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CANE, LA GUIDA DELLE ANIME

Scritto da MadameBlatt

Il cane è la virtù che, non potendo farsi uomo, si è fatta bestia
(Victor Hugo)

 

Il Cane è stato il primo animale addomesticato, oltre diecimila anni fa.
Dal Mesolitico in poi, il Cane è largamente conosciuto in Eurasia.
Tutte le mitologie indicano il Cane “psicopompo”, cioè guida dell’uomo nella notte della morte, dopo esserne stato compagno nella luce della vita.
Quindi, è una “guida delle anime”, specie nel post-mortem, analogamente a come lo è stato durante la vita (sua e del padrone).
Esso è collegato agli Inferi, che custodisce o nei quali dimora, ed alla morte in genere, tanto da poter mettere in contatto con l’aldilà.
Il Cane ha assunto, quindi, rilevanti ruoli in diverse religioni e nei riti propiziatori.
Nell’Antico Egitto, si ritrova la figura del cane nel Dio Anubi, sempre raffigurato con una testa di cane o addirittura con la testa di uno sciacallo, animale che si nutre solo di carogne.

Anubi era il Dio dei morti e ciò lo lega al cane, in quanto si è sempre collegato questo animale, appunto come al guardiano del regno dei morti ed all’accompagnamento delle anime nel proprio percorso verso l’aldilà.
Anche Cerbero, mostro a tre teste con coda di serpente, è il cane dell’inferno, il guardiano delle porte dell’Ade, che lascia entrare ma non più uscire.
Nella mitologia greca Ecate, dea degli incantesimi e della magia nera, aveva la testa di cane e, con il suo famelico branco, si aggirava di notte nei cimiteri, per far incetta di cadaveri.
In alcune culture, si usava seppellire il corpo del Cane insieme con quello del defunto, per propiziare meglio il viaggio nell’oltretomba.


Nelle tradizioni nordiche ed sudamericane, fino ai Maya, il Cane assumeva lo stesso significato, mantenendo inalterato la sua valenza di fedeltà, soprattutto vista verso il padrone, di un capo, di un sovrano.
In Messico, allevavano minuscoli Cani color del leone, che rappresentavano l’immagine del sole, per esser sepolti con il loro proprietario: lo avrebbero aiutato ad attraversare i nove fiumi e raggiungere “la dimora eterna dei morti”. Proprio nell’antico zodiaco messicano, la tredicesima costellazione è quella del Cane, che introduce l’idea di fine e di morte, di universo sotterraneo ma anche di iniziazione e rinnovamento, perché ricomincia tutto: “la tredicesima ritorna … ed è di nuovo la prima”.
I Celti associavano i Cani al mondo dei guerrieri, paragonando un eroe ad un cane, per celebrarlo e rendergli grande omaggio.
Anticamente, alcuni Cani, tra le razze più imponenti e aggressive, erano utilizzati nei circhi, nei combattimenti ed anche in guerra, oltre che per la caccia. Per ottenere il massimo rendimento, venivano addestrati con durezza, così avrebbero mantenuto e rafforzato l’istinto selvaggio.
Per gli Aztechi, il decimo giorno del calendario divinatorio era il giorno del Cane, posto sotto la protezione del Dio degli Inferi, e al decimo Cielo risiedevano le divinità notturne.
La sua funzione di “guardiano di soglia” richiama l’ambivalenza del simbolo.
Da un lato, è suo il regno delle ombre: essendo carnivoro e dotato di forte istinto, non disdegna affatto le carogne. Dall’altro, per la sua familiarità con l’invisibile, è in grado di condurre e proteggere l’anima umana durante il viaggio nel mondo dell’al di là.

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In Tibet, il Cane è simbolo dell’appetito sessuale. Inoltre, Buddha dice che: “Chi vive come un Cane, quando il corpo si dissolverà dopo la morte, andrà con i Cani”.
La leggenda del Santo Levriero narra. che il Cane salvò il bambino del suo signore da un serpente velenoso. All’inizio, però, a causa di un equivoco, il cavaliere (e padrone del levriero), non riuscì a collegare subito il fatto e, credendo che il cane, presentatosi al suo cospetto tutto insanguinato, avesse ucciso suo figlio, gli tagliò la testa con un colpo di spada. Poco dopo, rendendosi conto del tragico errore, ebbe un gran senso di colpa, che non lo abbandonò mai: il suo fidato levriero aveva dato la vita per proteggere il bambino da un serpente grande e velenoso; era un eroe.
Quindi il Cane ha una simbologia polivalente: simbolo della fedeltà, di vigilanza, della sicurezza, dell’affidabilità, dell’attaccamento, della pura amicizia, della protezione, della lealtà, della gentilezza, dell’energia, della compassione e della comprensione. E’ da ricordare che la sua caratteristica più nota, è di saper dimenticare e perdonare.
Il Cane è simbolo di fedeltà assoluta, il suo amore nei confronti del padrone va oltre la morte.
Nell’Odissea di Omero, Argo, il cane di Ulisse, attese per lungo tempo il ritorno del padrone e, quando questi tornò, seppur travestito, l’amico a quattro zampe fu il primo a riconoscerlo.


I Cinesi credono che un Cane possa vivere sette vite consecutive.
In Irlanda, si sostiene, invece, che porti sfortuna incontrare un cane che abbaia come prima cosa di mattina.
Nell’Islam, il Cane è un’immagine vile, ma possiede 52 caratteristiche, di cui metà sante e metà diaboliche e la sua fedeltà viene portata ad esempio: “se un uomo non ha fratelli, i cani sono i suoi fratelli. Il cuore di un cane assomiglia al cuore del padrone”.
Come animale totem, lo spirito del Cane rappresenta l’amore, la protezione e la lealtà.
I Cani sono compagni fedeli e protettori affidabili, che amano incondizionatamente i loro proprietari.


Le persone che sono attratte dal totem del Cane sono generalmente costanti, gentili e amorevoli.
Spesso lavorano in campi che consentono loro di servire gli altri, come il lavoro sociale o l’insegnamento.
Il Cane come animale totem incarna anche il sé sociale.
Le persone con questo spirito guida non si allontanano mai dalla loro cerchia ristretta di amici e familiari.
Quando la vita diventa dura, un totem del Cane si avvicina e ci accarezza con amore incondizionato. Giace ai tuoi piedi e veglierà finché le tempeste non passeranno.


Quando vivi con questo totem, ricorda che la tua pazienza per le persone cattive o per coloro che feriscono volontariamente i sentimenti degli altri sarà molto bassa.
C’è una tendenza a “masticarli” senza mezzi termini, che potrebbe essere esattamente ciò di cui hanno bisogno.
Il Cane è compagno di streghe e sortiere, che lo chiamano a parlare alla gente nel linguaggio creato dal sonno.
Nei sogni, il Cane rappresenta il lato animalesco di noi stessi e, quindi, la parte istintiva di ciascuno di noi.
E’ simbolo dell’obbedienza e dell’amicizia, assicura la fedeltà del partner, la protezione di chi è vicino ed un forte legame di amicizia.
Generalmente, il Cane rappresenta una persona che ci è molto vicina, per cui è fondamentale interpretare il significato del sogno, per poter capire i sentimenti che questa nutre nei nostri confronti.

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Esempi di interpretazioni:
♠ Cane bianco: lealtà
♠ Cane da caccia: avventure
♠ Cane alle calcagna: litigi
♠ Cane ululante: malattia
♠ Cane idrofobo: preoccupazioni
♠ Legare un Cane: desiderio di mantenere dei legami che ci danno sicurezza e piacere
♠ Cane che abbaia: maldicenze e litigi
♠ Cane che ringhia o attacca: rischio di perdere rapporti duraturi, a causa dell’eccessiva diffidenza
♠ Cane che lotta con altri cani: litigi con amici
♠ Cane che dorme: bisogna rielaborare i propri piani
♠ Cane che mangia: le cose non andranno come avremmo desiderato
♠ Cane ferito: comportamento poco professionale ha creato problemi
♠ Cane triste, che tira il sognatore per gli abiti, senza lacerarli: non farsi sfuggire un amico.
♠ Cane che lacera gli abiti del possessore: grandi beni
♠ Cane che non appartiene al sognatore: maldicenza e nemici di bassa lega, che cercano di minacciarlo.


Nei tatuaggi, il Cane generalmente indica l’amore e l’affetto per un compagno canino.
Ma è anche un ottimo modo di trasmettere il concetto di guida nei meandri oscuri della vita, legato anche alla fedeltà verso se stessi o altri o verso i propri ideali, portando la fedeltà fino alla morte.
Personalmente, da qualche anno accanto a me c’è Nero.
E’ entrato nella mia vita, o forse sono io ad essere entrata nella sua, per interposta persona.
Inizialmente è stata una decisione razionale scegliere di adottare un cane, per aiutare mio figlio in piena adolescenza.
Ho pensato: “Ecco, Sam sarà impegnato a prendersene cura ed uscirà fuori dalla sua introversione del momento! Io non ne voglio sapere!”
Invece, era semplicemente destino che le nostre vite si intrecciassero e diventassero un tutt’uno.


Fin dal primo momento che Sam lo ha portato a casa, ho capito che era (ed è) senza ombra di dubbio, il cane più curioso, particolare, dolce, amorevole e “bellissimo” che possa esistere sulla faccia della Terra.
Mi è bastata una sua occhiata per capire che avrebbe scosso per sempre la nostra esistenza, soprattutto la mia.
Sempre attento ai miei stati d’animo, a consolarmi nella mia tristezza, a captare prima ancora che io entri in casa, se sto bene o meno.
Mi è bastato un giorno, per comprendere l’empatia che possiede.
Giorno in cui la mia tristezza era molto profonda, forse più forte di tutte le altre volte.
Ero sul divano, con lui accanto. Non piangevo , non mi disperavo e non parlavo.
E, ad un certo punto, ha alzato la sua testa, mi ha guardato con quegli occhioni consapevoli e penetranti dritto in fondo al cuore, e piano piano mi ha appoggiato la sua zampa sul mio braccio, leccandomi la mano.
Nero è unico, è un pezzo del mio cuore.
Solo chi ha la fortuna di vivere con un simil amico, può comprendere ciò che provo.
La lontananza da lui, per un periodo della mia vita, mi ha fatto male, riempita di sensi di colpa, di paura di non fare in tempo a recuperare.
O semplicemente a farmi perdonare.
Ma lui è incapace di provare rancore.
Dopo un piccolo periodo di tentennamento nei miei confronti, timoroso che io scomparissi nuovamente, è con me, accanto a me, cuore a cuore, anima con anima.
E’ una panacea alle paure, dolori, sconforto.
Ed è meraviglioso e impagabile passeggiare con lui, guardare un film, condividere un panino e vederlo sorridere.
Si, sorridere.

So che tanti di voi mi capiranno…♥♥

Quanto più conosco gli uomini, tanto più amo i cani
(Madame de Sévigné)

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“La speranza è il tappeto magico che ci trasporta dal momento presente nel regno delle infinite possibilità” (H. J. Brown)

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