PUMO E PIGNA
Viaggiando per il sud Italia, sicuramente avrete notato degli elementi decorativi a forma di boccioli, in vari materiali, posizionati in coppia o singolarmente, alle estremità di finestre, terrazze, balconi, o all’apice dei trulli.
E’ circondato da tre foglie d’Acanto (leggi articolo), che simboleggiano l’energia vitale che rinasce a ogni primavera, dando inizio ad una nuova vita , apportatrice di rinnovamento.
Un tempo, in base alla grandezza ed al colore, il Pumo rappresentava il simbolo distintivo della famiglia che abitava nel palazzo, oltre ad essere anche stemma araldico di molte nobili famiglie.
Oggi è’ diventato un oggetto da collezione e d’abbellimento nell’arredamento.
Nell’arte antica, un altro degli emblemi più misteriosi è il simbolo della Pigna.
Presso le Terme di Agrippa, a Roma, Publio Cincio Savio ha scolpito il “Pignone”, una colossale statua, che probabilmente decorava originariamente il vicino Tempio di Iside al Campo Marzio, in cui faceva parte di una fontana che gettava acqua dalle punte.
Quindi, la ghiandola pineale assomiglia ad una piccola Pigna, e da questo deriva il suo nome.
Ernest Alfred Wallis Budge (egittologo inglese del 1800) notò che in alcuni papiri, che illustravano l’ingresso delle anime dei morti nella sala del giudizio di Osiride, il defunto aveva una Pigna attaccata alla sommità del capo.
La Pigna ha quindi diverse simbologie: è associata allo O come uovo, nascita e principio.
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