Commiphora è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Burseraceae, la quale include oltre 180 specie tra alberi ed arbusti, spesso spinosi, originari di Africa, penisola arabica, subcontinente indiano ed America del sud.
Le specie più conosciute, in quanto da esse si estraggono fragranti resine usate per la produzione di incensi, balsami e profumi, sono la Commiphora guidottii, Commiphora myrrha e Commiphora gileadensis.
Commiphora myrrha, comunemente conosciuta come Mirra, è un arbusto originario dell’Africa nord-orientale e dell’Arabia ( Egitto).
Il termine viene dal latino “murra” o “myrrha”, quest’ultimo a sua volta derivato dal greco e deriva da una radice semitica “mrr”, con il significato di “amaro“.
Si tratta di un albero spinoso, che può raggiungere i 4 metri d’altezza, che alla fine dell’estate si copre di fiori e sul tronco compaiono una serie di noduli, dai quali cola la Mirra, in piccole gocce gialle, “lacrime” rosso-giallastre o marroni-rossicce, che vengono raccolte una volta seccate.
In realtà, Mirra è un termine generico, si riferisce ad una gommaresina aromatica, estratta da alberi ed arbusti del genere Commiphora.
Poiché la specie più usata per la sua produzione è la Commiphora myrrha, è usanza definirla Mirra, mentre quella estratta dalla Commiphora guidottii si chiama Opoponax o Mirra dolce, e quella estratta dalla Commiphora gileadensis si chiama Balsamo della Mecca.

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Altri nomi comuni della Commiphora myrrha sono: Mirra somala, Mirra africana, Mirra comune, Mirra di Erabol, Mirra della commia, Mur Makki, Morre.
La Mirra era già conosciuta nell’antico Egitto, in quanto costituiva uno dei componenti del “Kyphi” (un profumo creato con 16 sostanze: miele, vino, uva passa, cipero, aspalato, resina, mirra, legno di rosa, seselis, lentisco, bitume, giunco odoroso, pazienza, ginepro, cardamomo e calamo aromatico) ed era utilizzata nell’imbalsamazione, insieme al lino ed al natron.
Il papiro Ebers (un documento scritto intorno al 1500 a.C.) contiene oltre 800 formule medicinali, molte delle quali a base di una miscela di miele e Mirra.
Nella Bibbia, la Mirra è descritta come uno dei principali componenti dell’olio santo per le unzioni, ma anche come un profumo, citato sette volte nel Cantico dei Cantici.
E’ anche uno dei doni portati dai Re Magi al Bambino Gesù, e nel Vangelo di Marco si dice che fosse stata mescolata al vino offerto a Gesù prima della Crocifissione.
Per quest’ultimo motivo, la Mirra simboleggia l’unzione di Cristo, o l’espiazione dei peccati tramite la sofferenza e la morte corporale.
Anche nell’antica Grecia, la Mirra era mescolata al vino ed una leggenda la associa a Mirra, figlia del re di Cipro e madre di Adone, che fu trasformata in albero dagli Dei.
Considerata preziosa come l’oro per centinaia di anni grazie alla sua capacità di guarire e riparare, si racconta che nell’antica Grecia, nessun soldato andasse in guerra senza avere una pasta di Mirra nella sua borsa.
Nell’Islam, secondo un ḥadīth (racconto) trasmesso da Abu Nuaim da Abban ibn Saleh ibn Anas, Maometto disse: “Fumigate le vostre case con assenzio, mirra e timo“.
Questa gommoresina veniva impiegata in Oriente per preparare unguenti, balsami, per profumare gli ambienti.

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Da oltre 3000 anni è utilizzata come disinfettante delle vie intestinali ed anche come conservante per cibi rapidamente deperibili.
Attualmente la Mirra è utilizzata come componente di prodotti farmaceutici (proprietà disinfettanti) e soprattutto nella profumeria.
La Mirra viene comunemente usata per la preparazione dell’incenso ed ha un sapore acido, amaro e aromatico.
Era tradizionalmente usata nel mondo antico come repellente per insetti, incenso per i rituali religiosi e nell’imbalsamazione dei morti.
I medici usavano le sue proprietà medicinali, per trattare per diversi disturbi, tra cui ferite, malattie come la lebbra, la sifilide e la cattiva digestione.
Le proprietà antimicrobiche ed antiossidanti della Mirra sono ormai note alla scienza ed oggi è utilizzata come antibatterico, anti-fungino, antisettico e può essere usata per la fumigazione o l’uso orale.
E’ anche considerata un agente astringente, antisettico, antiparassitario, anti-virale, emmenagogo ed antispasmodico.
La Mirra è anche un trattamento potente contro la gengivite, le piaghe, il mal di gola, l’artrite e l’acne.
Probabilmente non tutti sanno che questa resina è un ingrediente chiave, che aggiunge sapore a prodotti a base di carne, dessert, bevande analcoliche, gomme e dolci; mentre è conosciutissima come fragranza in incenso, che si è estesa ad altri prodotti cosmetici, come il collutorio, i saponi ed i profumi.

Olio essenziale di Mirra prodotto artigianalmente da ApothecarysGarden on Etsy
ATTENZIONE: forme concentrate di Mirra, come l’olio essenziale, non dovrebbero essere consumate internamente. L’olio può essere applicato in modo sicuro e vantaggioso sulla pelle, se adeguatamente diluito. La Mirra può agire come stimolante uterino e non deve essere utilizzata dalle donne incinte.
La Mirra è sacra alla Grande Madre, con qualsiasi nome venga chiamata (Maria, Iside o Binah), e rappresenta: “Colei che piange e che ascolta le grida del lutto”.
Sotto forma di incenso ed olio per l’unzione, provoca una meditazione ricca e gratificante, soprattutto nell’introspezione, guarisce il dolore personale e connette con i morti e gli Inferi.
Ma raramente essa è usata da sola, in quanto il suo carattere è alquanto malleabile in base agli altri ingredienti a cui viene miscelata.
La Mirra è talmente complessa da racchiudere tante energie diverse e, per questo motivo, rifiuta semplicemente di essere ancorata.
Essa prospera in pieno sole, mentre le sue appuntite spine feroci e la resina scura simile al sangue, l’associano a Marte.
Nello stesso tempo, la maggior parte degli scrittori Wiccan descrivono la Mirra come un’erba della Luna, in particolare della Luna Oscura, sia per la forte storia femminile della resina e sia per i fiori bianchi, tipici delle erbe lunari.
In ultimo, una corrispondenza planetaria secondaria sarebbe Saturno, che governa l’oscurità e la fine.
Si evince che, viste le connessioni della Mirra con il Sole/Marte e le sue proprietà protettive, essa possa collegarsi con l’Elemento Fuoco.
Contemporaneamente, essendo la stessa un balsamo curativo e lenitivo, può anche essere associata all’Acqua, poiché la Luna attira il mare e governa le questioni psichiche.
Infatti la Mirra, con i suoi legami con il dolore, la contemplazione ed il grembo materno, ha certamente alcuni attributi acquosi, quindi essa conduce nelle profondità delle emozioni per esercitare la sua magia curativa.
L’energia della Mirra ritualmente viene utilizzata per guarire il dolore, coltivare la saggezza ed onorare i morti.
Essa è efficace da usare quando hai bisogno di capire i tuoi dolori personali, magari quelli che hai evitato di esaminare.
Infatti può fornirti la calma per elaborare queste emozioni comodamente, aiutarti a comprendere e capire che la crescita spirituale non è mai priva di dolore, ma la Mirra può aggiungere dolcezza alla sofferenza.
Ricorda che la Mirra è il sangue di un albero ferito, ecco perché può essere utilizzata nel lavoro di guarigione e, se la consideri uno spirito vegetale, potresti vederla come un guaritore ferito pronto a impartire la saggezza acquisita.
Puoi anche lavorare con la Mirra se stai vivendo una perdita, usarla in un rituale quando qualcuno è trapassato, cosa che ti permetterebbe di capire i misteri della morte e di guarire dal dolore della perdita.
La Mirra è ampiamente utilizzata nell’aromaterapia, nell’idroterapia, nella fitoterapia e nei rituali energetici.

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