Ti sei mai chiesto se ami davvero te stesso?
E se lo fai, come?
Amare noi stessi può essere una delle cose più difficili, ma anche più importanti che noi possiamo mai fare.
Prima di continuare a leggere, però, facciamo attenzione: per ‘amare se stessi’, NON intendo di essere egoista, superficiale e pensare solo o prima al proprio benessere, calpestando gli altri.
Io intendo un’altra cosa.
Questa è la MIA storia, la TUA storia, la storia di TUTTI.
In realtà, la cosa sembra quasi incredibile: per svariati motivi, molti di noi trovano più facile amare gli altri, che amare se stessi.
A volte, inconsapevolmente, siamo davvero orribili con noi stessi, ci sottoponiamo a una dura critica interiore, a relazioni malsane, a sostanze tossiche e, addirittura, automutilazione.
Imparare ad amare noi stessi è il processo per diventare consapevoli ed onorare la nostra storia, ciò che ci piace, di cui abbiamo bisogno, vogliamo, crediamo, bramiamo, come amiamo, come pensiamo, impariamo e cosa ci soddisfa.
E finché non impareremo come onorare davvero chi siamo, possiamo aspettarci un certo numero di eventi sfortunati.
Il primo passo da fare è l’ACCETTAZIONE.

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Infatti, vivere in un mondo in cui evitiamo noi stessi, distraendoci da ciò che siamo, non solo ci impedisce di avvicinarci a noi stessi, ma può persino allontanarci dalla persona che vogliamo davvero diventare.
Quando evitiamo l’accettazione di chi siamo, comprese le nostre diversità, c’è un divario che si apre in noi internamente, e quando siamo continuamente inconsapevoli di quel divario, possiamo facilmente rimanere bloccati nelle acque torbide della depressione (vivere nel passato ) ed ansia (vivere nel futuro o vivere in attesa di qualcosa).
Tuttavia, l’accettazione non è un toccasana raggiungibile da un giorno all’altro, anche perché c’è una differenza tra accettazione ed “indennità”.
L’accettazione è onorare chi siamo fino in fondo, vivendo nella nostra integrità e nella nostra via morale e, soprattutto, non arriva senza sforzo.
L’indennità, invece, è ciò che accade quando accettiamo qualcosa senza sforzo.
Notiamo la differenza e facciamo attenzione a non cadere in confusione.
C’è anche un altro fattore importante: non possiamo avere relazioni autentiche e connesse con altre persone, se non siamo onesti e fedeli a chi siamo.
Infatti, abbiamo bisogno di persone, perché abbiamo bisogno di connessione.
Le storie, che le nostre menti sono in grado di creare da sole, fingendo realtà che non esistono, possono essere dannose per la nostra salute mentale.
Siamo talmente bravi a creare ‘pseudo-connessioni’ con gli altri, come, per esempio, postare sui social media immagini fantastiche e consentire agli altri di vedere le versioni ritagliate e modificate di noi stessi, da non renderci conto di mentire e che questa cosa non sarà duratura, perché non esiste una vera connessione.

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Avere una brutta giornata, affrontare un divorzio, perdere un bambino: la sofferenza è universale, solo se possiamo onorare e condividere le nostre verità, gioia e dolore, senza edulcorazioni.
Se cerchiamo di onorare noi stessi, esprimendo solo i punti di forza, i momenti felici e realizzati, senza condividere anche le nostre ‘cadute’, perdiamo la connessione sincera di ciò che accade realmente
Senza connessione, non c’è solo solitudine, ma disconnessione, che è tossica per le nostre relazioni.
Altro argomento è quello che, se non ami davvero te stesso, con i tuoi pregi e difetti, non sei nemmeno in grado di amare gli altri.
Noi siamo lo specchio degli altri e viceversa e, quando incolpiamo il prossimo per dei difetti che, in realtà, possediamo anche noi, ma non riconosciamo ed accettiamo, allora non solo rimarremo continuamente delusi dalle nostre stesse delusioni, ma scateneremo anche un inferno nella relazione, perché l’altro non è stato all’altezza delle nostre aspettative (e quindi non lo siamo nemmeno noi, al contrario).

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A questo punto, diventa pericoloso per le altre persone essere oneste intorno a noi, per paura di giudizi e commenti errati e, poiché abbiamo davvero alzato il livello delle aspettative per gli altri, che non possono mai essere realisticamente soddisfatte, tutti intorno a noi diventano una delusione, compresi quelli che noi amiamo di più.
Inoltre, come possiamo fidarci degli altri per quello che sono veramente e le loro intenzioni, quando non possiamo nemmeno fidarci di noi stessi?
L’insicurezza e l’ansia per le relazioni e le esperienze possono essere contagiose, e dove c’è una mancanza di amor proprio, c’è anche il presupposto di non essere amabili, non in superficie, ma fino in fondo.
Infatti, dubitare dell’amore degli altri nei nostri riguardi, si presta così a dubitare della profondità e della verità dell’amore che abbiamo noi verso di loro, oltre a portarci a paragonare in continuazione quanto gli altri abbiano più di noi.
Cosi come, non amarci ci porterà sempre a continui dubbi su noi stessi, incertezze, confronti, su tutto ciò che siamo capaci di fare, o di offrire al prossimo.
Indipendentemente dal fatto di essere abbastanza “bravi”, “degni” o anche “intelligenti”, questi sono pensieri che avremo spesso con noi stessi e, vi assicuro, nessuno può resistere a una conversazione del genere dentro di sé per tutta la vita, senza esaurirsi.

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La cosa più comune, poi, che spesso facciamo, è quella di imbarcarci in relazioni che, razionalmente ed anche inconsciamente, sappiamo essere negative, sbagliate, assurde, per noi ma, non amandoci, scegliamo di vivere ugualmente, ritrovandoci spesso in situazioni dolorose , ma anche pericolosissime per la nostra vita.
E tutto ciò, perché non ci amiamo, non abbiamo stima di noi stessi e pensiamo di ‘meritare’ di soffrire, di essere sfruttati, di essere privati della nostra libertà, di essere maltrattati.
Perché non abbiamo diritto a qualcosa di buono, di un rapporto con una persona matura ed equilibrata, che ci ami per ciò che realmente siamo.
E spesso, più ci maltrattano e più ci attacchiamo a queste persone,
ci auto-puniamo, perché non riusciamo ad accettarci e ad amarci.
Assurdo! Quanta inutile sofferenza…

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Ma, indipendentemente dalle ragioni della nostra mancanza di amor proprio, bisogna comprendere che è ora di iniziare a prenderci cura di noi stessi e di trattarci con lo stesso amore che diamo agli altri.
Amarsi non è egoistico, come molti temono, in quanto, non solo migliora il nostro rapporto con noi stessi, ma mostra agli altri come amarci.
Se riflettiamo bene, siamo l’unica persona con cui vivremo per sempre, quindi, è importante che ci piaccia la nostra compagnia, ci fidiamo di noi stessi e riconosciamo le nostre buone qualità.
Il rapporto con noi stessi è la relazione più importante e più lunga che noi abbiamo mai avuto, e vale la pena spendere tempo e sforzi, per svilupparne una più amorevole nei nostri stessi confronti.
Interrogarsi costantemente su di noi, sulla nostra autostima e sui nostri doni è un forte segnale per fare il check-in ed iniziare a offrire auto-compassione e gentilezza a partire da noi stessi, regalandoci le parole e il perdono, che siamo così ansiosi di offrire agli altri.

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