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SPIRIT DAY & LGBTQ

Scritto da MadameBlatt

Lo ‘Spirit Day’, ‘Giornata dello Spirito’, è una giornata mondiale di sensibilizzazione LGBTQ, osservata il terzo giovedì di Ottobre di ogni anno.
Avviata nel 2010 dall’adolescente canadese Brittany McMillan, inizialmente è stata creata in risposta a un’ondata di suicidi di studenti gay legati al bullismo, ampiamente pubblicizzati nel 2010.
Promossa da GLAAD, Gay & Lesbian Alliance Against Defamation, Organizzazione non governativa americana di monitoraggio dei media, fondata come protesta contro la copertura diffamatoria delle persone LGBT, in questa giornata milioni di persone si vestono di viola, per sostenere i giovani LGBTQ, in una posizione unita contro il bullismo, nonché onorare le vittime del suicidio.

Brittany McMillan – Ph. Zimbio

Impegnarsi a “diventare viola” nello Spirit Day è un modo per tutti, marchi e aziende globali e locali, leader mondiali, celebrità, vicini, genitori, compagni di classe e amici, di mostrare visibilmente solidarietà con i giovani e di prendere parte alla più grande campagna antibullismo LGBTQ più visibile al Mondo.
Infatti, dopo la celebrazione inaugurale, il 20 Ottobre 2010, appoggiata e promossa da GLAAD, molte celebrità di Hollywood hanno indossato il viola in questo giorno, per mostrare il loro sostegno alla causa, e molti siti web hanno aggiunto un’importante sfumatura viola al loro design.

Spirit Day-Ph. GLAAD

Lo Spirit Day è stato creato da Brittany McMillan, una studentessa delle superiori nel 2010, quando iniziò a lavorare con GLAAD, per creare una giornata, che facesse sentire più sicura di sé una persona, affinché si sentisse abbastanza protetta nella propria pelle, tanto da essere orgogliosa di essere se stessa.
Il nome dell’evento deriva da un’associazione con la striscia viola della ‘bandiera arcobaleno’, creata da Gilbert Baker, il quale descrisse il colore viola come rappresentazione dello “Spirito”.
Quest’anno lo Spirit Day sarà celebrato il 21 Ottobre.

Ph. WinCalendar

Ma cosa vuol dire LGBT?
Era la notte del 27 giugno 1969, da poco passata l’una di notte, quando la polizia irruppe nel Stonewall Inn, un bar gay in Christopher Street nel Greenwich Village, un quartiere del distretto di Manhattan, New York.

Stonewall -Ph. Gay.it

Quelli, in seguito denominati ‘I moti di Stonewall’, chiamati anche nel loro insieme dal movimento gay statunitense ‘Rivolta di Stonewall’ o semplicemente ‘Stonewall’, furono una serie di violenti scontri fra gruppi di omosessuali e la polizia, e quel momento viene generalmente considerato simbolicamente il momento di nascita del Movimento di Liberazione gay moderno in tutto il Mondo.
Per questo motivo, il 28 giugno è stato scelto dal movimento LGBT come data della ‘Giornata mondiale dell’orgoglio LGBT’ o ‘Pride’.
In uso dagli anni ’90 come LGB, l’odierno LGBTQ è l’acronimo di Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender e Queer.
Questi termini sono usati per descrivere l’orientamento sessuale o l’identità di genere di una persona.

Stonewall

LESBICHE
Una donna la cui attrazione fisica, romantica e/o emotiva duratura è per altre donne. Alcune lesbiche potrebbero preferire identificarsi come gay o come donne gay.

GAY
L’aggettivo usato per descrivere le persone le cui attrazioni fisiche, romantiche e/o emotive durature sono per persone dello stesso sesso. A volte lesbica è il termine preferito per le donne.

BISESSUALE
Una persona che ha la capacità di formare attrazioni fisiche, romantiche e/o emotive durature per le persone dello stesso genere, o per quelle di un altro genere.

TRANSGENDER
Un termine generico per le persone la cui identità di genere e/o espressione di genere differisce da ciò che è tipicamente associato al sesso assegnato alla nascita. Non tutte le persone transgender possono o vogliono fare passi per modificare terapeuticamente o chirurgicamente la loro essenza, e un’identità transgender non dipende dall’aspetto fisico o dalle procedure mediche.

QUEER
Aggettivo utilizzato da alcune persone, il cui orientamento sessuale non è esclusivamente eterosessuale, i quali non si identificano come lesbica, gay e bisessuale, in quanto percepiti come troppo limitanti e/o carichi di connotazioni culturali, che ritengono non applicabili a loro. Un tempo considerato un termine peggiorativo, Queer è stato rivendicato da alcune persone LGBTQ, per descrivere se stesse; tuttavia, non è un termine universalmente accettato nemmeno all’interno della comunità LGBTQ. Inoltre a volte, quando si vede la Q alla fine di LGBT, può anche significare ‘mettere in discussione’, ovvero descrive qualcuno che mette in discussione il proprio orientamento sessuale o identità di genere.

COC Nederland

In Europa, nel dicembre 2010, COC Nederland, organizzazione olandese per le persone LGBT, ha chiamato il secondo venerdì di dicembre ” Paarse Vrijdag ” (Venerdì viola).
Da allora, il ‘Gender Sexuality Alliance Network’ ha continuato a celebrare l’osservanza ogni anno.

Ph. gagnonm1993 on Pixabay

Ma, al di là di sigle, acronimi, colori e vane parole, l’omofobia e la transfobia colpiscono persone di tutto il Mondo.
In molte società, queste persone sono soggette ad abusi e attacchi, e molti Paesi hanno ancora leggi e politiche, che rendono specificatamente l’omosessualità un crimine.
La discriminazione ed il bullismo sono ovunque, nelle assunzioni, nel lavoro, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle strutture ricreative, religiose e sportive, addirittura nelle proprie famiglie…
E tante persone non vivono permanentemente nel loro vero ruolo di genere, per paura che possa minacciare il loro status, qualsiasi esso sia.
Questa non è libertà, non è vita.

by Chainver-gallery on Pixabay

Certo, alcuni giovani LGBTQ, fortunatamente, passano con successo dall’infanzia all’età adulta e diventano adulti sani e produttivi, ma per altri, influenzati negativamente, lo stigma sociale sulle loro scelte o identità sessuali può essere particolarmente difficile.
Lo stigma si presenta in molte forme, come discriminazione, molestie, disapprovazione familiare, rifiuto sociale e violenza.
Le convenzioni internazionali e nazionali sui Diritti Umani proteggono tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o identità di genere.
La ‘Dichiarazione Universale dei Diritti Umani’, del 1948, enuncia questo principio chiave dei diritti umani moderni, dichiarando:

“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”.

Ma, sfortunatamente, gli atteggiamenti omofobici, il bullismo, l’incapacità di proteggere o indagare sui crimini d’odio e altri abusi e l’insufficiente protezione legale a livello nazionale, spesso impediscono alle persone di godere appieno dei loro diritti umani.
L’ostilità verso le minoranze sessuali ha portato a leggi, che criminalizzano l’omosessualità, una discriminazione pervasiva da parte di attori sia pubblici che privati, oltre a violenze contro i membri della comunità LGBTQ.
I ‘Princìpi di Yogyakarta’, per l’applicazione delle leggi internazionali sui diritti umani in relazione all’orientamento sessuale e identità di genere, sono una serie di princìpi per la protezione dei diritti umani in materia di LGBTQ e dell’intersessualità, contro la violenza ed il delitto d’onore.

Ph. LollipopPhotographyUK on Pixabay

Essi sono stati utilizzati dalle Nazioni Unite e da altri gruppi, nel loro sforzo di promuovere e proteggere i diritti umani delle minoranze sessuali.
I Princìpi affermano che “gli esseri umani di ogni orientamento sessuale e identità di genere hanno diritto al pieno godimento di tutti i diritti umani“.
Molti attivisti e gruppi della società civile hanno abbracciato i Princìpi come un importante passo avanti nel riconoscimento internazionale dei diritti per la comunità LGBTI, tuttavia questi sono stati anche al centro di controversie tra gli stati delle Nazioni Unite, in quanto alcune nazioni si sono opposte al loro utilizzo in documenti o risoluzioni ufficiali.


Personalmente, non ho mai pensato agli esseri umani etichettandone il genere, magari ho solo apprezzato o meno le caratteristiche caratteriali, come facciamo tutti.
L’uguaglianza e la libertà dalla discriminazione sono diritti umani fondamentali che appartengono a tutti, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, identità di genere o caratteristiche sessuali.
E aggiungerei anche colore e religione sperando che, presto, non ci sia più bisogno di vestirsi di viola, di protestare, di sopportare, di assistere a scempi e bullismo, di scrivere post perché, finalmente, ognuno di noi avrà capito che siamo TUTTI esseri umani.
E basta!

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