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ARISTOLOCHIA, L’ERBA ASTROLOGA

Scritto da MadameBlatt

L’Aristolochia è un genere di piante composte da circa 500 specie, appartenenti alla famiglia delle Aristolochiaceae.
Alcune specie, come Aristolochia utriformis ed Aristolochia westlandii sono a rischio d’estinzione.
A causa dei loro fiori spettacolari, diverse specie sono usate come piante ornamentali, in particolare la rustica Aristolochia durior del Nord America orientale, che fu una delle tante piante introdotte nei giardini britannici da John Bartram, uno dei primi botanici coloniali anglo americani del ‘700.
Egli, nel 1761, inviò semi che aveva raccolto in Ohio a Londra, i quali arrivarono nelle mani del vivaista James Gordon, per essere coltivati.


Presto, questa pianta fu adottata nella creazione di magnifici pergolati, “un baldacchino impenetrabile ai raggi del sole o alla pioggia moderata“, come fu scritto nel 1801, nel ‘The Botanical Magazine’.
Da noi, la specie più conosciuta è l’Aristolochia clematitis, chiamata anche ‘Erba Astrologa’ (chiamata astrologa per la tendenza dei fiori ad orientarsi con il sole), o ‘Erba del vescovo’, un’erba officinale originaria dell’Europa meridionale.

Aristolochia clematis –Ph. 2017343 on Pixabay

Presenta rizoma strisciante, fusti erbacei eretti ramificati, che possono raggiungere anche 1 metro d’altezza,
foglie spiralate cuoriformi, con margine finemente dentato.
Esse sono il cibo specifico dei bruchi di una farfalla, la Zerynthia cassandra, in quanto i principi attivi tossici dell’Aristolochia ‘nutrice’ permangono nelle larve che, pertanto, risultano parzialmente protette dai loro predatori.

Zerynthia cassandra–Ph. No-longer-here on Pixabay

I fiori gialli sono su lunghi peduncoli, hanno forma di pipa ed odore sgradevole.
I frutti sono capsule pendule, da ovoidali a cilindriche, molto grosse rispetto alla pianta.
Cresce in quasi tutta l’Italia per le strade di campagna, siepi, margine dei boschi, dei fossi, argini dei canali, negli incolti, nei vigneti.

Aristolochia clematis–Ph. WikimediaImages on Pixabay

Il nome del genere deriva dal greco “áristos” = “ottimo”, “lochèia” = “parto”, in quanto si riteneva efficace nei travagli e le infezioni del parto e, poichè la pianta spesso si sostiene su altre piante, il nome specifico si collega alle Clematidi.
Oppure un altro significato di “Aristolochia” è “migliore di nascita”.
Questa pianta è conosciuta anche come: Gewöhnliche Osterluzei, Birthwort, Clematítide.

Aristolochia clematitis-Ph. Attilio Marzorati e Giorgio Faggi, actaplantarum.org

L’Aristolochia clematitide era molto apprezzata come pianta medicinale sin dagli antichi Egizi, Greci e Romani, fino all’età moderna, oltre a svolgere un ruolo importante nella medicina tradizionale cinese.
Gli Indiani d’America la usavano contro i morsi dei serpenti e le febbri.
Questi usi erano basati sulla ‘dottrina dei segni’, in base alla forma del fiore simile all’utero o al serpente.
E’ quindi una pianta medicinale, ma tossica e capace di procurare aborti, avvelenamenti, tachicardia.
I fiori giallo oro e l’odore particolare della Aristolochia sono una trappola per gli insetti, i quali entrati nella corolla, a forma di pipa, scivolano su di un rivestimento ceroso che si trova all’interno, e poi una barriera di peli impedisce loro di risalire all’esterno.

Aristolochia cymbifera–Ph. Bru-nO on Pixabay

Quando poi il fiore appassisce, gli insetti prigionieri, ricoperti di polline, si liberano, assicurando così l’impollinazione.
Plinio diceva che, mangiando la pianta con una base di manzo, subito dopo si sarebbe concepito un figlio maschio.
Il rizoma e le foglie dell’Aristolochia contengono ‘acido aristolochico’, che provoca danni renali gravissimi, pertanto, l’impiego di prodotti a base di qualsiasi specie del genere Aristolochia è vivamente sconsigliato.
A causa della tossicità della pianta, la specie è eliminata dai pascoli e dai prati da sfalcio.
In magia, l’Aristolochia è usata per scacciare i demoni.
Sembra avere molte possibilità per il lavoro rituale, sia nella sua connessione con la morte che con i serpenti.
In passato era usata contro malattie spesso mortali, come la peste, rafforzando la connessione con la morte, ma era anche associata alla gravidanza sin dall’antica Tebe, quindi VITA/MORTE.

Aristolochia salvadorensis–Ph. DerWeg on Pixabay

I fiori sono un incenso particolarmente interessante, per coloro che lavorano con gli spiriti della Madre.
Questa erba magica ha ovviamente un’affinità per le persone, poiché ama stare vicino agli umani, crescendo soprattutto nei frutteti e nei giardini, quindi ha molto da insegnarci, nonostante la sua natura velenosa.
L’Aristolochia non è una pianta adatta all’automedicazione.
In termini di tossicità, Plinio scrisse che ‘un pescatore la getterebbe in acqua per avvelenare i pesci’.
Allo stesso modo, uno dei suoi nomi comuni rivela il suo potere tossico: Venom of the Earth (Veleno della Terra).
L’Aristolochia clematitide avverte della sua tossicità anche attraverso il suo odore: i fiori giallo brillante hanno l’odore della carne in decomposizione ed attirano piccole mosche come impollinatori.

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Aristolochia Tagala by SEEDMALL on Pixabay

L’utero e la pelle sono aree del corpo associate a Venere, quindi si potrebbe considerare questa una pianta di Venere, e molti la elencano come tale.
Tuttavia, penso che sia chiaramente associata a Saturno in quanto, i suoi fiori sono relativamente insignificanti, le piace crescere nei boschi e nei confini, è velenosa e ha un odore sgradevole, in particolare l’odore della morte.

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Aristolochia californica by RarestOfNature on Etsy

PIANETA: Saturno/Venere
ELEMENTO: Terra
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Capricorno, Acquario, Toro, Bilancia
CHAKRA: 1, Muladhara (C. della Radice)

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