando ingredienti specifici adatti ad un certo Simbi, per invocarlo nella borsa dell’evocazione.
Quindi, la filosofia spirituale dello Juju ha influenzato la creazione del Mojo, poiché gli Afroamericani includono alcuni ingredienti naturali ed animali, come ossa, artigli o denti di animali, ossa umane o terra di cimitero, per ospitare uno spirito Simbi o uno spirito ancestrale all’interno di questo sacchetto per protezione o guarigione.

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Per quanto riguarda il termine “Mano”, alcuni archeologi hanno trovato in una piantagione del Tennessee, alcuni ciondoli-amuleti, tra cui radici portafortuna, ossa di pene di procione, ceramiche, perline blu e “mani Mojo”.
La parola Mano, quindi, è definita come una combinazione di ingredienti messi nel sacchetto, tra cui ossa delle dita e delle mani dei morti trovati, che ne prende il nome.
Col tempo la creazione del Mojo si “americanizzò”, quando i Neri in America usarono materiali del luogo e la reinterpretarono applicando concetti cristiani od islamici.
I Mojo vengono utilizzati per radicare gli spiriti in determinati luoghi, per impedire a quelli dei morti di tornare e perseguitare i vivi, e si posizionano gli ultimi oggetti che i defunti hanno toccato sopra le loro tombe.
Questi ultimi oggetti toccati dai morti vengono preventivamente posti all’interno dei sacchetti Mojo, per trasportare lo spirito del defunto insieme ai vivi per protezione.
Prima che una borsa Mojo possa essere usata, deve essere “risvegliata”, ovvero deve essere nutrita e pregata da un prete o da uno “stregone”.
Ciò avviene tramite una preghiera detta sopra la borsa, che solitamente coincide con la religione del santone o di chi la indossa.

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Dopo che il Mojo è stato pregato, viene “nutrito”, per mantenerlo attivo, nel senso che viene unto con un liquido come alcol, acqua santa o profumo; ma si può anche bruciare dell’incenso o delle erbe sopra di esso, per nutrirlo.
Per riempire il Mojo si possono usare diversi ingredienti, tra cui: erbe, radici, chiodi, aghi, parti di animali, capelli, ditali, terra tombale, minerali, monete, cristalli, terra rossa, lana d’acciaio, argilla, semi di zucca, calamita, polvere d’incenso, gettoni di buona fortuna e amuleti intagliati, ad ognuno dei quali viene assegnato uno scopo ben preciso.
Importantissimo è che gli ingredienti siano di numero dispari.
Naturalmente, nessun Mojo è uguale per tutti in quanto, prima di prepararne uno, il cliente consulta un preparatore, Rootworker, o un prete, per riferirgli esattamente ciò di cui ha bisogno.
Aghi e chiodi vengono spesso usati per Mojo protettivi; denti ed artigli di alligatore per fortuna nella vita e nel gioco d’azzardo; cannella e petali di fiori per attirare l’amore nella vita di chi lo indossa.
La cosa più importante, comunque, è il successo del Mojo che dipende da chi lo indossa, in quanto deve tenerlo sempre vicino a sé e assolutamente nascosto agli occhi degli altri.

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Infatti, se qualcuno fosse a conoscenza che una persona indossa una borsa Mojo, la metterebbe a rischio sia nella riuscita che nella propria sicurezza.
La maggior parte degli uomini appunta il Mojo nella tasca sinistra dei pantaloni, mentre le donne lo appuntano al reggiseno, o alla biancheria intima, o attorno alle cosce.
Per i primi tre giorni, bisogna tenere il sacchettino Mojo a contatto con la pelle, mettendolo sotto il cuscino durante la notte.
Con il passare delle settimane, e se la tua richiesta non sembra manifestarsi, potrebbe essere il momento di nutrire di nuovo la tua borsa Mojo: basta strofinarle un po’ d’olio sopra, ogni volta che senti il bisogno di un sollievo magico.

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Ma perché potresti utilizzare un sacchetto Mojo?
Per esempio, se oggi tu hai un buon successo, sei popolare, persuasivo, potrebbe non essere una condizione permanente, giusto?
Quindi, procurarti una di queste borsettine magiche, potrebbe aiutarti a proteggerti.
Oppure, hai bisogno di riaccendere quella scintilla di ispirazione, per aiutarti a riconnetterti all’impegno ed alla motivazione, che ti occorrono nella vita.
Il Mojo può essere utile per chi si scoraggia facilmente a causa degli intoppi e si arrende; fatica a portare a termine le cose; si sente stanco, abbattuto e piatto e può dubitare della propria capacità di affrontare la giornata ed i compiti da svolgere.
E’ valido quando sono richiesti sforzo ed impegno, perché le cose sembrano troppo complicate e si ha voglia di abbandonare tutto.
Il potenziale positivo del Mojo è di farti sentire la volontà di dare una possibilità, di rispondere positivamente alle sfide della vita con tenacia e una mentalità di risoluzione dei problemi.
Per aiutarti a ripristinare un senso di ambizione, con resistenza nei momenti di stress e rinnovato interesse per la vita.
Ma può servire anche per aumentare la fedeltà e l’impegno, e creare forti legami d’amore tra te e il tuo partner.
Alcune donne ne portano uno appositamente creato allo scopo di controllare il proprio uomo….
E’ chiamato “sacchetto della natura” ed anticamente era utilizzato anche per mantenere fedele un amante, o allontanare un marito, in quanto i suoi contenuti sono legati all’amore, alla devozione e al dominio.

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Solitamente esso dovrebbe contenere necessariamente anche radice di Iris di Jezebel (Iris hexagona), ampiamente usata nella magia dell’amore in Hoodoo, e conosciuta anche come ‘Love Drawing Herb’, o ‘Radice della regina Elisabetta’.
Oltre ad essa, è consuetudine usare il sangue mestruale come elemento chiave, così come lo sperma dell’uomo coinvolto.
Esiste anche un Mojo in chiave moderna, chiamato “Jackball”, realizzato ed utilizzato in modo molto diverso: contiene anche radici ed altri componenti tipici del Mojo, ma essi vengono racchiusi in una palla di cera d’api, aggiungendola lentamente agli ingredienti e modellando una palla.
Si avvolge, quindi, in filo rosso o spago rosso, lasciando dietro di sé una lunga coda, una volta completato.


Il Jackball è considerato incantesimo/contenitore, che invoca la stessa energia che si utilizzerebbe per creare un Mojo o una bottiglia di strega.
E’ usato come talismano per proteggersi dal male, per influenzare gli altri, per conferire maestria al custode e può anche essere usato per la divinazione, come il pendolo.

Certo, alcuni utilizzano il Mojo come strumento dannoso, per maledire altre persone, spesso lasciato sulle lapidi di chi è stato crudele in vita, o appeso su edifici e case di chi si odia.
Ma io voglio pensare, che la maggior parte di noi lo utilizzi solo in maniera positiva, come portatore di buona fortuna, rispecchiando la parte “buona” della pratica Voodoo.
Insomma, il Mojo deve essere creato per manifestare risultati nella vita di una persona come buona fortuna, denaro, amore, benessere.
Basta usare i giusti ingredienti appropriati ed indossarlo in un luogo segreto del tuo corpo.
Cosa aspetti…

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“La speranza è il tappeto magico che ci trasporta dal momento presente nel regno delle infinite possibilità” (H. J. Brown)

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