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ARO, IL PANE DELLA FERTILITA’

Scritto da MadameBlatt

L’ Arum, chiamato anche Aro, Gigaro, Gigaro Scuro, Gigaro Macchiato, Pan di Serpe, Lingua di Serpe, Erba da Piaghe, Erba Saetta, è un genere di piante, che comprende circa 25 specie, ed è originario dell’Africa, Asia ed Europa.
Il termine Arum deriva dal greco (o dall’arabo) e significa ‘focoso’ in quanto queste piante, quando sono in piena fioritura, emettono calore.
Cresce nelle pietraie vicino al mare, siepi e tra vecchi muri, spesso su suoli calcarei, sui cigli delle strade.
In antichità, i frutti maturi di Arum italicum si credeva erroneamente fossero il cibo del biacco (Hierophis viridiflavus), un serpente carnivoro che vive nelle campagne, da qui l’appellativo “Pan di serpe”.

Ph. Hans on Pixabay

Il genere Arum può raggiungere al massimo una sessantina di centimetri d’altezza e, durante la stagione avversa, non presenta organi aerei, mentre le gemme si trovano nei rizomi, dai quali parte un fusto sotterraneo, che produce radici e foglie.
Le foglie sono grandi a forma sagittata o allungata e spesso sono decorate, con disegni o macchie chiari o scuri, a seconda della specie.
l fiore è uno spadice accompagnato da una spata colorata, che ha l’interessante funzione di trattenere più a lungo gli insetti in prossimità del fiore per favorirne l’impollinazione.

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I fiori fecondati producono una pannocchia formata da bacche carnose, arancione o rosse, amate dai roditori.
Tutta la pianta, che ha un forte sapore bruciante di pepe, e specialmente i frutti che sono bacche rosse, carnose, della dimensione dei piselli, pur non essendo velenosa, è altamente tossica.
Dal tubero è possibile estrarre una fecola alimentare, con opportuni trattamenti.
In periodi di grave carestia, le popolazioni riuscivano a neutralizzarne la tossicità, cuocendo il tubero, così da poterlo consumare.

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Nel secolo XVI, i colletti increspati dei nobili venivano irrigiditi dalle lavandaie con l’amido ricavato dal Gigaro, ma ciò causava serie irritazioni alle mani e, pertanto, l’uso fu abbandonato.
Arum palaestinum (Giglio di Salomone) è una specie originaria del Medio Oriente, dove è consacrata nella medicina erboristica tradizionale arabo-palestinese, e usata per rafforzare le ossa, allontanare i parassiti, le infezioni e molte altre malattie.
Recentemente alcuni studi dimostrano l’azione anticancerogena sia in vitro che in vivo.
Inoltre, le foglie diraspate, cotte con limone o acetosella, sono considerate una prelibatezza dagli Arabi.
Il Dracunculus vulgaris, chiamato volgarmente Dragontea o Aro del drago, è forse la più un’imponente specie medievale a fiore grande.
Originario del Mediterraneo, non è né grande né puzzolente come alcuni Arum tropicali, ma è una pianta molto suggestiva e viene spesso coltivata come curiosità orticola.
Sebbene il fiore di Dracunculus vulgaris duri cinque o sei giorni, puzza forte solo per un giorno dopo l’apertura completa, come carne in decomposizione, per richiamare mosche ed altri insetti per l’impollinazione.

Dracunculus vulgaris-Ph. actaplantarum.org

Nel Medioevo, l’Aro del drago aveva sia usi medicinali che associazioni magiche.
Si diceva che fosse un afrodisiaco e che, se veniva sepolto, proteggesse dai serpenti, mentre se si ricavava una polvere dal tubero, questa avrebbe fatto apparire serpenti verdi e rossi, utili per spaventare il nemico o divertire il pubblico.
Arum maculatum ha un carattere altrettanto piccante.
La pianta era associata alle antiche tradizioni britanniche del Primo Maggio, che includevano rapporti sessuali nei campi, per garantire la fertilità della terra.

In quanto tale, fu considerata una “piantina allegra” fino all’epoca vittoriana, e poi denunciata come diabolica, lasciva e simbolica del peccato sfrenato.
Le ragazze venivano avvertite di non toccarlo, perché potevano rimanere incinte.

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Gli erboristi dall’antica Grecia alla Gran Bretagna medievale, esaltavano le radici amidacee dell’Arum per la produzione di afrodisiaci, aiuti alla fertilità e altri medicinali incentrati sul sistema riproduttivo, mentre il succo spremuto dalle foglie veniva usato per vari disturbi della pelle.
A causa delle tossine dell’Arum, tuttavia, era necessaria una grande abilità per renderlo sicuro.
Nell’antica tradizione erboristica si diceva che la conoscenza segreta sulla lavorazione della pianta provenisse dalle fate dei boschi, e si tramandava attraverso famiglie dei mortali, incaricate di usarlo saggiamente.

Amorphophallus titanum – Ph. Treehugger

Ma il più incredibile e particolare, è senz’altro Amorphophallus titanum (dal greco ‘pene senza forma gigantesco’), chiamato anche Aro titano, Fiore cadavere, che può raggiungere i 3 metri d’altezza e somiglia appunto ad un gigantesco fallo, da cui il nome.
Il suo odore ricorda la carne in decomposizione, attirando coleotteri che mangiano carogne e mosche di carne, impollinandolo.
Il colore rosso intenso e la consistenza dell’inflorescenza contribuiscono all’illusione, che la brattea sia un pezzo di carne.

Amorphophallus titanum-Ph. BioPills

Dopo che il fiore muore, una singola foglia, che raggiunge le dimensioni di un piccolo albero, cresce dal cormo sotterraneo, e cresce su uno stelo un po’ verde che si dirama in tre sezioni nella parte superiore, ciascuna contenente molte foglioline.
Ogni anno la vecchia foglia muore e al suo posto ne cresce una nuova.
Quando il cormo ha immagazzinato abbastanza energia, diventa dormiente per circa 4 mesi e poi il processo si ripete.

Poiché spadice e spata possono simboleggiare un bambino nella culla, una volta il Gigaro veniva posto nella culla in segno di protezione, accanto al bambino.
Per i pagani e nella magia popolare, il Gigaro era associato a Beltane .
Questa pianta rappresenta l’armonia sessuale, infatti lo spadice assomiglia al fallo e la spata bianca, che la racchiude, sembra in qualche modo simile a una vagina.
Si usa negli incantesimi per mantenere fedele un partner, piantandolo nel giardino intorno alla propria casa.

The Lords-and-Ladies Fairy - Flower Fairies

PIANETA: Venere
ELEMENTO: Terra
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Toro

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