Home LUOGHI INCANTATI ATEN, LA CITTA’ D’ORO PERDUTA

ATEN, LA CITTA’ D’ORO PERDUTA

Scritto da MadameBlatt

Il giorno 8 aprile 2021, una missione archeologica egiziana ha annunciato la scoperta di Aten,  una “Città d’Oro perduta” di 3000 anni fa, nella ricca città di Luxor, nella Valle dei Re in Egitto.
Una missione egiziana, guidata dal famoso archeologo egiziano Zahi Hawass, in collaborazione con il Consiglio supremo delle antichità egiziane, ha trovato la città che si era persa sotto la sabbia.
La città era conosciuta come “The Rise of Aten” (l’Ascesa di Aten), risale al regno di Amenhotep III e a quello di suo figlio, Amenhotep IV, noto anche come Akhenaton, e fu governata anche da Tutankhamon.

Amenhotep III e Sobek

Amenhotep III

Amenhotep III e Tiye

Tiye

L’archeologo Hawass ha definito la scoperta, come la più grande città mai trovata in Egitto, in quanto è stata fondata da uno dei più grandi sovrani dell’Egitto, il re Amenhotep III, nono re della XVIII dinastia, che governò l’Egitto dal 1391 al 1353 a.C.
Amenhotep III ereditò un impero che si estendeva dall’Eufrate al Sudan, e morì intorno al 1354 a.C.
E’ interessante sapere anche, che la scorsa settimana, l’Egitto ha trasportato i resti mummificati di 18 antichi re e quattro regine attraverso Il Cairo, dal Museo Egizio al nuovo Museo Nazionale della Civiltà Egizia, con una processione soprannominata la “Parata d’oro dei Faraoni”.

Amenhotep IV

Amenhotep IV e Nefertiti

Tra i 22 corpi c’erano quelli di Amenhotep III e di sua moglie la regina Tiye.
Aten era il più grande insediamento amministrativo e industriale dell’Era dell’impero egiziano sulla riva occidentale di Luxor, e la missione ha portato alla luce alcune delle strade della città che sono fiancheggiate da case, con muri alti fino a 3 metri.
Molte missioni internazionali hanno cercato questa città e non l’hanno mai trovata, mentre la missione egiziana ha iniziato a lavorare alla scoperta nel settembre 2020, trovando una città ben conservata con mura quasi complete e con stanze piene di strumenti della vita quotidiana.

Aten- Ph. CGTN Africa

L’area di scavo è inserita tra il tempio di Ramses III a Medinet Habu e il tempio di Amenhotep III a Memnon.
Dopo sette mesi di scavi, sono stati scoperti diversi quartieri, tra cui un panificio completo di forni e vasellame, oltre a distretti amministrativi e residenziali.
Nella parte meridionale della città, la missione ha trovato un panificio, un’area di cottura e preparazione dei cibi completata con forni e deposito di vasellame.
Anelli, scarabei, vasi di ceramica colorata e mattoni di fango, recanti i sigilli del cartiglio del re Amenhotep III, sono trovati durante la scoperta, confermando la datazione della città.

Ph. Nova News

La missione ha anche portato alla luce molti strumenti utilizzati nella filatura, nella tessitura e nelle scorie per la produzione del vetro.
Si presume che la seconda parte della città, ancora in parte coperta, fosse il quartiere amministrativo e residenziale con unità più ampie e ben disposte, essendo recintato da un muro a zig-zag, con un solo punto di accesso, che conduce a corridoi interni e aree residenziali.
Oltre agli elementi strutturali, sono presenti anche sepolture rinvenute all’interno delle mura cittadine.

Ph. News.Cn

Ph. Times of Republic

Infatti, sono state portate alla luce due insolite sepolture di animali, mucca o toro, insieme ai resti di una persona, trovata con le braccia tese di lato e una corda a brandelli avvolta attorno alle ginocchia.
A nord dell’insediamento, è stato scoperto un grande cimitero, la cui estensione deve ancora essere determinata.
“La scoperta di questa città perduta è la seconda scoperta archeologica più importante dalla tomba di Tutankhamon”, ha dichiarato Betsy Bryan, professoressa di arte egizia e archeologia alla Johns Hopkins University di Baltimora.
“La missione prevede di scoprire tombe incontaminate piene di tesori”.
Inoltre, il team degli archeologi del prof. Hawass ha dichiarato che questo sito è rimasto “intatto per migliaia di anni, lasciato dagli antichi residenti come se fosse ieri”.

Zahi Hawass

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