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CANDOMBLE’, LA DANZA DEI NERI

Scritto da MadameBlatt

Il Candomblé (probabili significati sono “danze di negri”, “festa”, ma è anche il nome di un antico strumento musicale) è una religione afro-brasiliana, tuttora praticata in Africa e prevalentemente in Brasile, ma anche in altri Stati come Uruguay, Paraguay, Venezuela ed Argentina, oltre ad essere diffusa anche in Spagna e Portogallo.
Questa religione è giunta in Brasile dall’Africa, portata da sacerdoti africani e fedeli che erano stati deportati come schiavi.
Religione monoteista, in quanto crede in un unico dio, Olorun, essa consiste nel culto degli Orixas, spiriti emanazioni appunto di Olorun.
Agli Orixas sono associati determinati colori, attività umane, tipi di alimenti, erbe mediche, ecc.
Essi trasmettono agli umani axé, cioè l’energia universale che è in tutte le cose e nei viventi.
Uno solo di essi è di origine umana, Omolu, detto anche Obalaue.
Gli Orixàs o divinità, sono stati creati da Olorun, per aiutarlo nella creazione del mondo ed in tutto quello che esiste. Gli Orixàs abitano e dominano gli elementi della natura e quello che noi facciamo è acquisire il massimo della conoscenza possibile, per manipolare le forze della natura a nostro favore.

Orisha-Ph. ps_morales on Pixabay


Essi rispecchiano, spesso, figure della tradizione cattolica; per esempio, gli spiriti africani Oxalà, Xangò ed Ogum corrispondono rispettivamente a Gesù Cristo, San Gerolamo e Sant’Antonio.

Il Candomblé si articola in una molteplicità di centri (terreiros) indipendenti, alcuni di tendenze più “africaniste” ed altri di tendenze più apertamente sincretiste.
In alcuni terreiros emergono elementi che derivano dallo spiritismo, che avvicinano il Candomblé all’Umbanda ed anche ad altre religioni orientali.

Il terreiro costituisce una sorta di riproduzione in miniatura di un villaggio africano.
Al suo centro si trova il palo sacro, che simboleggia l’unione tra Cielo e Terra.
All’interno dello spazio aperto del terreiro, si trovano fontane per la purificazione, alberi sacri ed una serie di costruzioni: le case degli Orixás e degli spiriti dei defunti; il luogo dell’iniziazione; un grande salone detto “delle danze”.
Spesso le sacerdotesse sono donne (Mãe de santo), ma ci sono anche gli uomini (Pai de santo) e, al di sopra di loro, c’è solo la forza degli Orixas.
Nella tipica cerimonia di Candomblé, troviamo solitamente questa sequenza:
1) Riti di purificazione preliminare.
2) Discesa degli spiriti che prendono possesso del corpo degli iniziati al ritmo di diversi tipi di tamburi africani.
3) “Crisi di possessione” durante il rituale, con danza degli iniziati.
4) Congedo degli spiriti.
5) Banchetto sacro.
6) “Consultazione” degli spiriti, che offrono suggerimenti per la vita quotidiana e spirituale.

Ph. gustavoboulhosa on Pixabay

La trance costituisce il momento più alto della cerimonia, quello in cui la divinità discende nella testa dei suoi “figli”.
La cerimonia è preceduta dal sacrificio di un animale, il cui numero di zampe varia a seconda dell’importanza della cerimonia e da offerte di tabacco, profumi, denaro, fiori, cibo.
Dopodichè, gli Orixas entrano nel terreiro, precedentemente purificato cosparso di foglie fresche, ed invitano i partecipanti ad entrare nella “Sala di Danza”, luogo adibito alle funzioni sacre.
Uomini e donne si mettono sui lati della sala, divisi per sesso.
Le donne indossano larghe vesti bianche ornate di pizzi, merletti e ricami e ballano.
Solitamente le cerimonie sono pubbliche.

Agogò-Ph. Kamelaman on Pixabay

Nella sala c’è un complesso musicale, formato dagli “Atabaques” (tre tamburi: “Rum”, “Rumpi” e “Lê”) e da un “Agogô” (strumento a percussione, formato da due o più campane di ferro, senza batacchio).
Gli Atabaques devono essere consacrati con una serie di sacrifici; infatti ogni anno bevono il sangue di un pollo, olio di palma ed acqua benedetta.
Questo rito presuppone che ogni creatura umana sia sotto il governo di uno o più Dei, la cui identità può essere riconosciuta mediante riti divinatori.
Solo alcune persone possono “ricevere” nei loro corpi gli esseri divini.
Gli Dei e gli spiriti devono essere propiziati attraverso offerte e sacrifici animali, per rendere possibile la trasmissione della forza vitale sacra, indispensabile per il mantenimento della salute e del benessere.
Mentre il ballo continua per tutta la notte, viene distribuito del cibo.
Candomblè è una chiamata agli spiriti e, quando uno entra nel corpo, la persona cade in stato di trance.
Dopo diverse ore, si cambiano i vestiti, atto che rappresenta una connessione con gli spiriti.
Dopo, i ballerini ritornano a danzare a ritmi ancora più complessi e simbolici.

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