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Aprile 2022
Aspidistra ker è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Asparagacee, originaria dell’Asia (Cina, Giappone) orientale e dell’Africa, comprendente circa 200 specie.
Le più conosciute sono Aspidistra elatior, Aspidistra typica, Aspidistra caespitosa, Aspidistra linearifolia, Aspidistra tonkinensis e Aspidistra lurida.
L’Aspidistra presenta foglie lunghe, larghe e robuste solitamente verdi (l’A. lurida le ha striate di bianco), fiori poco vistosi color porpora scuro, che crescono sulla terra e rizoma.
Raggiunge circa una sessantina di centimetri d’altezza, crescendo a ritmo molto lento.
Si tratta di piante molto longeve, che possono vivere più di cento anni, oltre ad essere soprannominate ‘piante di ghisa‘, a causa della loro resistenza, rusticità, robustezza ed adattabilità a molte situazioni, compresa luce molto scarsa.
Questo genere è stato introdotto in Europa dal naturalista inglese John Bellenden Ker, dopo un viaggio effettuato sull’Himalaya ed in Estremo Oriente, alla fine del ‘700.
Il nome Aspidistra, invece, deriva dal greco ‘aspis’ = ‘piccolo scudo’, in riferimento allo stigma del fiore.
Nella medicina erboristica, le radici, gli steli e le foglie sono considerati febbrifughi, emostatici e tonici, oltre a rafforzare ossa e muscoli.
Un decotto di radice, steli o foglie viene utilizzato nel trattamento di crampi addominali, amenorrea, diarrea, mialgia, lesioni traumatiche e calcoli urinari.
In Giappone, le foglie di Aspidistra elatior tradizionalmente vengono tagliate a pezzi ed utilizzate nelle scatole di ‘bento‘ (vassoio contenitore con coperchio), per separare gli ‘osechi‘ (cibi tradizionali giapponesi, tipici del Capodanno).
L’Aspidistra arrivò nelle case di tutti nei primi anni del XX secolo, e forse per la sua ubiquità e la sua capacità di resistere all’inquinamento ed all’abbandono, arrivò a rappresentare il desiderio di rispettabilità della classe media.
In ogni casa, c’era una pianta di Aspidistra, come scrisse il romanziere George Orwell nel suo ‘Keep the Aspidistra Flying‘, nel quale diceva che le persone ‘bene’ della classe media, per essere considerate rispettabili, dovevano “sistemarsi, fare del bene, vendere l’anima per una villa ed avere un’Aspidistra!”
Ma, dopo la fine della prima guerra mondiale, la povera pianta divenne “uno scherzo da music-hall”, poiché “fuori moda”, in quanto non si adattava al nuovo stile aerodinamico di interior design.
Quindi, sulle riviste di design ed arredamento d’interni, fu sostituita da piante di plastica e cactus.
Nonostante ciò, l’Aspidistra rimase popolare tra molte persone comuni tanto che, verso gli anni ’70, tornò di moda, ma giusto per l’uso che si iniziò a farne nelle floristica, nelle composizioni floreali.
Da qualche anno a questa parte, è considerata una pianta d’élite, non molto facile da trovare in verità, facendoci rimpiangere di averla considerata inutile ed antiquata in passato.
Nel linguaggio dei fiori, l’Aspidistra simboleggia ‘la forza d’animo nelle avversità‘, proprio per le sue caratteristiche di resilienza e resistenza.
Guarda indietro con occhi desiderosi e sappi che ti seguirò,
sollevami nel tuo amore come un vento leggero solleva una rondine,
lascia che il nostro volo sia lontano nel sole o nella pioggia battente ,
ma se sentissi il mio primo amore chiamarmi di nuovo?
Tienimi sul tuo cuore come il mare coraggioso tiene la schiuma,
portami lontano verso le colline che nascondono la tua casa;
La pace ricoprirà il tetto e l’amore chiuderà la porta –
Ma cosa accadrebbe se sentissi il mio primo amore chiamarmi ancora una volta?
Look back with longing eyes and know that I will follow,
Lift me up in your love as a light wind lifts a swallow,
Let our flight be far in sun or blowing rain—
But what if I heard my first love calling me again?
Hold me on your heart as the brave sea holds the foam,
Take me far away to the hills that hide your home;
Peace shall thatch the roof and love shall latch the door—
But what if I heard my first love calling me once more?
-dedicated to Zack-
Nell’amena località di Wallaceburg, in Ontario (Canada), circola una strana leggenda, conosciuta come il ‘Mistero di Baldoon’ (Baldoon Mystery).
Questa è una storia canadese di fantasmi, leggendaria ed inquietante che, da quasi 200 anni, continua a causare brividi ed incubi.
E’ veramente una situazione spettrale, con tanto di rumori spaventosi, incidenti mortali, forze invisibili inspiegabili e un finale misterioso, che lascia più domande che risposte.
Ed ora, immergiamoci in uno dei più grandi misteri canadesi…
Baldoon era un insediamento nel sud-ovest dell’Ontario, esperimento fallito di colonizzazione, da parte di Lord Thomas Douglas Selkirk, conte scozzese del 1800.
Egli immaginò un insediamento, che rispecchiasse in ogni modo la sua terra natale, le Highlands scozzesi, quindi importò pecore e convinse almeno 15 famiglie del vecchio Paese ad intraprendere questa nuova entusiasmante avventura.
Queste persone arrivarono il 5 settembre 1804, ottimiste per il futuro, ma si ritrovarono davanti un pezzo di terra paludoso, nel pieno periodo della malaria.
L’insediamento, quindi, ebbe un inizio difficile, con le terre basse delle paludi difficili da coltivare e la produzione agricola scarsa.
Le pecore non riuscivano a prosperare e la malattia dilagava senza sosta nella comunità.
Il sovrintendente della tenuta, Alexander Macdonnell, decise di utilizzare i fondi di Lord Selkirk, per cercare di risolvere i problemi che affliggevano la comunità.
Ma ciò non fu sufficiente e l’insediamento fallì.
Nel 1812, la colonia fu invasa dagli Americani durante la guerra, e la maggior parte dei coloni tornò al proprio Paese d’origine, costringendo Lord Selkirk a vendere la sua proprietà.
Coloro che rimasero a Baldoon furono presto raggiunti da altre persone interessate ai migliori appezzamenti di terreno.
Una di queste persone era John Macdonald e la sua giovane famiglia.
Nel 1829, mentre alcune donne della famiglia stavano preparando la paglia nel fienile, senza alcun preavviso, i pali della struttura del tetto iniziarono a cadere, scagliati a terra come mortali pugnali di legno.
Le donne dovettero correre ai ripari, per evitare di essere impalate. Ci fu un’indagine da parte degli uomini, ma non fu mai trovata alcuna probabile fonte dell’incidente.
I pali erano stati installati in modo tale, da non potersi staccare facilmente, quindi non ci si spiegava come potesse essere successo.
Questo evento inquietante fu solo l’inizio di strani accadimenti, che avrebbero afflitto la fattoria per gli anni a venire.
La famiglia Macdonald iniziò a sentire suoni inspiegabili a tutte le ore del giorno e della notte.
Mentre dormivano, spesso sentivano il rumore di passi in tutta la casa, soprattutto in cucina.
Questi rumori non erano solo lo scricchiolio occasionale, o il leggero strofinio, spesso si udivano suoni come la marcia ritmica di molti uomini che si preparavano alla guerra.
Quando la famiglia iniziava poi ad indagare, i rumori si fermavano bruscamente.
Inoltre, alla luce fioca delle candele e delle lanterne, la famiglia poteva vedere che non c’era nessun esercito marciante attraverso la loro cucina, ma comunque era un fenomeno che si ripeteva, oltre ad altri eventi sconvolgenti.
Una notte, mentre uno dei bambini Macdonald era seduto in una culla di legno, improvvisamente questa iniziò a dondolare violentemente da una parte all’altra.
Tre uomini si precipitarono nel tentativo di fermarla ma, sebbene usassero tutta la loro forza, il dondolio continuava come se fosse forzato da una potente mano invisibile.
La culla continuò a dondolare, senza aiuto, quando gli uomini indietreggiarono terrorizzati.
Un altro fenomeno fu quello degli incendi avvistati in tutta la proprietà, come se una ‘presenza paranormale’ stesse tentando di bruciare la loro fattoria.
Una volta, più di una dozzina di incendi scoppiarono contemporaneamente, senza alcuna chiara fonte di accensione. Quando un incendio veniva finalmente spento, al suo posto ne iniziavano altri.
John Macdonald, particolarmente turbato da tutto ciò, iniziò a pensare, che qualcosa o qualcuno li volesse allontanare dalla fattoria.
Nel corso degli anni ci furono diversi tipi di eventi inquietanti, ma l’incidente più comune vissuto dalla famiglia era il lancio di sassi e pietre contro le finestre della loro casa.
I membri della famiglia spesso raccoglievano questi sassi e pietre, li contrassegnavano per riconoscerli e li portavano lontano dalla proprietà, depositandoli nelle vicine insenature.
Ma, pochi giorni dopo, gli stessi sassi, con i loro segni d’identificazione, riapparivano a casa loro.
Dopo aver sostituito tantissime volte i vetri delle finestre, John Macdonald alla fine le bloccò, ma successivamente, invece di avere i vetri frantumati, la famiglia sentiva il continuo tonfo delle pietre che colpivano i muri della fattoria.
E la storia si ripeteva, loro raccoglievano le pietre portandole vie, e subito dopo esse riapparivano, quasi quotidianamente.
Inoltre, il cibo ed altri oggetti si alzavano dal tavolo ed iniziavano a ‘ballare’, le pentole si sollevavano dal focolare, per inseguire un cane fuori e tutto intorno al cortile; un vecchio coltello da macellaio passava attraverso una folla di cinquanta uomini e colpiva il muro per tutta la lunghezza della sua lama di 25 centimetri.
Ben presto, i misteriosi fatti che accadevano alla famiglia Macdonald di Baldoon, iniziarono a diffondersi per tutto il Nord America, e la gente iniziò a raccontare queste storie a persone provenienti da tutto il mondo, così i giornali iniziarono a pubblicare questi misteri.
I lettori incuriositi ben presto iniziarono a presentarsi a Baldoon, sperando di intravedere il fenomeno paranormale, e quindi trasformarono questo posto in una macabra attrazione turistica.
In un primo momento, i Macdonald accolsero con favore il crescente interesse per la loro fattoria, ma gli eventi erano veramente terrificanti e la famiglia era preoccupata per la sua incolumità.
Quindi, pensando che l’entità paranormale potesse essere collegata alla casa o alla terra, la famiglia decise di trasferirsi nella vicina fattoria del padre di John Macdonald.
Tuttavia, gli incidenti seguirono la giovane famiglia ed i fenomeni iniziarono a colpire la nuova casa.
John Macdonald, non avendo tregua, tornò nella sua vecchia proprietà, decidendo però di rimanere fuori in una tenda, fino a quando gli incidenti non si fossero calmati.
Ma ciò non accadeva, quindi la famiglia, disperata, cercò un aiuto esterno, tentando anche di affrontare gli incidenti paranormali.
In primo luogo ne discusse con il sacerdote locale, che era esperto di esorcismi, il quale però non riuscì a fare nulla.
In seguito, la famiglia Macdonald incontrò una donna dotata dei poteri della “seconda vista” la quale, ascoltando il resoconto degli eventi paranormali, ipotizzò che gli strani incidenti fossero dovuti a una maledizione posta sulla proprietà da una vecchia.
Alcuni, in verità, ricordavano che i Macdonald erano stati coinvolti in un piccolo battibecco con una donna ed i suoi figli, quando avevano originariamente acquistato la proprietà all’inizio del 1820, quindi forse era lei la causa della loro disgrazia.
Passò il tempo, e non è chiaro come si siano svolti successivamente gli eventi.
Alcune persone raccontano che i Macdonald eseguirono un rituale per liberarsi dal Poltergeist e gli incidenti si fermarono improvvisamente.
Secondo alcune rivisitazioni, un veggente suggerì ai Macdonald di sparare a un’oca nera con un proiettile d’argento, poiché la vecchia aveva effettuato la stregoneria usando l’uccello.
I Macdonald seguirono il consiglio e spararono l’oca nera nell’ala. Poco dopo, la famiglia vide la vecchia con il braccio al collo.
Queste azioni apparentemente misero fine agli strani eventi, ma il confine esatto tra realtà e finzione è diventato alquanto sfocato nel corso degli anni.
Esattamente ciò che ha portato una fine così brusca agli strani incidenti è una parte allettante di questo mistero ma, che la storia della maledizione sia vera o meno, gli incidenti alla fattoria Macdonald si fermarono.
Così, dopo tre anni vissuti nel terrore, la famiglia finalmente potette godere della sua proprietà.
Spettatori curiosi continuavano a fermarsi periodicamente, ma non c’era più niente da vedere.
La proprietà dei Macdonald fu rasa al suolo nel 1930, portando con sé la verità.
“All’Uomo nulla accade che Erbe, Luna e le altre Stelle non vogliano succeda”
-MadameBlatt-
La Melotesia (Melothesia) è una disciplina, che studia i legami intercorrenti tra le varie parti del corpo e un pianeta o un segno zodiacale, trattando le alterazioni fisiche e psichiche dell’uomo, in base alla disposizione degli astri nella volta celeste.
Divenuta poi ‘Iatromatematica’, oggi è chiamata anche ‘Medicina astrologica’.
Questo concetto astrologico, di assegnazione di parti del corpo umano agli oggetti celesti, esisteva già nella scienza astrale greco-romana.
Il suo sfondo concettuale era la presunta simpatia tra Macrocosmo e Microcosmo, gli arti erano assegnati ai Segni zodiacali, mentre gli organi interni ai Pianeti.
Principalmente nella Medicina astrologica, la Melotesia era utilizzata per trovare la presunta origine celeste di una malattia, attraverso la parte del corpo colpita.
Esistevano pertanto diversi sistemi di assegnazione, dal nome della categoria di oggetto celeste a cui era connesso il corpo: ‘Melotesi decanale’, ‘Melotesi planetaria’ e ‘Melotesi zodiacale’.
La Melotesi decanale è di origine egizia, infatti i Decani, le suddivisioni dei segni in tre parti, sono un elemento dell’Astrologia egizia.
La prima attestazione con data sicura della Melotesi zodiacale, nella letteratura astrologica greco-romana, si trova nell’opera del I secolo d.C., ‘Astronomica’ di Marco Manilio, ma ci sono prove che la forma zodiacale, così come quella planetaria, sia stata sviluppata in Babilonia.
Infatti, nella scienza astrale tardo babilonese, alla fine del V secolo a.C., si parla di una struttura uniforme come le dodici divisioni dello Zodiaco, mediante la quale diventa possibile collegare il corpo e le stelle in modo sistematico.
La struttura dello Zodiaco fu mappata sull’anatomia umana, dividendola in dodici regioni ed indicando quale Segno governava una parte specifica del corpo.
L’ordine è dalla testa ai piedi, rispettivamente dall’Ariete ai Pesci.
Il documento principale, che contiene la Melotesi babilonese originale è la tavoletta astro-medica ‘BM 56605’, il cui testo può essere datato all’incirca tra il 400 e il 100 a.C.
Sul diritto della tavoletta, c’è una sezione con dodici stelle, che colpiscono parti del corpo specifiche, ciascuna seguita da un rimedio.
Sul rovescio della tavoletta, ci sono due sezioni: una colonna a destra, contenente uno schema zodiacale astro-medico (“pietra-pianta-legno” per ogni Segno) in combinazione con l’Emerologia (arte divinatoria di ambito strettamente religioso, il cui scopo è di individuare i giorni fasti e nefasti nei diversi ambiti delle attività umane), a sinistra c’è una tabella microzodiacale.
Tornando alla Melotesia, le malattie, i temperamenti o le condizioni di squilibrio della vita corporea e mentale, erano attribuite, quindi, alla diretta influenza delle Stelle.
Pertanto, il medico doveva stabilire il giorno e l’ora della degenza, in relazione alla configurazione degli Astri, in modo da porre l’ammalato in sintonia con l’Ordine cosmico e favorirne la guarigione.
Naturalmente, era decisivo guardare con attenzione alla posizione e all’aspetto della Luna, pianeta particolarmente influente sulle malattie a carattere umorale e sulle predisposizioni alle infiammazioni.
Anche i Segni zodiacali erano ritenuti benigni o nefasti, a seconda delle loro caratteristiche principali, poiché potevano equilibrare o porre in disarmonia le energie fisiche ed i temperamenti vitali.
Per fare un esempio un Segno, in cui vi è abbondanza d’acqua come l’Acquario, era considerato negativo per l’idropisia, mentre la Bilancia, raffigurante equilibrio e giusta misura, era ritenuta nefasta per i parti prematuri o fuori termine.
Quindi l’astrologo-medico, dopo aver esaminato attentamente il Tema natale dell’individuo, indicava al suo paziente le parti del corpo in cui poteva provare disagio.
Se, per esempio, la persona aveva Sole, Ascendente e Luna in Ariete, avrebbe sofferto più di altre persone, vista l’associazione di questo Segno con la testa.
Oppure, una persona con più pianeti in Pesci avrebbe avuto più problemi di obesità, a causa dell’associazione di questo Segno con questa problematica del corpo.
Per favorire o stemperare, quindi, l’influsso dell’Astro che sovraintendeva all’organo malato, il terapeuta prescriveva una serie di cure, basate sui salassi e sull’utilizzo di erbe e pietre dal valore talismanico.
Naturalmente, oltre alle caratteristiche zodiacali, bisognava anche valutare il periodo dell’anno o della stagione in cui il paziente si ammalava.
Questo avrebbe consentito pure di poter prendere decisioni sul giorno migliore per sanguinare, spurgare, fare il bagno, effettuare sudorazione o altri trattamenti.
Per ultimo, non però meno importante, le erbe e altre medicine dovevano essere selezionate per i trattamenti, tenendo conto delle loro qualità astrologiche associate.
Pubblicazioni specializzate consigliavano ai lettori il periodo migliore dell’anno, per raccogliere le piante medicinali, in base al calendario astrologico, in modo che i loro effetti fossero al culmine del beneficio.
Infatti, a tale proposito, è bene sapere, che le piante hanno un ‘Tempo balsamico’, ovvero il momento in cui presentano la massima produzione e concentrazione dei principi attivi, per poter avere un’azione benefica maggiore.
Naturalmente non si possono definire le modalità in maniera estremamente precisa, in quanto dipende da molti fattori come l’esposizione, la latitudine, l’altitudine, il terreno ma, indicativamente, è bene raccogliere la pianta di mattina presto o la sera, perché sia fresca e turgida.
Non deve essere bagnata, altrimenti ammuffirebbe e bisogna rispettare il suo tempo balsamico, che varia di pianta in pianta.
Seguono delle Tabelle indicative di alcune piante, in base al loro Tempo balsamico.
“Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l’eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde”
-Pedro Salinas-
-dedicated to Zack-
L’Aspraggine (Picris hieracioides) appartiene alla famiglia delle Composite.
Di origine euroasiatica, si trova dalle pianure alla zona sub-montana, nei campi, nei vigneti e oliveti, predilige terreni secchi, bordi di strade e ferrovie, lungo i filari delle viti.
Il fusto spigoloso, è ricco di peli uncinati come le foglie, e presenta fiori gialli, striati di rossiccio esternamente.
Il nome “Picris” deriva dal termine greco e significa ‘amaro’, per il sapore del lattice bianco che sgorga dal fusto spezzato; “hyeracioides” deriva dalla somiglianza con lo Hyeracium, altra composita a fiori gialli.
Altri nomi sono: Lattaiola (in riferimento al lattice), Lingua di Falco, Erba masina, Picride, Hawkweed oxtongue, Parracas, Gewöhnliches Bitterkraut, Picride fausse épervière.
L’epiteto che si riferisce al Falco, deriva dai tempi in cui era praticata la falconeria.
Secondo gli antichi, i falchi portavano i loro piccoli a mangiare l’Aspraggine, affinchè il suo lattice facesse loro acquisire acutezza alla vista.
Quindi, in tutta Europa le persone consumavano Aspraggine, per ottenere una vista acuta come quella dei falchi.
I Greci consideravano l’Aspraggine una pianta sacra, in quanto dedicata all’uso di un uccello, il falco, che ritenevano sacro. Inoltre, le sue foglie, oltre ad essere considerate buone per rafforzare la vista, erano ritenute efficaci contro i morsi di serpenti e scorpioni.
L’Aspraggine è un’erba amara che, nonostante l’aspetto poco invitante per la sua scabrosità, in passato veniva consumata bollita o sott’aceto.
Anche oggi viene consumata cotta insieme ad altre erbe, ottima anche lessata insieme con le patate.
Un altro modo appetitoso di cucinarla è quello di ripassarla al tegame, una volta lessata, con aglio e olio.
Le foglie fresche si consumano in insalata.
Nella medicina erboristica, la pianta è per lo più utile per alleviare la congestione della testa e del torace, e funziona in modo simile come broncodilatatore nell’asma, quando è innescata dal particolato ambientale.
Le foglie fresche ridotte in poltiglia, o il succo da esse ricavato, applicati sulla parte colpita, sono un ottimo rimedio per cicatrizzare le ferite o contenere le emorragie, oltre ad essere utili contro le verruche.
Considerata in molte zone come ‘erbaccia infestante’, in realtà l’Aspraggine è molto utile a diversi tipi di falene, tra cui l’Eupithecia centaureata, l’Orthosia gothica e la Melanchra persicariae, ed anche alle lepri.
PIANETA: Saturno
ELEMENTO: Terra
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Capricorno
CHAKRA: 3, Manipūra (C. del Plesso solare)
L’Adamite, o Adamina, è un minerale formato da idrossido di zinco arseniato, nome conferitogli in onore del mineralogista dell’800, Gilbert Joseph Adam, Ispettore (revisore dei conti) delle finanze per il governo francese, che fornì i primi esemplari di questo minerale.
E’ una rarità, che si trova nei giacimenti di zinco in aggruppamenti di piccoli cristalli, incolore se pura, colorata per lo più di verde per tracce di rame, e in rosa per presenza di cobalto.
Ma può anche essere giallo pallido, giallo miele, giallo brunastro, rosso rosato, dal verde pallido al verde brillante, viola.
I giacimenti abbastanza ricchi di Adamite sono: miniera del Laurion in Attica (Grecia), Cap Garonne (Francia), Tsumeb (Africa), Monte Valerio (Livorno, Italia), Cile, Messico, Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Australia, anche se gli esemplari più belli si trovano a Durango (Messico).
L’Adamite sostiene il cuore, i polmoni, la gola, stimola il sistema endocrino, in particolare la secrezione degli ormoni legati all’amore ed alla gioia.
Ciò può aiutare coloro che possono sentirsi depressi, o manifestare forti sintomi legati a squilibri ormonali.
Può aiutare a schiarire la nebbia mentale, che è spesso associata a squilibri ormonali ciclici stagionali, sindrome da stanchezza cronica o mancanza generale di energia.
L’Adamite è utile per trovare gioia nell’esercizio ed espressione fisica, e quindi è utile per tutti coloro che hanno bisogno di riconnettersi con il proprio corpo, o che desiderano sperimentare la perdita di peso, o un maggiore livello di forma fisica.
Questo minerale aiuta con forza interiore e coraggio, equilibrando le emozioni sotto la guida dell’intelletto.
Assiste coloro che cercano la comunicazione con lo spirito, facilitando una maggiore consapevolezza e chiarezza di connessione.
L’Adamite sostiene il rafforzamento delle barriere psichiche, ed è adatta per chi opera nel sociale e nell’assistenza sanitaria.
E’ un minerale che fa bene al successo negli affari, alla ricchezza, al pensiero laterale, all’intelletto, all’espressione ed alla forza interiore.
Fa bene alle emozioni, aiuta a creare equilibrio emotivo, a comunicare chiaramente le tue esigenze, soprattutto quando devi cambiare.
L’Adamite è una pietra utile per unire cuore e mente, fornendo chiarezza e forza interiore, quando si affrontano problemi emotivi.
Aumenta i doni metafisici e la comunicazione con coloro che si trovano in altre dimensioni ed è una pietra fortemente creativa.
L’Adamite migliora la tua interazione emotiva, consentendo più spazio per esprimere i tuoi sentimenti, ti aiuta ad attirare più gioia nella tua vita e a resistere alla manipolazione emotiva, specialmente da parte di coloro che giocano sulla tua debolezza o colpa.
Inoltre, ti aiuta ad andare avanti con sicurezza in un futuro sconosciuto, dandoti la possibilità di identificare nuove strade per la crescita, sia negli affari che nella vita personale.
Sul luogo di lavoro, l’Adamite potrebbe scoraggiare le interruzioni provocate da colleghi, vicini e tutte le chiacchiere che distraggono.
Quindi, puoi tenere questa pietra su una sporgenza sopra il telefono, per scoraggiare chiamate non consone, o sulla scrivania, per allontanare disturbi vari.
Questa pietra è utile, se devi concentrarti su determinati compiti o affrontare scelte difficili nella vita, in quanto aiuta a consultare il sé interiore, oltre a indirizzarti verso il luogo in cui si trovano le risposte.
Queste risposte potrebbero non essere ciò che volevi veramente, ma sono sicuramente quelle di cui hai davvero bisogno.
L’Adamite suggerirà soluzioni innovative e sorprendenti per diversi problemi.
Tuttavia, funziona veramente se ti fidi davvero del processo.
Promuove, inoltre, la capacità di identificare nuove vie di crescita, sia nella vita personale che lavorativa, oltre ad essere la pietra migliore da usare per programmare, in modo da poter attrarre nuova prosperità e lavoro.
E’ eccellente da utilizzare per i lavori con il pendolo ed è una delle pietre portafortuna per i nati in Gennaio.
Con l’Adamite tenuta in mano, potresti essere in grado di allinearti con le forze superiori dell’Universo, oltre a connetterti ai corpi sottili di energia che ti circondano.
Ciò può aiutarti a connetterti con le tue vite passate e ad identificare i loro effetti sul tuo presente.
Di tutto ciò che si racconta sull’Adamite, questo è il più vero: questa pietra è benefica per migliorare la tua vita!
PIANETA: Luna
ELEMENTO: Acqua
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Cancro
CHAKRA:
Adamite gialla – 3, Manipura (C. del Plesso solare) –
Adamite verde o rosa – 4, Anahata (C. del Cuore) –
Adamite viola – 7, Sahasrara (C. della Corona) –
Galium è un genere di piante erbacee, appartenente appartiene alla famiglia delle Rubiaceae, originario delle regioni dell’Europa, e diffuso in tutto il Mediterraneo orientale sino all’Asia Minore, Siberia, comprendente circa 400 specie.
Tra queste, una molto importante è il Galium odoratum, conosciuto come Asperula odorata, ma anche come: Stellina odorosa, Caglio odoroso, Rozzoela, Gletto, Aspiredda odorata, Sweet Woodruff, Woodward, Master of the wood, Asperule, Waldmeister, Regina dei boschi.
Pianta tipica del sottobosco, è un’erbacea perenne, alta fino a 30 cm con fusti eretti, il cui nome ‘Asperula’ deriva dal fatto che, se si passa la mano sopra la superficie di una foglia, si ha una sensazione di ruvido.
Galium, invece, dal greco ‘gala’ = ‘latte’, deve il suo nome ad un enzima in grado di cagliare il latte.
Presenta fiori riuniti in infiorescenze, bianchi e a 4 petali.
Rimedio insostituibile per le cure primaverili disintossicanti, la fresca Asperula non è molto profumata, ma con l’essicazione sviluppa tutto il suo aroma.
In Alsazia, Germania e Belgio si macera la pianta intera nel mosto, ottenendo un vino molto apprezzato per le proprietà toniche e digestive.
In passato, l’Asperula essiccata era utilizzata per profumare la biancheria, allontanare gli insetti, profumare il tabacco da pipa, fissare gli aromi nei pot-pourri e purificare l’aria delle stanze della casa.
Ottima è la grappa di Asperula, che si prepara mettendo in infusione due o tre cucchiai di Asperula in un litro di buona grappa.
La radice viene anche utilizzata per tingere di rosso la lana.
Questa pianta viene utilizzata molto nei Paesi del nord Europa, soprattutto in Germania, dove viene utilizzata per preparare uno sciroppo, che viene addizionato alla famosa birra ‘Berliner Weisse’, è un ingrediente del Maibowle, vino di maggio tedesco, che viene tradizionalmente bevuto il primo maggio, sia per dare il benvenuto alla stagione che come tonico primaverile.
Durante il Medioevo, l’Asperula era ampiamente utilizzata, guadagnandosi una reputazione come applicazione esterna a ferite e tagli, ed anche internamente nel trattamento di problemi digestivi ed epatici.
Nel XVIII sec., il re polacco Stanislao Leczinski beveva ogni mattina una tazza di tisana di Asperula, perché gli donava ottima salute e robustezza.
Nell’erboristeria odierna è apprezzata soprattutto per il suo effetto tonico, diuretico e antinfiammatorio.
Le foglie sono antispasmodiche, cardiache, diaforetiche, diuretiche, sedative e si utilizzano infusi nel trattamento dell’insonnia e della tensione nervosa, delle vene varicose, dell’ostruzione biliare, dell’epatite e dell’ittero.
Naturalmente l’Asperula, come tutte le piante, va usata con cautela e con cognizione, per evitare che diventi tossica.
Commercialmente viene coltivata come fonte di cumarina, usata per produrre un farmaco anticoagulante.
In Esoterismo, l’Asperula è sempre stata usata nelle case e nelle chiese, chiusa in sacchettini e messa anche in materassi e cuscini, per scongiurare il male.
Leggende germaniche raccontano che, nella notte di Valpurga (antica celebrazione pagana della primavera) le streghe volavano nella notte, per radunarsi su un’alta montagna in Germania, conosciuta come il Brocken, dove si abbandonavano a riti orgiastici con il diavolo in persona…
Molto probabilmente queste streghe si abbandonavano soltanto a una piccola vecchia magia sulla fertilità, bevendo May Wine (con Asperula), recandosi poi nei campi delle fattorie al calar della notte, per un po’ di Magia copulatoria della fertilità.
L’Asperula è associata anche alla protezione, alla vittoria, al denaro ed alla sessualità maschile.
E’ un’erba meravigliosa da incorporare nelle celebrazioni di Bealtaine, indossando le foglie, o decorando lo spazio sacro con rametti di foglie e fiori, o aggiungendola a ghirlande.
Portata addosso in un sacchetto, attira denaro e prosperità, porta vittoria ad atleti e guerrieri e protegge da ogni danno, fisico e psichico.
Maibowle (Vino di maggio – May Wine)
• 12 foglie e/o germogli e/o rametti freschi leggermente schiacciati di Asperula dolce fresca
• 1 bottiglia di champagne
• 1,5 tazza di zucchero
• 1 bottiglia di Mosella o vino bianco secco
• 12 fragole fresche e mature
In una ciotola capiente, mescola l’Asperula, lo zucchero ed il vino. Copri la ciotola e lascia insaporire gli ingredienti, per circa 30 minuti.
Successivamente togli il coperchio, sbatti il composto, togli l’Asperula e versa il vino in una zuppiera con ghiaccio.
Ora aggiungi gli altri ingredienti e mescola il tutto.
Servi il Maibowle, quando sarà completamente freddo.
PIANETA: Marte
ELEMENTO: Fuoco
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Ariete
CHAKRA: 2, Svadhisthana (C. Sacrale)
Ti è mai successo, nel momento in cui ‘hai incrociato il suo sguardo’, ti sentirti immediatamente attratto?
Di non riuscire a mangiare, a dormire, di pensare in continuazione a questa nuova persona, di immaginare come sarebbe un suo bacio?
Sembra favoloso, potrebbe essere l’inizio di una relazione karmica.
Di cosa sto parlando?
La relazione karmica è un tipo di rapporto romantico, piuttosto complesso tra due persone, che inizia con l’anima gemella e il potenziale risveglio della fiamma gemella (leggi articolo-disponibile anche per altri Segni).
Non possiamo avere una relazione karmica con un’altra persona, a meno che non percorriamo il percorso dell’anima con quella persona, sia nel piano astrale che nel mondo “reale e di persona”.
Con lei abbiamo un conto da risolvere, indipendentemente dalla differenza di età, dalla differenza di genere o dai legami familiari.
Se qualcuno entra nella tua vita, quando sei pronto ad imparare e crescere di più, questa relazione diventa la più importante per concludere i conti in sospeso col Karma, cosa che spesso richiede anni e un lavoro intenso.
Quando l’anima inizia ad abitare un corpo in questa vita, ha molte vite precedenti, prima di essere tramandata con tutte le sue vecchie abitudini, regole e generazioni.
La persona che incontri, e che ti risuona come ” essere familiare”, è la persona dell’anima, con cui hai bisogno di ripulire il tuo Karma, indipendentemente dal fatto che debba essere il tuo compagno di vita o meno.
E’ un compito molto difficile ascendere alla beatitudine con un’altra anima, che richiede la tua attenzione, rispetto ed amore.
Quella che inizia come un’unione intima, e forse lussuriosa, trascende in una corsa sulle montagne russe con confusione, colpi di scena, corsa, inseguimento, intensità, profondità e infine un senso di guarigione, se entrambe le parti sono disposte a mantenere la rotta.
Ed è cosa difficile, in quanto per completare il Karma con un altro ci vuole dedizione, apertura ed amore, perché alla fine, e nel completamento del Karma, tutto ruota intorno all’amore.
Una relazione karmica non è un incontro casuale, incarna tutti gli aspetti necessari che occorre ripulire.
L’unica soluzione alla propria guarigione è lavorare separatamente sugli affari incompiuti, per assicurarsi di essere completamente sani e indipendenti, senza problemi e negatività.
Se l’anima è coinvolta, gli errori commessi torneranno al punto di partenza e, con il perdono e molte domande e preghiere al cielo, il Karma sarà purificato.
Una relazione karmica è appassionata, ma anche piena di turbolenze, potresti svolazzare con un caldo sentimento di amore, specialmente quando si tratta di accettazione e comprensione assoluta.
Amarsi significa anche affrontare insieme i problemi, comunicare in modo efficace ed avanzare nella vita, con un supporto e una cura costanti.
La relazione karmica dovrebbe essere fluida e, in molti casi, insegnare a crescere e ad adattarti, aiutandoti a costruire la versione migliore di te stesso.
Purtroppo, però, non tutte le relazioni karmiche seguono lo stesso schema e possono esserci situazioni instabili e con dinamiche di potere sbilanciate, che ti spingono ad affrontare la parte peggiore di te stesso, o del partner.
Anche se la relazione probabilmente sembra eccitante ed appassionata, può essere ugualmente dannosa e potresti trovarti inspiegabilmente attratto da questa nuova persona, ma trovare difficile darle e darti spazio.
Tra relazione romantica e relazione karmica c’è una sostanziale differenza: la prima è sana, equilibrata ed appagante.
La seconda sta cercando di riparare il dolore e il trauma che hai vissuto in questa vita, o in quella precedente.
Stai scegliendo questa persona, per curare il dolore di ciò che è accaduto in passato, forse proveniente da un genitore o da un partner predominante.
Ci sono dei segni comuni, però, a cui dovresti fare attenzione; vediamone alcuni.
♠♠ E’ normale discutere qualche volta, ma nella relazione karmica, ci sono continue turbolenze.
Frequenti alti e bassi come le montagne russe e una sensazione generale d’instabilità.
Non è una storia serena, tranquilla.
Hai sempre la sensazione di non sapere mai a che punto ti trovi in questo rapporto, ritrovandoti continuamente a mettere in discussione tutto ciò che il partner fa e dice.
Non ti senti più libero di esprimere un tuo parere/opinione, fosse anche una semplice chiacchiera, perché subito viene messa in discussione, derisa, fraintesa, con l’effetto di iniziare a farti rinchiudere in te stesso, diventando passivo.
♠♠ All’inizio di una nuova storia, è giusto che le emozioni siano forti ma, quando si tratta di una relazione karmica, s’instaura una sorta di co-dipendenza, che rende difficile lasciare o essere lasciato in pace.
Se ti ritrovi a trascurare il tuo tempo libero e altre relazioni, per vedere costantemente questa persona, se dipendi o ti viene richiesto continuamente di stare al telefono, anche se stai lavorando, potrebbe essere un segno che qualcosa non va.
Una relazione sana dà a ogni persona il tempo e lo spazio di cui ha bisogno.
♠♠ Se, quando parli con questa persona è come se esplodesse una bomba atomica; se questi disaccordi possono venire dal nulla e sorprenderti.
O, abbastanza spesso, tu (o entrambi) oltrepassate la misura, trascendendo, con parole che rapidamente diventano personali ed offensive.
Oppure, che il disaccordo si sposterà rapidamente da un argomento all’altro, negando il punto originale.
Se ci sono esplosioni di rabbia, difficili da controllare, fermati e rifletti, non è una situazione salutare per nessuno di voi due.
Infatti, la verità è che questa relazione appassionata sta tirando fuori il peggio di voi.
Potresti trovare difficile controllare le tue/sue azioni, o iniziare a fare cose che sono completamente fuori dal tuo essere te stesso.
Per non dire che potresti ritrovarti in situazioni pericolose e violente.