Canarium è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Burseraceae, la quale comprende più di 100 specie.
Molto conosciute sono tre specie: Canarium luzonicum, Canarium schweinfurthii e Canarium madagascariense.
Canarium luzonicum, comunemente noto come Elemi, è un albero sempreverde che cresce spontaneamente nelle zone tropicali di Malesia, Papua Nuova Guinea ed altre isole del Pacifico.
Nelle Isole Filippine, dove viene coltivato, è conosciuto come Sahing o Pili.
L’albero, che può raggiungere i 30 metri d’altezza, presenta foglie alterne e pennate; fiori a grappoli impollinati dagli insetti, a cui seguono noci dal guscio spesso contenenti noccioli commestibili.
I semi vengono utilizzati per uso alimentare, sia crudi che cotti, e da essi si può estrarre un olio commestibile, mentre la polpa può essere stufata ma è piuttosto insipida.
I giovani germogli della pianta possono essere bolliti e mangiati come verdura.
Elemi è un termine usato molte volte, per denotare diverse resine.

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Nei secoli XVII e XVIII, Elemi indicava solitamente una resina proveniente da alberi brasiliani del genere Calophyllum, e prima ancora indicava la resina derivata dalla Boswellia frereana.
Elemi potrebbe anche derivare dal greco “enaimon” (ἔναιμον), nome di una medicina emostatica che, secondo Plinio, conteneva lacrime trasudate dall’olivo d’Arabia.
O ancora, potrebbe derivare da una frase araba che significa ‘sopra e sotto’, abbreviazione di ‘Come sopra, così sotto’ (Ermete Trismegisto) e questo dice molto sull’azione dell’Elemi sul piano emozionale e spirituale.
Dal Canarium luzonicum si ricava un’oleoresina che, quando è molto fresca è di colore giallo paglierino e morbida poi, piano piano diventa più giallastra e più soda.
L’Elemi di Manila è la più conosciuta e la più grande fonte di approvvigionamento mondiale.

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Di consistenza simile al miele, l’Elemi è solubile in alcol, ed il suo raccolto viene aumentato incidendo l’albero ed applicando calore, per stimolare il flusso della resina.
Con essa si produce l’incenso, più facile da lavorare se congelato per 30 minuti e poi macinato.
Nel suo stato morbido, l’Elemi può essere utilizzata per produrre pellet di incenso (palline di incenso grandi quanto un pisello).
L’olio aromatico di Elemi viene distillato a vapore dalla resina, e possiede un forte profumo di pino e limone.
Uno dei componenti della resina è chiamato amirina, ed essa viene utilizzata principalmente per produrre vernici, lacche ed anche inchiostri da stampa.
La resina Elemi è usata come medicinale erboristico, per trattare bronchite, catarro, tosse estrema, pelle matura, cicatrici, stress e ferite.
Essa si miscela perfettamente con: Borneolo, Canfora, Cardamomo, Dammar, Eucalipto, Guggul, Ibisco, Ginepro, Citronella, Lentisco, Mirra, resina ed aghi di Pino, Opoponax, Legno di Sandalo, Salvia sclarea, Rosmarino.
Anticamente, l’Elemi era venerato come olio sacro e veniva utilizzato persino dagli antichi Egizi nell’imbalsamazione, per aiutare l’anima a trascendere nel regno successivo dell’esistenza.

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Fu la scoperta delle Filippine da parte di Magellano nel 1521, che portò l’Elemi di Manila, nota per le sue proprietà medicinali e il suo profumo, ad essere introdotta in Europa e nel Medio Oriente.
Il suo utilizzo nell’“incenso cinese” per le cerimonie religiose veniva menzionato già in Cina nel VII secolo, oltre ad essere utilizzato come fumigante per profumare le case.
In quell’epoca venivano portate al collo anche piccole borse di Elemi.
A partire dal XVIII secolo, l’Occidente iniziò ad utilizzare regolarmente l’Elemi per le sue proprietà terapeutiche, tanto che viene menzionato in molti testi, anche come “l’inventario dei farmaci semplici che devono essere sempre tenuti a portata di mano nelle farmacie ospedaliere del Re”.
In seguito (ma ancora oggi), quando l’incenso divenne troppo costoso e scarso per il consumo di massa, l’Elemi divenne rapidamente un logico sostituto, offrendo molti degli stessi benefici terapeutici, in quanto con un costo più accessibile.

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È molto utile nel creare chiara consapevolezza e chiarezza per il lavoro meditativo e magico, portando in equilibrio i Chakra della corona e della radice.
Le proprietà unificanti ed equilibranti dell’Elemi lo rendono particolarmente adatto alla meditazione di gruppo, poiché può aiutare a riportare rapidamente in armonia le energie dei partecipanti.
L’Elemi suscita una sensazione di pace profonda unita a completa lucidità, proprietà particolarmente utile all’inizio della meditazione, per allontanare le preoccupazioni esterne, oltre ad aprire alle esperienze mistiche.
A fine seduta è di grande aiuto, per restituire la realtà di ogni giorno, anche se la meditazione è stata molto profonda e lunga.
Se utilizzato per riequilibrare i chakra insieme a qualche cristallo, l’Elemi può risvegliare sentimenti profondamente nascosti.
Incoraggia la contentezza, la calma, l’immobilità rilassante, la compassione e la pace, mostra come bilanciare la tua vita spirituale con la tua esistenza mondana.
Usalo per stimolare le capacità mentali quando soffri di stress, esaurimento nervoso, o semplicemente ti senti lento.
L’olio essenziale di Elemi può essere utilizzato per aiutare a dissipare la solitudine, creare una prospettiva più positiva e incoraggiare la speranza.
In Esoterismo, l’Elemi aiuta ad affinare le proprie abilità magiche, è utilizzato negli incantesimi per abilità psichiche, purificazione, chiarezza e concentrazione, e nella magia degli Inferi.

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Un’altra specie interessante è l’Elemi africano, Canarium schweinfurthii, conosciuto anche come Bush candle, African olive, African elemi, Mupafu, Oliva africana, Abel, Aielé, Muwafu e Canario.
Questo grande albero è originario dell’Africa tropicale e cresce sulle coste di Nigeria, dall’Angola all’Uganda.
L’Elemi africano produce frutti commestibili con un guscio spesso, denso e duro.
I semi duri dei suoi frutti sono usati per la divinazione tradizionale tra gli Stregoni dell’altopiano nella cintura centrale della Nigeria centrale, ma anche per scopi ornamentali come la realizzazione di collane, braccialetti e costumi, o ancora per realizzare strumenti locali.
L’Elemi africano è una delle numerose fonti dell’oleoresina economicamente utile conosciuta, appunto come Elemi africana.
Questa resina, chiamata anche “Mogano bianco” o “Camonya”, si ottiene dal taglio della corteccia ed odora di trementina.
Quando trasuda è appiccicosa e viene usata dalle popolazioni come colla, per riparare ceramiche rotte, per calafatare le barche e come gomma per fissare le punte di freccia alle aste.
Nell’Africa occidentale, questa resina viene tradizionalmente bruciata per fumigare le abitazioni e mescolata con olio per la pittura per il corpo.
Durante la seconda Guerra mondiale, la resina di Elemi africana era utilizzata come sostituto della gomma mastice nella preparazione delle medicazioni per le ferite.
Il decotto di corteccia viene usato contro dissenteria, gonorrea, tosse, dolori al petto, affezioni polmonari, disturbi allo stomaco, intossicazione alimentare ed è purgante ed emetico.
La resina invece è utilizzata contro infezioni provocate da parassiti intestinali, è inoltre emolliente, stimolante, diuretica e svolge un’azione benefica su affezioni cutanee ed eczemi.
Contiene limonene in grande quantità e viene usata come antizanzare e, con uso interno, per contrastare le parassitosi intestinali; viene usata anche per problematiche dermatologiche come eczemi.
Aiuta a riequilibrare i chakra superiori e inferiori, ed a trovare il giusto equilibrio tra la parte spirituale e le responsabilità che abbiamo nel mondo.
L’Elemi africana è anche adatta nelle meditazioni di gruppo, perché aiuta a raggiungere velocemente l’armonia delle energie tra tutti.
Apporta sentimenti di pace profonda e profonda lucidità, aiuta a trovare la concentrazione e ridona freschezza agli ambienti tetri e chiusi.
La Camonya viene utilizzata come incenso per scopi cerimoniali e domestici.

Olio essenziale di Elemi del Madagascar by ApothecarysGarden on Etsy
Ultima specie è il Canarium madagascariense, l’Elemi del Madagascar, un arbusto che può raggiungere i 35 metri d’altezza, foglie alterne, fiori terminali o ascellari di colore bianco e per frutti, delle grosse drupe ovali violette a maturità, con polpa giallastra.
I frutti vengono mangiati, soprattutto dai bambini, ed i semi tostati vengono mangiati come le arachidi.
La sua corteccia bruna o grigiastra è molto apprezzata in ebanisteria, tradizionalmente usata in Madagascar per la costruzione di piroghe, scatole, gabbie, costruzioni, manici di utensili, fiammiferi, mobili di uso quotidiano e parti nascoste di mobili di pregio, impiallacciatura, compensato, pannelli duri e truciolari.
L’Elemi del Madagascar produce una resina aromatica biancastra, impiegata nelle cerimonie rituali in maniera simile all’incenso, chiamata Harami, Haramy o Ramy, la quale ha un odore che ricorda quello dell’Elemi Manila, con una nota più dolce e meno acuta.
L’Harami è uno stimolante e la sua attività aumenta se messo in salamoia nell’alcool.

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